3i 3- deruhata la figura di bronzo rappresentante lo Spirito Santo in forma dì colomba , la quale era assicurata nel mezzo della detta palla di rame, venne, a merito del canonico don Agostino Corrier e dell' ora fu cappellano della chiesa D. Paolo Ge-rardìni ricuperata molti anni dcpo dal negoziante di ferramenta sig. Pìgazzi alle cui mani, non si sa come, era pervenuta, come già all'epoca della soppr essione delle Corporazioni Religiose e anche posteriormente pervennero a lui molti bronzi, e rami, ed ottoni anche pregevolissimi in fatto d'arte, che già spettavano alle chiese soppresse. Del derubamento della Colomba fa cenno anche il Moschini p. 34 dei Discorso. Quanto alle altre minori figure di bronzo nella storia rammentate, dello stesso scultore Campagna, ed altri getti di bronzo, alcuni veggonsi tuttora sparsi per la chiesa ; ed è facilissimo che altri ne siano stati derubati o venduti posteriormente , come quelli eh'erano sugli armadìi della Sagrestia. (Figurae aeneae ad armaria. due. 4o. anno i5g5. Valle cap. 6. ) (240) Vi si legge inciso: orrs petm vrsEtz ^kko mdcximi. E nel Valle cap. 8. Angeli duo aenei stantes in eodem altare ( maggiore) opus sunt retri Boselli anno iC44- ex dono fratris David Cernissi. ibi antea duo lignei deaurati, qui angeli lignei confecti fuerant anno 1697. Mediolani praetio due. 60. E'però interessante quanto leggesi nel Libro Fabbrica di detti angeli di bronzo. — ,, i656 i5. luglio. Accordo di far due Angeli ,, di metallo da porsi sopra le due base a tal effetto preparate alli lati dell’altar maggio-,, re. Si fece perciò elezione della persona del sig. Sebastian Nicolini figlio del q. sig. „ Nicolò segnalatissimo in ogni tempo in essa professione (di scoltura); Anzi che do-,, vendosi in detta opera valer dell’agiuto del sig. Pietro Bosello gettador esso sig. Pie-„ tro insolidum al detto sig. Sebastiano si sottoscriverà a piedi di questa — 1641. 23. novembre. Licenza del Pregadì per poter fonder alla Fonderia pubblica situata però fuori della casa dell’Arsenale ma vicina aU’ab/tazione del fedel Horatio Albergeti li due Angeli di bronzo che vanno nello chiesa di S. Z. M. — ,, 1642. a5. giugno. Zuanne ,, Chinetti francese e Marin Feron compagni bronzeri promettono di nettare e pulire li ,, due Angeli di bronzo che sono all’altare maggiore del Bosello gettador dal quale gli ,, saranno consegnati. — Firmali : Io: Pietro Willots francese ho sottoscritto per nome delli sopradetti Gio: Chenett et Marin Ferron per non saper scrivere . — „ 1645. 17. ,, marzo. Fu messi sopra 1’ aitar maggiore li detti Angeli di bronzo e fatti di tutto ponto ,, dal sig. Tietro Busello homo celebre di questi tempi, quali ba costato al monasterodu-,, cati 1216 e di più per cortesia al detto Pietro stara 12 farina e vino K.1 uno. “ Trovo memoria di altri due angeli, ma di pietra, che non so se fossero stati ordinati invece di quelli del Bosello, 0 dove sieno al presente : 1622. adi.....ottobre. Promette il sig. Girolamo Palliari scultor a s. Vidal far doi Angeli di marmoro d’ altezza, di piedi 4 e mezzo colle ale della stessa pietra poslizze; e ciò per il maggio 1623 p. v. per ducati 22.5 e un dono di due. io da lire 6.4. (i/ji) Dell’ organo vecchio si è detto all'anno i444 ( nota 162) sotto il reggimento dell' ab. Paolo da Pavia ; le cui portelle erano state dipìnte colle immagini di s. Stefano e dì s. Georgìo da Antonio da Murano e da Giovanni di Alemagna che n'eran sottoscritti ( Valle cap. 6. e la nota 249) H nuovo organo poi di Antonio Antignati da Brescia fu fatto nel 1612 ( Vedi la nota 285) come nel Giornale, ma non se ne pone il prezzo . Notisi che nel Chronicon lo si dice Costanzo, non Antonio , Antignati. Il Cozzando nella Libreria Bresciana a p. 248. Parte seconda (Brescia 1694) ricorda celebre fabbricatore di organi Gratiadio e Costanzo Antignati, cosicché io tengo che il nome sia Costanzo non Antonio . L’ Organo però attuale (a. 1889) non ha nome di autore , ma per tradizione si sa essere del Nachinì, come m'indica f ab. G. B. Trevisanato. (242) ¿41V epoca in cui scriveva il Rossi non si vedevan più. nè questi due candelabri di bronzo, nè altri quattro pur di bronzo i quali stavano nella Crociera, imperciocché per maggior sicurezza, per quel che mi fu detto, erano stati levati da di là, e portati a Venezia in deposito presso la Camera de’Negozìanti. Non son molt'anni però , che a petizione del canonico Agostino Corner e del cappellano dì s. Georgiò Maggiore don Paolo Gerardi-ui furono tutti e sei questi candelabri posti mi loro antichi siti. Parlando poi dei due che Tomo IV. 44.