K$ *. S. OR Ritratti ad olio quattro ne conosco. Il primo sta nel cornicione della sala dello Scrutinio colla serie de’ precedenti e posteriori ; il ffuale Ritratto fu già pubblicato cogli altri nella collezione di Leon Matina, del Macedo, nella Storia del Vianoli ec. e ultimamente nella Serie da’ Dogi di yenezia intagliata in ramada Antonio Nani con illustrazioni di diversi. II secon-do è in lunga tela del Palma giovane rappresentante il doge Memmo in atto di adorare MV. accompagnata da’varii Santi, e sonvi effigiate molle città dello Stato nelle quali fu Rettore. Questo quadro era già nell’antisala del Maggior Consiglio. Oggi è in altro sito del Palazzo Ducale. É descritto dal Zanetti dell’edizione 1797. T. I. pag. \6. Il terzo Ritratto, cbe vidi, è nella sala delle pubbliche funzioni dall'Accademia delle Belle Arti, facciata a sinistra indicato col num. 28 e colle parole Ritratto di un doge, mezz i figura di mano di Leandro Bassano (Guida p. 4- anno 1839). Ma e la fisonomía e Io stemma a’iati Io fa conoscere per Marcantonio Memmo doge. Il quarto Ritratto, in forma naturale, sie-duto, e colle parole marcantonio memo dvx. ve. sta nella Galleria dell’intelligente pittore e negoziante Angelo Barbini collocata nelle sale superiori del Palazzo Manin a s. Salvatore II Ritratto di questo doge, quand’era procuratore, inciso in rame sta sul frontispicio del libro de’Pro-curatori di s. Marco del Manfredi; ed io ne tengo uno, come doge, intagliato in \ piccolo, seduto, collo stemma nel campo a dritta, e sottoposte le parole mahcantonivs memì> dvx ve’ìeth-rvm. Giacomo Franco forma. Il ceremoniale originale che al doge Memmo spettava io vidi presso il signor canonico don AgostinoCorrier, uomo assai versato nella patria ecclesiastica istoria, e raccoglitore intelligente di ottimi libri: é intitolato : ptota di cehemoyie et regalie CHE RICEVE ET PAGA IL SERMO PREXCIPE DI VEX. E cartaceo in 4 con legatura fregiata dello stemma ducale Memmo, e miniatura, alquanto cat- . tiva, rappresentante Venezia in trono che nella dritta mano halo scettro, e nella sinistra il corno dücale, con due leoni allato e a piedi un Lion-còrnu seduto sulle zampe di dietro, appoggiando quelle dinanzi sul Mappamondo. Se noi vogliam porre fra gli scrittori Veneziani tutù quei patrizii che fecer Relazioni delle loro ambascerie o reggimenti sostenuti, vi avrebbe luogo anche il Merwno, perchè, oltre già la serie delle sue corrispondenze ministeriali che^trovasi negli Are hi vii Pubblicavi è di particolare ; ) MAGGIORE I. Relazione della fortezza di Palma di Marcantonio Memmo nel suo ritorno da quel Generalato Vanno 1)99. Comincia : Ser. Principe ec. Generoso et magnanimo consejo fu quel- lo della serenità vostra quando si vo'se ad impresa cos) grande et straordinaria di fare dal suo principio una fortezza anzi una città ove prima non vi era ne vestigio alcuno di genti ne habitation... Finisce, agiutnte sempre et conservate dati’eterna maestà di Dio nostro Signore, Interessante relazione nella quale va descrivendo le parti tutle della Fortezza di Palma, lo stato suo presente, lo stato della navigazione, della milizia ec. e propone varie cose per la maggior grandezza di essa. (Codice cari., Sec. Xt^II. num. 537. Raccolta Correr. II. Re/azione tornato dal Reggimento di Vicenza 7 agosto 1069. III. Relazione tornato dal Reggimento dì Bergamo 1076. IV. Relazione ritornato dal Reggimento di l’adova adi 12 novembre i58y. (Queste tre ul-lirne stanno nel Generale Archivio con altre simili di Capitani e Podestà Veneti tornati dalla Terraferma. Ma venendo alla serie delle Orazioni, degli elogi, dell’opere a lui dedicate ec., ecco quelle che ho potuto vedere ed esaminare. 1. Encomii diversi nella partenza deliillustr. sig. Marcantonio Mnwno diluissimo podestà di Padova Canno 1537. Padova Pasqua-ti 1087 4. Parti due. Li primi, parte contiene versi italiani dei seguen’i poeti: Giam-batista Bellaver, Federico Frangipane, Pompeo Montanaro, Marco Stecchini, Gio. Domenico Brunello, Lorenzo Laurenzio, Matteo Vnisi, Faraonio, Lodovico Grota, Melchior Cartolari, Bonaventura Gandini Veronese , conte Mario Dondonino, Donato Salutello, Vincen/.o Tassello, lo Scemo Insensato Accademico, Lodovico Piacenti, e varii incerti. Poeti latini poi sono: Teodosio Birckman, Federico Frangipane, prete Francesco Venosta e alcuni incerti. In fine si leg* ge: Carmina diversoritm in taudern ejusdem illustrisi, ac integerrimi Patavii praetoris Marci Antonii Mentmii Veronae impressa et hic compilata et reposita. Gli autori di questi carmi latini sono: Donato Salutello giur e -consulto Veronese, Giambatista Ponna medico, V. C., Federico Ceruti, Angelo Zava-rise secretarlo della repubblica a Verona (1 a