S. GEORGIO pala sua Premissione Ducale-, e un esemplare ne vidi nellaRaccoltaCorrer. Coni. Quum non de nostra familia... Cap.i.V olentes igitur NosLeo-nardus Donato Dei gratia Dux Veneliarum. Il regime di lui dopo composta la Controversia con Paolo V, di cui sì è fatto cenno più volte in quest’ Opera (vedi la Nota in fine del presente articolo) fu tranquillo, ed egli tutte le parti assolse di ottimo principe. Nessun giorno v’ ebbe, MAGGIORE 4} 9 tranne per malattia, eh’ egli non intervenisse o nel Senato o nel Consiglio di X o nel Maggior Consiglio. Assai frequentemente parlava in Senato ( ciò che da altri dogi di rado si praticava) e sempre con molte facondia. Ma il peso della ducea, e il cangiato metodo di vita lo a-veva fatto indebolire ; e non credendosi più atto a sostenerne le gravissime cure, volea rinunciare. Ma intanto che facea forza per supe- „ Iotationé havea dato ordine secretto alli suoi, che detti douessero andar col suo noto nel ,, Donado, s’imaginò de giocar de Primo, et cosi la notte auanti mandò egli £ M. Ant. Va-,, leresso suo più confidente alla meza notte al letto del Donado a dirle, come nella prima „ ballotatione della mattina uenente esso Priuli con tutti li suoi l’hauerebbero creato dose, ,, come seguì, che fatta la ballotatione avanti che s’aprissero li bossoli, il Priuli si rallegrò ,, col Donado, et quelli del Memmo rima sero attoniti, credendo de douerlo far loro. Toc-,, cò al Donado con li suoi la Sala del Co Hegio, al Priuli la Chiesola, et loci della Cancel-„ laria del Collegio, et la Sala del Pregadi al Memmo sopra il Tribunale della quale staua ,, apparecchiata una tavola con uno mantile bianco sopra, oue a quella sedevano li Presi-„ denti, et quelli che contauano le Balle di scrutin ìi le quali Balle erano d’ormicino rosso „ con una croce gialla sopra: furono fatte le solite cerimonie della sua incoronatione come ,, nella sua vita scritta qui adietro. Ma nelli presenti bisogni di Roma non ci era bisogno di ,, altro prencipe che di questo. Lunardo Donado K. et pr. di Citra fu eletto dose de Ve-„ netia l’anno i6o5 adi x gennaro con grandissimo contento di tutta la città, et questo per ,, esser il più meriteuole de tutti. Oltre la bontà, dottrina, et ualore suo, che per 1’ antica „ pTattica delle cose di stado, non fu a riccordo d’huomeni il più intendente, ne il più ver-,, sato in coteste malerie de lui, il quale in questa sua creatione non uolse egli far feste ne „ banchetti ; ma secondo l’ordinario la maltina seguente doppo la celebratione della santis-,, sima Messa nella Capella del Collegio accompagnato da tutti li parenti et dalli 41 discese „ le scalle del Palazzo, entrò nella chiesa di san Marco oue fatte le cerimonie solite, sali „ nel pergamo di detta Chiesa, et ivi fecce una bella, dotta, et eloquente Oratione al po-,, pulo. Poi smontato sali nel Pergamo di legno solito con tre suoi nipoti, et fu portato at-„ torno la piazza di san Marco, quale fu fatta netta dalla neue caduta il giorno avanti, et ,, tornò nel Palazzo senza mai gettar danari al populo, ma ben li nepoti ne gettorno, sebe ,, ne puochi ; per il che la plebe, che aspettaua hauer quantità di denari, come fu al tempo ,, del dose Grimani, restorno contaminati, et fra loro s’azzufforno col tirarsi della neue, per ,, il che ne giongè anco qualche palla al Pergamo di detto Dose, segno non troppo buono, „ come anco fu osservato che nell’uscire egli di chiesa se gli ruppe il stendardo per la cal-„ ca grande delle genti nell’uscir della porta grande della chiesa, non possendo colui che „ lo portava abbassarlo a tempo, che non urtasse nell’armi del detto Dose, che stauano at-,, taccate sopra detta porta, quale si caderno a tetra, oltre che smontato dal Pergamo, et „ salito le scalle del Palazzo, le fu posto in capo per incoronarlo Dose il solito corno gioie-„ lato con havergli il consigliero più giouine, che fu c Giovanni Cornalo il zotto q. c M. „ Ant. postoli la scuffia biancha, con li orecchini rouersia et si tiouò anco nell’ istesso tem-,, po mancarvi al detto corno la perla più grossa che sia nella cima d’esso , quale fu subito ,, ritrouata. Gli Consiglieri tutti sei col Ballottino, et Cane- Grande fecero la detta cerimonia „ sopra la cima della detta scalla, et subito esso dose col corno in capo s’affaciò alle col-„ lonelle sopra la corte del Palazzo per mezzo alla Bolla « (cioè al Breve di Urbano V affisso al muro deli’Avogaria) “ oue era disteso il raso cremisino, et fecce una breve ora-,, tione al populo, essortandoli a esser buoni, et promettendo castigo seuero alli malfattori, „ et disubidienti. Poi secondo il solito andò nella salla de i Pioveghi a sedere sopra la sedia a ciò deputada, et subito leuato se ne tornò alle stanze ".