Nel Chronicon 1627 Ioseph Pisani Venetus eisdein minoribus comitiis quae Bononiae mense decembri in s. Proculo celebrata sunt, abbas S. Georgii Majoris designatus post Cornelium eundem regimen suscepit. (290) Sylvius Stella nobilis Brixiensis minoribus comitiis quae hoc anno Parmae celebrata sunt die 5 maii dominica tertia post Pascha rexit per annum. Parmam ad S. Paulum anno i63o. transmissus. ( Chronicon a. 1619). (291) Intorno a questa notissima pestilenza cedi fra gli altri il mio distinto amico sig. Casoni nel libro: La Peste di Venezia nel i63o. origine della erezion del tempio a s. Maria della Salute. Fenezia. Alvisopoli i85o. (292) Sotto il Giroldi nel i634 Geremia dal Xante Arcivescovo di Dirazzo donò al monastero di s. Georgio Maggiore un. piccolo osso di s. Giovanni Batista. Fedi il documento nel Cornaro ( T. Fili. p. 287.) e nell'Archivio nel Processo num. 8. Dello stesso anno i654<*’ li giugno havvi in detto Processo num. 8. autentica dell osso e pietre di s. Rosalia Fergine eremita donati all' abate do t Costantino Gaetano di s. Benedetto da don Marco Gesio maestro de' Cappellani della Metropolitana chiesa di Sicilia, i quali sono de' cinque donati ad esso don Marco per lettera del Cardinale Doria arcivescovo di detta città. Atti Cesare Lameta notajo di Sicilia. E del i656. a di 4- giugno avvi autentica in esso processo delle Reliquie avute in Messina per il p. Cherubin da da Messina della Religione di s. Placido Ordine Casinense, dal R. D. Zuanne de Rao; le quali reliquie sono di s. Placido e ss. Martiri. Fedi nella nota delle Reliquie numero 249- E trovo poi in una giunta antica al Capo 5o del Falle la memoria di gran pranzo dato nel 1637 da questo abate e dai monaci ali ambasciator Francese , costi Convivium legati Galli hic in Refectorio anno 1637 cum tabula in medio prò praelatis, nuntio apostolico, patri, et aliis pluribus. Monachi item nostri in his tabuli.*. Ibi pisces praetiosi omnis generis, et omnia cum butiro unde nostratibus ingrata, cum displicentia legati ejusdem cui haec non aperta. In ecclesia Missam solemnem cum musica etiam in pinaculo celebravit Abbas Cornelius Giroldi cum assistentia legati praedicti sub bal-dachino ratione solemnitatis. Et haec omnia in natali seu pronatalitio die Ludovici XIV Galliae Regis narravit mihi oretenus Franciscus Superchi abbas qui omnibus interfuit. Ma non è da onmettersi quanto in proposito del sepolcro del doge Domenico Mi-chiel è avvenuto sotto il Giroldi abate nel 1656 . Essendosi ricostrutta la chiesa attuale si è dovuto necessariamente distruggere il deposito di quel doge. Fino dal 1610. i3 Luglio, da un pubblico Fante vedesi dato ordine a' frati e all'abate di s. Giorgio che havendo li loro intervenienti de facto et propria auctoritate distrutto il deposito suddetto quello debbi restituir in pristino. L'Abate rispose ch’egli non ha mai ordinato che sia distrutto il deposito e negò che alcuno de’suoi intervenienti lo abbiano distrutto. Ma scorrendo il tempo, e non vedendosi rimesso il sepolcro, insorsero que' della famiglia del doge, dicendo : che il deposito della Telice memoria del sermo Dominico Michele eh’ era nella chiesa delli R. Padri di s. Giorgio Maggiore vicino al luoco sacristia vecchia et contiguo a quello del sermo principe Ziani construtto di finissimi marmi bora non si trova in quel luoco ne meno di esso vi è vestigio alcuno essendo stato destrutto et levato da dove si trovava ; ed instavano che i padri lo rifacessero. In effetto fu condannato don Domenico abate ( cioè il Perozzi del 1610 - 161 1 ) a nome dell’ il-l’illustrissimo sig. Giainbatista Michiel per interesse della sua famìglia, a ricostruirlo. Affronte però di tale condanna, che per quanto sembra non era definitiva, e che quindi lasciava adito ad esporre le loro ragioni ai Tribunali, nulla si fece, fino al i635 in cui vedesi una Scrittura del conte Scipione Ferramosca cavaliere nobile Vicentino Consultore Generale della serma repub. mandata all’III. et eccell. Domenico Molin i635. novembre. Questa scrittura comincia-. “ La chiesa di s. Giorgio Maggiore di Venetia „ è stata instaurata e rinovata questi anni addietro per decreto del padre abbate e del ,, Capitolo dei monaci. Con questa occasione il sepolcro del sermo prencipe Domenico „ Michiel che era fabricato nell’atrio, è stato demolito, e sparse le ceneri, e la materia ,, con cui era costrutto in altri usi convertita. L’eccmo Senato ha fatto sapere al padre „ abbate presente la sua volontà cioè che sia rinovata la memoria et il sepolcro nella