S. GEORGIO MAGGIORE 5x5 "l io tengo autografi, altri dicano che fu eletto nel 1118, ed altri nel 1119; ma dall epoche seguenti e poste dal Dandolo è forza stabilire la sua elezione nel 1117. Correva l’anno quinto del suo ducato, cioè il 1123 , quando montò sopra grande armata nel mese d’ agosto in Venezia raunatasi per andare alla conquista di C orfù; ed assediolla. Più volte ivi diede battaglia , e molta gente dall’una parte e dall’ altra ebbe a perire; quando, per le notizie venute di Soria che le cose de’cristiani erano a mal partito ridotte, gli convenne abbandonare P impresa. In effetto poco dopo Baldovino II re di Gerusalemme mandò oratori a’veneziani per avere ajuto contra gl’infedeli, promettendo di essere favorevole al veneto commercio. Intanto Baldovino fu da coloro fatto prigioniero , e il doge alle preghiere di Calisto II papa che invitava i principi cristiani a liberare dalle mani de’ Saraceni non solo Baldovino , ma tutto il rimanente de’ fedeli combattenti nella Siria, fece in poco di tempo allestire una flotta di duecento navi , alla direzione della quale il doge stesso si pose. Il Caroldo nella sua cronaca inedita, Pietro Giustiniano, ed altri storici nostri si fecero interpreti delle parole usate dal doge onde eccitare i veneziani allarmare lasciandoci orazione analoga nelle le loro storie inserita, l’artì l’armata per Jaffa, e cosi fu nell’anno stesso 1123. Nel primo combattimento co’ Saraceni, questi vennero presso che distrutti ; quindi i nostri entrarono nel porto di JaiFa, e il doge vittorioso recossi a Gerusalemme onde concertare col patriarca Varimondo e co’ signori che vi governavano nell’assenza di Baldovino. Fatto consiglio, i Crociati incerti quale delle due città o Tiro od Ascalona avesse primieramente ad espugnarsi perchè buone ragioni stavano e per l una e per l’altra impresa, deliberarono di porre in un’urna due biglietti co’ nomi delle due città, e fecero che un fanciullo estraesse a sorte. E qui è ad osservare che il Darù (p. 1481 lib. II. ediz. di Capolago ) non fu esatto nel dire che si scrissero su biglietti i nomi di molte città , giacché due sole eran le proposte in quistione, come diffusamente può vedersi in Andrea Mo-rpsini (¡/riprese de'veneziani ec. p 42-) e ne^~ l’annalista Magno. Non tutti però gli storici dicono che si affidasse alla sorte la scelta della città; ma avuto riguardo al costume di quei tempi , io sto per 1’ affermativa coll’antico annotatore del Dandolo nel codice Ambrosiano , col Morosini, col Magno, e con tanti altri sto- terror GRAECORVM iacet hicet lavs VENETORVM DOMINICVS MICHAEL QVEM TIMET HEMA-NVEL DV'X PROBVS ET FORTIS QVEM TOTVS AD-HVC COLIT ORBIS-PRVDÉNS CONSILIO SVMMVS ET INGKNIO. 1STIVS ACTA VIRI DECLARAT CAPTIO TIRI 1NTERITVS SYRIAE MAEROR ET VN CARI AE. QVI FECIT VENETOS IN PACE MANERE QVIETOS DONEG ENIM VIGVIT PATRIA TVTA FV1T-QVfSQVIS AD HOC PVLCHRVM VEN1ES SPECTARE SEPVLCHRVM-CERNVVS ANTE DEVM FLECTERE PROPTER EVM ANNO MCXXVIIII- IND. VII OBJT DOMINI' CVS MICHAEL DVX VEN- 1 HOCCE INCLITI DVCIS SEPVLC1IRV VE-TVSTATE DESTRVCTV 1 PIISSIMO SENA-TVS DECRETO 1 MONACHI VETERI PROR-SVS SERVATO EPIGRAMMATE | 1TERVM EXTRVXERE MDCXXXVIL Sopra deposito con busto che é nell’ andito dinanzi la porta che mette nel coro dietro l’altare maggiore. Il busto del Michele è lavoro di Batista Pagliari. Notisi che malamente alcuni copiarono vixit in vece di vigvit, e gen-invece di cerkvvs. E malamente pure il ruccinelli p. 67 lesse cermnvs invece di cer-nws , e altri errori fece. Questo deposito venne intagliato in rame nella raccolta di monumenti illustri di Venezia colla spiegazione di G. A. M. ( Giannantonio Moschini. ) Domenico Mjchiel figliuolo di Giovanni capitan generale all’impresa di Terrasanta, q. Vital Michiel doge di Venezia , è uno degli eroi della patria. E’ affatto ignota 1’ epoca del suo nascere, e quali imprese prima d’esser doge abbia fatto. E’ certo però eh’ egli era addestrato assai nell’ armi ; e ch’era già vecchio, ed è probabile che abbia avuta molta parte nelle guerre de’suoi tempi. Gli storici dicono : Vir bellicosus et pìenus dierum qui strages tnultas de hostibms fecit. Defunto nel 1117 ’1 doge Ordelafo Falierovifu sostituito Domenico Michiel nell’ anno stesso , quantunque , come osserva Stefano Magno negli annali mss. che