-171 ­ « Il Capitano Generale Mocenigo che aveva provata la « protezione del Signor Dio a lui rese le dovute grazie. Atte~ « stò a tutti i Comandanti con espressione di lodi ben meri~ « tate l'aggradimento della Serenissima Repubblica per una « impresa da annoverarsi fra le più gloriose, facendosi seguitare « dai Vascelli tolti ai nimici. La Maona veniva remurchiata « dal Capitano del Golfo, la Nave Capitana detta la Sultana « era remurchiata dal Capitano delle Galeazze, seguiva il Ca~ « pitano della Guardia Badoer con altro Vascello da lui ac~ « quistato, sebben prima attaccato da G. Giacomo Querini di « Candia, Nicolò De Mezzo Sopracomito remurchiava anch'esso « un'altro Vascello facendo lo stesso G. Filippo Corner e le « Galere Padovana e T revisana e cosÌ successivamente tutti gli « altri, mentre le Navi prese oltre le 4 abbruciate sono state in « numero di 12 non compresa la Galeazza, e un Vascello in~ « cendiario. « La Nave Capitana era armata di 60 canoni tutti di « bronzo, e tutte le altre Navi ne avevano da 40 a 50 per la « maggior parte di bronzo. « I Turchi per quello che si è potuto comprendere tra morti, « e prigioni sono sopra 3000, oltre 500 e più schiavi cristiani « levati dalle catene. Il numero dei nostri tra morti e feriti non « è considerabile in riguardo alla grandezza dell'acquisto, e « la vittoria veramente è riuscita tanto più grande quanto meno « aspettata. « Sapendo il Capitan Generale che le vere vittorie consi~ « stono nel proseguirle, non tralascia però ogni maggior dili~ « genza per rintracciare i residui di un'Armata avvilita, e quasi « perduta, mentre sbandata qua e là si ritiene che abbia affatto « abbandonato il pensiero di poter capitare in Candia nonchè « d'aspirare ad altro acquisto ». Colle unità superstiti il Capitan Pascià si ritirò prima a Stanchiò (Cos) e poscia a Rodi (1). La flotta veneziana si recò invece a Candia dove il Mocenigo attese l'arrivo del nuovo (I) Il Valier scrive che AH giunto a Rodi fece tagliare la testa ad un suo fra­tello ed a .. Bey. Un figlio condannato alla stessa pena si salvò colla fuga. (Opera citata, pago 268).