S. SEBASTIANO i538 loda gli ornati costumi e li cortesia di questo gentiluomo Andrea Grimani (Lettere II. vi). Presso questa famiglia, estinta da non molto tempo, esisteva una bella croce con due candelabri di cristallo di Monte di Rocca-Vecchia intagliati (dicesi) da Valerio Belli detto il Vicentino; lavori passati in potere di Giuseppe Panigalli il quale nel 1820 ne fece fare una descrizione italico-francese, e tre tavole in rame d’ intaglio all' oggetto di esitarli (1); e che furono venduti nello scorso 1835 ad un francese ms. Debruge a Parigi per franchi circa tremila. Fra Bernaiido da Verona era della famiglia de’Toriioni. Fino dal i55g era stato da Paolo III eletto Vicario Generale mentre erano in grande agitazione le cose della Congregazione (vedi la nota all’ iscrizione 5a). Non ottenne , uè volle ottenere la suprema dignità dell’Ordi-ne. Fu accettissimo allo stesso sommo pontefice , e a’ cardinali Giampietro Caraffa, Jacopo Sadoleto, e Reginaldo Polo. Dopo avere retto per anni 23, cioè nel i55o. i542- >546. 1555. j558. i563. i564. >567, con moltissima lode questo cenobio di s. Sebastiano tanto nelle cose spirituali, che nelle temporali, e aver promosso 1’ ornamento della chiesa esteriore nella facciata sotto di lui eretta, e l’ornamento altresi dell’ interior chiesa col pennello del celeberrimo Veronese, mori pianto da’ cittadini e da’ fratelli suoi nella età più che ottuagenaria , il di 24 agosto 1572 in Venezia. Vedi il Saja-nello che spesse volte lo ricorda nella storia cronologica delle cose della Congregazione, e altrove. (Voi. I. p. 345 usq. 566. voi. II. p. 4’. e 562, e vedi anche Flaminio Cornaro V. 296). Il ritratto del p. Bernardo Toriioni è espresso in quel san Francesco che vedesi nella pala del Caliari suH’altar maggiore di questa chiesa. (Arch. P rocesso 11. num. 1.) Ad illustrazione di questa Cappella o piuttosto Oratorio, come si raccoglie dal processo n. 294, diremo che nel i5y8 a’ »8 ottobre ne fu fatto consecrare l’altare da Monsignor Angelo Casarini vescovo di Caorle , e in onore di Sant’ Onofrio. Estinto questo ramo dei Grimani di s. Ubaldo , il monastero concesse quest’oratorio a Marino Gradenigo del fu Angelo, il quale con testamento 1637. 18. genn. istituì una mansionaria. Nelle memorie dell’archivio si aggiugne che sopra la porta di questa cappella era già esposto un quadro della B. Vergine pare a musaico col bambino Gesii in m ino e dai lati i santi Onofrio e Sebastiano. L’altezza del qual quadro dorato non compresa le base e la cornice è di due piedi, comprese la base e la cornice è di piedi tre onde due ; la lunghezza è di piedi uno e once 6 di passetto. Sotto V immagine eh’ è di mezza vita della B. Vergine si legge la seguente epigrafe : ex mandato devotissime domine berjahdwe »nvnocEivo haxc aium d. BEsEDicrvs ac d. bonadevs, EIVSDEjI PIE YTISSIMl FILI! POSVERV.’iT MDLV MARTlI. E conghiettura il padre Borini, che di ciò lascia memoria, che questa pala (che pare a musaico) fosse sopra l’altare di questo oratorio prima che ne fosse investito il nobile Marino Gradenigo ; aggiugendo, che detta pala a musaico nel 1708 fu trasportata sull' altare delle nostra chiesa in Villa Franca comune di Tajedo posta sotto s. Vito del Friuli. (1) Che Valiero Belli Vicentino celebre intagliatore abbia frolle molte sue opere intagliata in cristallo anche una Croce e due candelabri per Paolo III, lo dice il Vasari, e lo ripete il cavalier Cicognara (p. 420. voi. II della Scultura). Che quella poi indicata nell'Opuscolo, che il Panigalli fece imprimere in Venezia nel i3ao pel Casali, e che era posseduta da questa casa Grimani, sia quella dessa, non saprei affermare, nò negare. Dubitar però si potrebbe della verità, veggendosi parecchie inesattezze e falsità nella descrizione suddetta. Imperciocché il Belli eh'egli fa nato nel i55o e morto nel i5g6, non poteva certamente aver lavorato per papa Clemente VII comedice l'opuscolo, il qual papa morì del i534. Batista Egnazio, dalla cui Cronaca egli dice di aver tratta la notizia dell'acquisto fatto da un. Francesco Grimani di s. Ubaldo, della Croce e candelabri suddetti, non era già prete della chiesa di s. Ubaldo, ma bensì della chiesa di s. Marina; inoltre nè FAgostini nella Vita del-rEgnazio, nè il Foscarini nella serie delle cronache Veneziane dicono che /’Egnazio abbia dettata una Cronaca Veneta. Vi si dice che quel Francesco Grimani mori in Cipro coman-' dante la flotta Veneta; e nell'elenco di quelli che intervennero a quella guerra (1570-71) non c'è alcun Francesco Grimani, come si può vedere e nello storico Contarmi, e negli alberi del Cappellari.