ALLA CHIESA DI S. ZACCARIA 691 pite nell’antichissima chiesa, ciò non darà mai cornice su cui era scritta la epigrafe ivstas ef- motivo a chi ha un po’di sale in zucca, dicre- fundite preces ec. per sostituire una nuovacor- dere che esse sieno irrefragabili documenti nice dorata, non si tenne conto di quell epigra- contro la originaria libertà Veneziana. fe e si distrusse. Ho parlato perché si ricopias- E in questa disamina poi della libertà, io mi se ed esponesse, ma non fui esaudito. Cosi per riporto a ciò che dissi a pag. 44° dietro le os- seguire la moda si perdono le traccie storiche servazioni giustissime fatte dal Conte Manin ; conservateci dalle inscrizioni ; alla quale perdi- e adotto poi anche le belle riflessioni dell’ eru- ta procuro quanto so e posso di riparare io su ditissimo Domenico Crivelli a pag. 829. 5o 3i. questi fogli. Nella nuova cornice dorata altro della Storia de’ Feneziani. Secoli V7. VI. VII. non v’è che anno i835. VIII. Venezia. i83g. 8. pag. 108. Per celebrare lo ingresso del prete Andrea de-Martin a parroco di questa chiesa ho compilati alcuni Cenni intorno alla chiesa di santo Zaccaria di Venezia (Venezia dalla tipogr, di Antonio Cordella. i834- 4- ) ne' quali qualche cosa di più di quello che ho detto in questo volume li si troverà. Quell’opuscolo non reca il mio noma, ma si quello dello stampatore e offeritore Antonio Cordella. pag. 117. al num. 7. Il libro De contemplatione del Domenichi sta anche fra’codici Corrarii al num. 646. col titolo De contemplatione Dei Dominici Veneii episcopi Torcellani omnium liberalium artiuni et sacre pagine rnagistri. Comincia: Rmo.inxpo. patri et dno dno. lohani de Turecremata ec. Cod. cart. fol. sec. XVI. pag. 118. Il conte Costantino liosa Sicuro mori in Venezia del i856. adi 4. aprile. Vedi le Gazzette Privilegiate 7-9-13-16-18 aprile i856. nelle quali si parla di lui da Emilio dottore de Ti-paldo e da Georgio conte Roma. Abbiamo alle stampe: „ Piano di procedura „ e giudicatura per il tribunale criminale e-,, straordinario di alta Giustizia presentato dal „ cittadino Sicuro ed approvato dalla Munici-„ palità ec. Venezia 1797. 4-v 1° credo che l’autore ne sia Giovanni Sicuro; come Costantino è del seguente. ,, Discorso pronunzià dal cittadin „CostantinRosaSicuro in campo a s.Bortolomio,, in 12. senza anno e luogo, ma Venezia 1797. A Costantin Sicuro, il fratello Giovanni indirizzava alcune notizie delle cose avvenute nel 1797. nel Zante in una lettera che fu allora impressa: „ Lettera scritta dal cittadino Gio-,, vanni Sicuro dal Zante a suo fratello in Ve-„ nezia in data 5 luglio 1797. “ (Venezia, Casali 1797. 8.) pag. 119. in se. 9. Essendosi nel 1835 ristaurato il quadro di Giovanni Bellino, ed essendosi levata l’antica pag. j 21. colonna prima infine. La Relazione di Giovanni Cappello eletto ambasciatore al re Enrico II di Francia nel 6 ottobre i55o, statovi per il corso di quaranta mesi, e ritornato alla patria nel i554 è stata impressa ultimamente nel voi. I. Relations des Am-bassadeurs \enitiens ec. Pam i838. 4. pag. 124- Unea 4- colonna 2. Nel maggio i835 , ricorrendo la esposizione del Santissimo in questa chiesa di santo Zaccaria, nella quale occasioneèsolito distendersi una gran tela al di fuori della porta maggiore, venne inconsultamente attaccato l’uno de’capi della fune al collo della statua del titolare,ch’è di mano del Vittoria sopra la porta stessa, si che il peso della tela, tirò giù la testa, il collo, e parte della spalla, e «’infransero. Vero è che una goccia d’acqua per lunghi anni caduta su quella parte della statua l’avea ridotta a logoramento; ma è altrettanto vero essere riprovevole l’uso che hanno qui alcuni di raccomandare al collo delle statue, o agli ornati de’capitelli nei Campi dinanzi alle chiese, le funi per distendere cotali tele. p. 124. e voi. III. p. 5i3. e voi. 11. 44'- AlPOpere del Vittoria aggiungerò le notizie seguenti. 1. Busto in terra cotta di Apollonio Massa, il quale già stava nella Chiesa delle Convertite della Giudecca, ed ivi era stato da me veduto fino dal 1817, venne donato nel 1822 al Patriarcale Seminario, e vedesi in un salotto a parte sinistra entrando per la maggiore scala. L’epigrafe che v’era sotto, e che lessi in quella chiesa era: apollonivs massa medicvs et pro-cvrator monasterii. MDX.XXXVII. Cosicché abbiamo l’epoca dell’opera del Vittoria che è senza nome dello scultore. 2. Il Busto già indicato di Pietro Zeno fu donato al Seminario, e sta nello stesso salotto ove il Massa. Vi si legge nel zoccolo petrvs ze. e nell’orlo del Busto vi è l’età dello Zeno cosi: a. ae. lxv. e il nome dello scultore alex. Y1CT0R. F.