SAN al magnanimo et eccellente signor Camillo . Portio gentilhuonio illustre, senza data; poi segue il Discorso sopra la materia della satira; la Tavola e rOpera. Il Sansovino ad ogni autore premette un avviso intorno al* l'autore stesso e allo stile delle sue satire. Quelle del Sansovino sono tre e stanno nel libro sesto dalla p. 166. alla pag. 177. E qui egli avvisa come dalla prima giovinezza aveva grande animo intorno alle cose della poesia, ma cono»cendo che in tutte Valtre cose l huo-mo ch’è mediocre può ricevere qualche lode, dalla poesia in fuori, nella quale bisogna o non far nulla o essere eccellentissimo, cosi si levò dallimpresa sì perchè non aveva punto di natura, si perchè gli e-ra anche necessario attendere, ad altro. Tuttavia dice che non ha potuto raffrenare questo suo desiderio si ch’egli non abbia sempre scritto qualche .poco; perlochè si diede a scriver satire, genere che infinitamente lo dilettava ; e ne scrisse parecchie le quali gli furon poi tolte da M. Bartolomeo Genga da Urbino. E dà fuori le presenti più per utile de'leggitori, che per propria gloria. La prima è dedicata a Al. Urbano Morlupino ; la seconda a Giulio Dì>ffi\ la terza a M. Alessandro Campesano. Questo libro fu ristampato altre volte, e i bibliografi segnano le edizioni di Venezia pel Bevilacqua iò63; pel Valvassori i565; pel Vidali i5j3; pel Zoppini i585; sempre in 8. Io vidi, oltre la suddetta prima i56o, anche le ristampe affatto simili del 1576 appresso Jacomo Vidoli, e del i585 appresso Fabio ed Agostino Zoppini. Quindi errò A-postolo Zeno (II. 80) neirintitolare edizione terza quella delli Zoppini 1583. la quale almeno è la quinta. Una recente edizione è: Satire di Pietro ISelli, Francesco Sansovino, Gabriello Simeoni, Girolamo Fenaruolo, ed altri (pubblicate per cura di Gaetano Poggiali. Londra, Livorno, »786. in 12). Il Sansovino sentendo bassamente di se come poeta satirico preveniva il giudizio della posterità, la quale si unisce all’Aldeano (Ragion. sulla poesia giocosa p. 58) dicendo che il Sansovino, il Dolce, ed altri scrissero Satire con assai rimessa maniera e popolare. Esse però sono lodate dal Zj’lio/o nelle Vite de’poe-ti italiani, vedi il num. 85. 4a- Dante con l'espositionedi Christof oro Landino et di Alessandro Vellutello ec. riformato riveduto et ridotto alla sua vera lettura per Francesco Sansovino Fiorentino. Vene- GEMINIANO 63 ti a appresso Giovambattista Marchio Sesta et fratelli i56\. (In line) In Venetia appresso Domenico Nicolini, per Giovambattista Marchiò Sessa, et fratelli. MDLXllll. fol. Il Sansovino ne fa dedica a Pio IV. — Dante *ec. come sopra . In Venetia MDLXXVIII. appresso gli lieredi di Francesco Rampazetto ad istanza di Giovambattista Marchiò Sessa et fratelli, fol. è simile alle precedente; manca però la dedicazione al Papa, e invece vie la dedicazione di Gian-nantonio Rampazetto al principe Guglielmo Gonzaga Duca di Mantova e Monferrato in data 10 giugno »578. -Dante ec. come sopra. In Venetia'appresso Giambattista e Gio. Bernardo Sessa fratelli MDXCVI. (In fine) appresso Domenico Nicolini ad istanza di Gio. Battista e Gio. Bernardo Sessofratelli. Simile alla precedente 1578 colla stessa dedica di Giannan-tonio Rampazetto a Guglielmo Gonzaga. Queste edizioni che sono anche oggidì di qualche pregio contengonoDichiaratione delle voci difficili che si trovano in questa opera, di M. Francesco Sansovino — poscia YA-pologia di M. Christof oro Landino nella quale si difende Dante e Fiorenza dà falsi calunniatori; e questa .Apologia ha diverse aggiunte del Sansovinoche contengono loelen-co degli uomini illustri Fiorentini. Sonvi poi al margine di ciascun canto le allegorie postevi dallo stesso Sansovino. 45. Il Petrarcha di nuovo riveduto e corretto. Aggiuntevi breviss. dichiarationi de luoghi diffìcili del Sansovino accomodati allo stile e alla lingua. MDXLVI. 8. (In fine) In Vinegia appresso gli heredi di Pietro Ra-vano et compagni. Nel anno del Signore MDXLVI. nel mese di agosto. Al magnifico e generoso M. Antonio Altoviti dedica F. Sansovino in data di Vinegia 18 agosto 15/t6. Ortensio Landò nell’opuscolo: La sferza de scrittori antichi et moderni di M. Anonimo di Utopia (Vinegia. i55o. 12J, biasimando le rime di alcuni antichi ne’quali altro non si può imparare che amorose passioni, vani lomenti, sospitioni, lagrime, et sospiri, lauda il Sansovino a p. 19 tergo con queste parole: Non vi sono etiandio né suoi sonetti (del Petrarca) alcuni ternari che mal sicon-vengono con gli quaternari? Parlate un poco col mio M. Francesco Sansovino et co-strignetelo per vita della sua diva, ch’ei vi dica gli falli quai ha già in questo scrittore