CORREZIONI E GIUNTE 642 il palazzo Cappello posto in Cartigliano, in una stanza del quale palazzo si trovarono quei codici tutti. Presso il chiarissimo amiro mio conte Leonardo Trissino di Vicenza esiste un’altra opera mss. inedita di Giannantonio Muazzo. Essa è intitolata: Diario Puntuale e veridico delie cose successe nelC Assedio e Difesa della Piazza del Regno di Candì a, attaccata dalle anni Ottomane sotto la direzione di Azem gran Visir della Porla tanno 1667 e sostenuta da quelle della repub. serma di Venezia, sotto al comando di Francesco Morosìni capitan generale e del marchese Gianfrancesco Villa, governatore generale delle arminelli anni 1667 1668 e 1669 scritta dal IV. II. c Già. Antonio Muazzo p. v. con l'Aggiunta di varie altre Relazioni nel proposito stesso così della sua Resa, come delli Artìcoli della Pace, seguita li 27 agosto 1669, non che di altre notizie curiose et anecdote sull'argomento medesimo. (Codice in fol. del secolo XVII. di p 424- Spettava alla libreria Soranzo, poscia a quella di Nicolò Balbi, ora al co. Trissino). Comincia: Dalli primi di gennaro che giunse il gran Visir in Regno... Finisce a carte 872. Si poteva prender in due ore. Finis sed non coronai opus. Le carte aggiunte sono di altri autori, raccohe dal Muazzo per potere stendere più veridicamente la storia deli’assedio e difesa di Candia negli ultimi tre anni della guerra stessa 1667. 1668 e 1669. Fra queste carte aggiunte pero due sono opera dello stesso Muazzo, cioè : „ 1. Diario delle cose seguite nell'attac-,, co di Candia da maggio 1667 sino aprile ,, 1688, tempo in cui parti dalla Piazza il mar-,, chese Villa Generale delle armi. 2. Prose-,, guimento del diario del N.II. Muazzo dalli „ 21 giugno 1668 sino li 1 1 giugno 1669 ,, L’autografo primo di mano del Muazzo contenente l’istoria del Governo antico e presente della repub. di Venezia da me ricordata alla p. 892 col num. 7, era posseduto dalla biblioteca di Zaccaria Sagredo di s. Sofia ; passò poi con altri molti codici di essa nella famiglia Balbi de’ss. Erm. e Fort., della quale fu illustre il detto Nicolò Balbi q. Tommaso; ed oggidì è in potere del pur suaccennato conte Leonardo Trissino. pag. 586. colonna 1. Di Antonio Lobedan vedi anche ne’ Commentarli della guerra di Ferrara tra li Veneziani e il duca Ercole d’Este nel 1482 di Marino Sanuto. V enezia 1829. tip. Picotti 4. p. 10. 11. 17. 54- 55. ov’è detto che il corpo suo da Padova, dove mori, fu portato a Venezia e seppellito in questa chiesa di s. Elena, ed è riportato un epitafio in lode del Loredano scritto (non già eseguito in marmo) dallo stesso Sanuto. pag. 406. 4°7- inscr. 21 Dal genealogista Girolamo Priolì sappiamo che Francesco Pnioi.i, di cui nella detta inscrizione, dopo essere stato, come ho scritto, primo motore e principal causa della cessione che al dominio Veneziano fece la Regina Cat-terina del regno di Cipro nel 14C’G, ebbe com-messione di fermarsi al governo di esso regno col titolo di bailo, sottomettendo, osserva il genealogista, la sua volontà e gl'interessi della sua casa alla pubblica volontà e al servizio della repubblica. Entrato in quel carico, non vi è memoria che più ritornasse a Venezia, nè di alcun’altra cosa di lui dopo l’anno 14^9» dovendo per avventura esser mancato in quelle parti nel mese di febbrajo del 1490. Viene con particolare encomio lodato perchè trovossi nelle gravezze della Paglia, nelle Commissioni della Lombardia, nelle guerre dell' Istria e nelle turbolenze della cristianità sempre capi-tanio valoroso, e costante e domatore di genti ignote (cosi). pag. 577, ove di Paolo Cappello. Linea 50 colonna seconda : si sollevò correggi li sollevò. pag. 587, ove di Terenzio Zanchi. Linea 5 colonna prima: lettera correggi lettura. pag. 597. ove di Agostino Zon. In nota (6)>. Di esso Angelo, si corregga di esso Agostino. pag. 4o5 col. 1. Fralle opere di Bildassare Longhena pongami anche i palazzi de’ quali in Conegliano fu architettore, cioè Lipomano, Michieli, Giustinian, Montalban, e Hiarca, come ne scrive il p. Federici nelle Memorie Trevigiane p. 142 voi. II; e quello della famiglia Da Lezze a llovarè de! quale fa menzione a p. 015 Lorenzo Crico nelle Lettere sulle L\Ile ArtiTri-v’giane. Treviso i855 8. E in altre Guide ne saranno probabilmente dell’opere sue indicate; ma vegga cui importasse stendere la vita di lui. Io non fo che dar una pietra a’ monumenti da erigersi a tanti artefici, che mancano ancora di esatta e minuta biografia. Questo anche aggiungerò, che vidi una grande tavola i*i rame rappresentante lo interno della chiesa di