S. GEORGIO MAGGIORE. do a parte alcuna che convenga a buono pastore; e mori in Padova nel 1613, sepolto in quella chiesa di s. Anna, ove altri della casa sua si trovano , con la seguente epigrafe, fr. DO IH IN ICO BOLLANO ORDIStS PRAEVICATORV M THEOLOGO INSIGNI riROQFF. OPTIMO, IT)EOQVE A SIX-TO r AD AGlENSKM EPISCOPATFM EVECTO CAECl-LIA SOROR MOESTISS. P. C. OBIIT FATATII XIV. KAL. iVNii- MTìCxm. Cosi corretta ci dà dal marmo questa inscrizione il Cornaro ( Creta Sacra p. i56) mentre tanto il Tommasini (Inscnz. i649- P- quanto il Salomonio ( Urbis lnsc. 1701. p. S7. ) avevano letto dionisio in cambio di dominico. Il Bollani è annoverato fra gli scrittori Veneti, e con assai giustizia. Egli riformò, regolò, corredandola di illustrazioni, V interessante Opera de’ ConcHii. E quantunque ( osserva il Foscarini p. 348) altri l’abbiano precorso, cioè Pietro Crabbe, Iacopo Merlino, Francesco Toverio, e specialmente Lorenzo Surio, non ostante la Raccolta del Bolani comparve arricchita di giunte importanti, come sono la Storia del Concilio Nice-no, gli Atti del Concilio Efesino, i Concilii Milanesi. Il titolo è : Concilìorum omnium tam generalium quam provinciàhum quae iam inde ab Apostolorum temporibus hactenus le-gitime celebrata haberi pntaerunt volumina quinque ec. Venetiis per Dominicum Nicolini 1585.fol. Nella leitera di dedicazione al Sommo Pontefice Sisto V. l’editore dice di aver formala la sua collezione a sc'tis etiam hinc inde catholicis eruditissimis nostra tempestate theofogis praecipue vero prestantissimo patre Dominico Bollano patrilio veneto Ordinis praedicatorum nunquam satis prò sui animi dotum dignità te commendato qui sua cura industria et eruditione maximo m :-hi ac operi adjumento fuit. Gli esemplari di questa opera ossia di questa edizione, sono rarissimi, per testimonio del Foscarini, il quale dice serbarsene uno in casa Grimani di santa Maria Formosa. E aggiunge che i padri Cossarzio e Labbé trascurata avendo la lettura della detta dedicazione, e rimasi quindi all’ oscuro circa il principale autore deir opera, la diedero per anonima- Anche Pa-scasio Quesnel nella prefazione latina alle Opere di ».Leone Magno (Venetiis 1755. fol. p XXXI ) nel Catalogo delle Opere del Santo dice che insertae quoque habentur lit-lerae Leonis editioni Concilìorum Venetiis emissae an. 1585 apud Nicalinum, qui operarti Dominici Bolani ex ordine praedicato- rum in i/lorum recensione positam maxime commendai. Di lui parlano molti. E’ interessante però il sapere come nelle Genealogie patrizie di M. Barbaro ossia de’ suoi continuatori leg-gesi ; Domenico Bollani vescovo della Canea bandito dal Consiglio de’ X. perchè praticava l’ambasciator di Spagna ; stava in Rio di s. Agnese quando li Inquisitori di Stato mandarono a pigliar le scritture ed il suo mastro di casa che imprigionarono. La cosa è ripetuta in altre Genealogie dicendosi che fu confinato in Padova per la pratica ch'egli teneva coll'ambasciatore di Spagna ; ma leg-gesi più chiara nel mss. cronista contemporaneo Sivos , il quale nel voi. III. P *99-del mio esemplare scrive : Nell' istesso tempo (cioè del mese di maggio 1613) li S’gnori Inquisitori di Stado mandorno alla casa del Rino dno Domenico Bollani uescovo della Canea q. Giacomo q. £ Francesco, e li le-uorno tutte le scritture, et posero prigione il suo mastro di casa, quale fu poi liberato , et detto vescovo perchè praticaua stretamen-te coll'amb. di Spagna è confinato nel Padovano. Questo vescovo fu frate di san Domenico habitaua alla Carità sul Rio de santa Agnese. Di quelli che lo ricordano o dedi-cangli qualche opera ho notizia de’seguenti. Il p.Desiderio Scaglia, che abbiamo rammentato di sopra, gli addirizza la lettera premessa alle Annotationi aggiunte all' Hi storia Orcea-ua del Codaglio ( Venezia ìSga. 4- ) nella qual lettera in data 12 marzo 1092 parla di altri illustri di casa Bollarti, e anche di casa Longo, facendo onore a Maria Longo che fu madre del nostro Domenico. Egli poi narra che il Senato propose il Bollani all’ arcivescovado di Corfii, e poi gli diede il vescovado della Canea ; ma non trovo memoria di quella proposizione, e potrebbe darsi che lo Scag'ia scambiasse Coifù con Candia alla qual sede, come si è veduto, era stato proposto. Il p. Domenico Codagli gli dedica: Exor-diuni praeclarissimi Conventus ac sacrae aedis s. Dominici de Castello Venetiarum ec. Venetiis pridie idus februarìi anno MDCI-di una pagina infoi-, e lo ricordò poi a pagine u. 07. e 38 tergo dell’/¿/or/a dell' Isola di s. Secondo ( Veneda 1609. 4- ) Giovanni Botero ( Relatione della Repub. Venetiana Venezia i6o5. p. 56. t.) ne parla con lode, ina segui Io sbaglio, per quanto mi pare, di dire che fu proposto all’ arcivescovado di Corfu.