S. SEBASTIANO 7. Rime f Sono tutti e tre registrati dagli 1 Accademici Incogniti. Presso 1 il suddettoZeno si conservava* 8. Pastorali < no mss. varie poesie del Cras- so, oltre le cose dette ; forse f saranno fra quelle rammenta- 9. Tragedie (. te dagli Incogniti, 1 o. Elegia ad Danielem liewsiumfm cui il Crasso racguaglia l’Einsio di avere ricevuto il suo libro Laus Asini,e piange la morte di fra Paolo Sarpi, sta in copia in un codice miscellaneo Marciano, caiacco in fol. dui». XX. classe XI de’latini. L’originale del Crasso era posseduto dal procurator Marco Foscarini erme da una notarella allato alla detta copia. Comincia : Sub rrea tecla tuus, Daniel,per. venit Asellus, Per terra longum, per Jreta mensus iter. Terniina Vir tantus nostris, Daniel, nunc occidit oris-. Tu quoque nobi-scum tristia fata dole (cioè fra Paolo). 11. Scrittura di TSicolò Crasso sopra le locuste. Stava in uno de’codici di Jacopo So-ranzo segnato num. 972,ora passato fra quelli del Museo Correr. Comincia: a p. 13 5 : n l647‘ Luglio: IH. et Ecc. signori. 55 Mi commetono l’EE. VV. III. I'apporta-» re qualche lume al negotio gravissimo del* » le cavallette. Obbedisco succintamente col « premettere prima alcune considerationi del-« la qualità e natura loro: col raccogliere poi r> le passate stragi eh’ ban fatto in italia: e 55 col proporre per ultimo tutti i rimedii ebe ” per quanto ho letto si sono usati per lo 55 passato contro di loro... . Sono quattro pagine in fol. piccolo. Il Crasso narra varie e-poche in cui si fecero vedere le locuste in prodigiosa quantità, cioè fin dall’anno di Cristo a32 nel Bolognese ; nel 1271 nel territorio Milanese; nel i33g in tutta la Lombardia; nel »477 nei territori! di Brescia e di Mantova ; nel 1 542 per tutta Europa ; nel i564 e i566 nella Lombardia ec. e conchiude che il più efficace de’ rimedii è il foco, anche perchè dall'odor delle morte muojono anche le altre ovvero restano istupidite. Anche il GallicioIIi(Mem. Ven. T II p. a54 255) ricorda eserciti di locuste o cavallette. )2. Lettere varie: Stavano autografe nel codice N. 876 nella Biblioteca de’ Camaldolesi in s. Michele di Murano (Bibl. Codicum ec. p. 294) .* Lettere in versi scritte da Venezia a monsignor Baltassare Bonifazio vescovo negli anni i65i~i653. L’ultima lettera in data 26 agosto i653 dice cosi: .,69 » La scritta data a man che non è mia, 55 D’empia gota accresciuta espresso pegno, 55 Al suo gran Bonifacio il Crasso invia. » Che sebben son venuto a questo segno 55 Che m’è tolto dal male e da la febre 15 Adoperar la destra, usar l'ingegno, » Onde son fatte inutil le palpebre; 55 Almen divoto e riverente ardisco 55 A raccordar mio debito celebre » Fin eh’bavròvita et alma; e qui finisco. i3 .Lettere e versi: Debbo alla erudizione e gentilezza del sig- canonico Luigi Ramello di Rovigo il dono di un fascicolo di carte intitolate: Lettere e versi di Nicolò Crasso a monsignor Baldassare Bonifacio arciprete di Rovigo, arcidiacono di Treviso, indi vescovo di Capodistria dal codice autografo Bonifaciano presso il canonico L. R. in Rovigo. Le lettere in prosa sono tre, una sola delle quali ha la data di Venetia 11 fe■ braro i65o. Ricorda in esse con dolore la morte di sua moglie colla quale vissuto era quarantatre anni continui senza alcuna pur minima ombra di poca sodisfattione o diversità d’opinioni (non avendo data non si sa quando); e ricorda pure l’essere moltissimo habituato da una continua non saprei ben dire se chiragra, podagra, ogonatagra, perchè in ogni parte della vita a suo talento mi colpisce. Lo ringrazia poi di alcune composizioni inviategli in lode del Minotio e del Ruzzini. Seguono tre epigrammi latini; e sei capitoli tra serii e bernieschi in forma diletterà. Cominciano: 1. Signor fra questi avanzi e questi allori, in data dalle Crasse 00 ottobre 1648:11 2. lo mi trovo, Signor, tanto imbrogliato, in data da Venezia 18 giugno 1646: il 3. Non v’ha, Signor, cui di me manco interea in data di Venetia 8 aprile 1646: il 4. Non fu corte, egli è ver, nè regia sala, in data da Venezia 23 giugno 1646: il 5. denti infierite e d’ ogni vitio lorde (sono quartine). Da Vinetia il secondo dell'anno 1647. alCuso comune', il 6. Signor, qualho-ra io scrivo al Busenello, in data da Venezia 8 dicembre i646. 11 Crasso era ascritto a varie Accademie, e oltre a quella degl’incogniti di Venezia, sappiamo dall’ Imprese del Ferro sopraindicate (pag. 615. Parte II) che era degli Accademici Estravaganti di Candia col supposto nome d'Insolito: degli Accademici Stabili diPadova con quello di Pensoso: degli Accademici Ricovra-