S. GEORGIO rj. Pietro ( fratello del doge) del 1621-22 era podesià a Vicenza ; e abbiamo alle stampe un libretto in suo elogio intitolato. Il sogno del-t ili. sig. Pietro Memd di Pace Pasini dedica-in all’ illusi riss. signor Domenico Molino. 12. f'icenza 1625. per Francesco Grossi. Era nato del 1J96, e mori del 1626. Non so se appartenga a lui un gettone in bronzo cbe da un lato ha una testa con cappelli lunghi e le parole Petrvs Memivs, e dall’altro due alberi delti l’alma. Sta nella Marciana. Marcantonio Memmo fratello di Pietro nacque 1-Ì99, e venne a morte del 1676. Lo vedremo nominato anche nelle Inscrizioni della chiesa di s Teresa dette le Terese. Nel Processo num. 29 dell’Archivio di s. Georgio Maggiore, vi è l’istrumento 1626 3 ottobre con cui questo Marcantonio Memmo fu de £ Tribuno »istituisce una mansionaria perpetua di messe quattro la settimana esborsando ducati mille al monastero, e ciò per la memoria di suo zio paterno doge M. Antonio Memo , e del quondam 9 Piero Memo suo fratello, e del q. Andrea Memo fu di Pellegrin, e per la conservazione di M. Francesco Memo canonico e tesoriere di Padova suo zio, e de’parenti tutti. Del 1601 Marcantonio Memo era capo della Terra di Murano, nella qual epoca egli informava il magistrato della Sanità di quanto aveva operato nell’occasione del contagio a preservazione di quella popolazione. La scrittura originale ho io in un codice autentico ed autografa intitolato : Opinioni mediche sul Coniugio i65o, e comincia: Dovendo io "Marcantonio Memo tradurre in scrittura le mie riverenti zelantissime intentioni... Subito che io entrai nella carica di Capo della Terra di Murano che è pur contrada di questa cititi sottoposta al sestiere di Santa Croce ... Tribvno padre de’ suddetti, e nipote ex fra-tre del doge, era figliuolo di Pietro q. Zuanne e di Franceschina Foscarini di Alvise. Ven- MAGGIORE 5o5 ne al mondo nel 1009 a'26 febbrajo. Del 1 ">89 presea moglie Maria Querini di Nicolò, e mori nel dicembre 1618 Abbiamo veduto il suo nome ricordato in corso dell’articolo precedente sul doge suo zio, e abbiam veduto com’egli dirigeva lo zio in tutte le cose ; tal che era corsa voce che Tribvno mercanteggiasse su quegli oflicii equei beneficii che si dovevano invece donare. Cooperò alia erezione del sepolcro dello zio ; al qual proposito dice FOlmo (Mss. Storia volgare voi. I ) parlando del doge: Ne’nostri giorni il sermo M. Antonio Memmo principe religiosissimo che ha vissuto negli stessi regali manti molto divoto della Religione di S. Benedetto Jatto partecipe di tutte le Orazioni, sacrifica, et opere pie che a lode di Dio nella nostra Congregazione si fanno ha fabbricato un sontuosissimo sepolcro di /inissimi marmi nella chiesa nostra, nel quale vi fu riposto dopo felice principato di Ire anni F anno 1615 ed il suo illustrissimo nepote Tribfììo Memmo di soavissimo nome vi sarà poi riposto ancor egli a singoiar protezione del monastero di s. Georgio. Questa linea della casa ducale Memmo si estinse del 1734 in quel Marcantonio che abbiamo testé veduto essere stato Generale a Palma. Di questo cognome Memmo abbiamo avuto anche in letteratura alcuni uomini illustri, cioè: I. Giammaria Memmo o Memo, dottore di leggi e cavaliere, figliuolo di Nicolò q.Francesco e di una figlia di Francesco Michiel. Egli nacque circa il i5o2 (1). Del 1:129 si accompagnò con una figliuola di Alessandro Zorzi, mancata la quale prese in isposa del i532 Correrà Correr di Francesco, giusta le genealogie patrizie di M. Barbaro q.Marco. Studiò primamente in patria sotto Stefano Piazzone da A-sola di Bresciana precettor pubblico, il quale (1) Io pongo la sua nascita circa il i5o2, computando dagli anni che aveva quando mori, cioè seltantasette, sendo morto del 1ÌÌ79 ; e I10 detto circa perchè gli anni della età nei Necrologi sono per lo più di approssimazione. Non può essere dunque ch’egli sia nato nel 1009, come a p. 149 dell’illustrazione del Prato della Valle, ove a p. i5o si pone bensì la morte del 1079, ma lo si dice di anni 70 contra la fede del ¡Necrologio Sanitario da me veduto. Più chiaro è poi l’errore del Papadopoli (p. 58 voi. I. llist. Gym. Patav.) che il fa morto del i555. Che fosse nato circa del i5oj si può dedurre anco dalli Diarii del Sanuto (XXXII. p. 2i/j)incui dice che del 01 decem. 1Ó21 Giammaria Memo di Nicolò ha fatto con altri gentiluomini deposito di ducati dieci per essere dispensati dalia prescritta età di anni 26, e potar venire in Maggior Consiglio sebbene avesse soli anni dieciotto, oppure anni venti.