ALLA CHIÉS \ DI S. AGOSTINO 62 si sarebbe dovuto trovare a p. 1188 dopo le parole daturn in nostro ducali polatio die Xaugi, si MCCCCLXVIII. pagina 56 coi. 1. Fra i libri poetici che parlano di Boemondo Tiepolo notisi : Baiamente Tiepolo. Tragedia di Felice Vicino. Torino dalla tipografia Al-liana. 1829 8. E fra i codici dell’ab. don Sante Valentina trovavasi in prosa: De conjuratione Bajamontis Thevpoli Morii Francischiniì Gle-rnonensis narrntìo historien; colla data in fine 1G96 ; della quale operetta, che io non potei esaminare, parla con laude il Liruti (Scrittori Friulani T. I. p. 4'}8). pagina 28 col. 1. Alle opere di Michelangelo Mariani si aggiunga : Il Trionfo di Nettuno in 1 2: cioè Regalia data a Venezia nel 1686 a’ 2.5 di giugno da’ duchi di Brunsvich e Luneburgo, ossia corso di pallio o giostra di legni in mare. Il libro ho veduto presso il mio amico don Agostino canonico Corner, ma senza frontispicio. Avvi sottoscritto l’autore Mariani nella dedicatoria al signor Antonio Mutoni conte di s. Felice, che inventò delle terribili bombe e che contribuì assai alle conquiste in Morea di Navarino vecchio, e novo, e di Modone, e di Napoli di liomania. In fine è un madrigale per le vittorie di Navarino; un sonetto di Giambatista Fra-canzano al Mutoni, e altre poesie de\YAccademico Intrepido. Di un Felice Mattoni vedi a pag. 365 del voi. I. dì quest’opera. pagina 9 inscr. 6 - Bernardino dottor Fontana primo prete a s. Agostino e poscia piovano di s. Paolo mori del 1706 a’ 10 di luglio, e volle essere sepolto in questa chiesa di s. Agostino dove avea donato il corpo di s. Marco martire a lui dato da suo fratello l'ier Alvise decano del capitolo di Concordia. Nella sagrestia di s. Paolo esisteva il suo ritratto. Ciò ricavasi dalle cronache de’cit-tadini mss. pagina 10 col. 2. Di G iovanni Marsilli Veneziano sta un sonetto al num. XXI della raccolta fatta da G. C- B. (Giovan Cristoforo Bruchner) Veneziano per le nozze di Giovanni Michiel con Elena Cornato patrizii Veneti. ( Venezia Occhi 17/18 12) nel quale opuscolo che contiene soli Xxv sonetti gli autori sono per lo più Accademici Granel/eschi. Abbiam già detto che il Ma rsili era socio di quella illustre accademia. pagina 17 col. 1. ,, Aid se Balbi avvocato dell’ordine de’ cit— Tom. IV. ,, tadini donò a papa Sisto V una sua Sfera no-„ bilissima di cristallo e argento con tutti li ino-,, ti celesti come cosa pretiosa et degna di lui; ciò fu nel 1587. (Tanto si ha nella cronaca Savina citata nel volume II de’cittadini Veneziani mss. Gradenigo). Questa è probabilmente quella Sfera di cui parlo sulla fede del Sanso-vino. In un codice della Marciana (num. 140 classe X di mano dì Marco Foscarini si legge che la Sfera che prima era del Balbi passò poi in casa Cornaro Viscopia ; e cosi aveva detto anche il Martinioni p. 571. Venetia ; il perchè non saprei combinare quanto scrive la cronaca Savina con ciò dice il Martinioni ; quando non fosse una Sfera diversa da quella donata al pontefice. NELLA CHIESA DI SANT’ ANDREA DELLA CERTOSA. Vi 1. II. pagina Relativamente alla morte e funerale di Or-salo Giustinian, ecco quanto raccolgo da una copia fedelissima e che si potrebbe dire un fac simile, de Sommary di storia Venetiana di Marino Sanudo, il cui originale già esistente nella Marciana fu spedito insieme coll’altro originale de’ Diarìi dello stesso autore all’I. R. Biblioteca di Corte in Vienna nell’anno i8o5 ove st* tuttora. ,, 1464.....L’arma turcha andò a socorer „ Metelim dì velie i5o tra le qual 45 galie el ,, resto fuste e parandarie armate di greci tur-,, chi e judei et venuto il zeneral nro c Orsato ,, Zustignam a Modom morite. Questui erra ,, richo senza fioli staua ben et andò a zerchar „ il mal : et il corpo portato in qsta terra fo ,, sepulto a s. Andrea delio in una capella che-,, lisoi fece far in una archa marmorea ala po-,, neniina posta in mezo bellissima... Adi 3 a-„ vosto partito che fu il doxe fu fato le exe-„ quie a s. Zanepollo di c Orssato Zustignam ,, el dotor proc. morto zeneral feloratione mae-,, stro Zuam Caldiera phisico et I corpo sepul-„ to poi ala Zertosa in una capella fata dii suo ,, in una bellissima archa marmorea alta in ,, mezo di deta capella. „ Da questo passo si conferma che mori a Mo-don e non a Negroponte, e si dà notizia che Giovanni Caldiera letterato nostro, di cui il p. degli Agostini scrisse la vita, aveva recitata l’orazione funerea ; il che non si seppe dall’A-gostini, e forse non si trova detto da al ri al-l’infuori del Sanuto in questi Sommary.