3o5 ,, tendere, e di osservare con buona fede, e senza frode, e mantener ferme e valide in ,, perpetuo, e non contravenir loro per alcun tempo o occasione. „ Promettiamo ancora, cbe metteremo ogni opera, e studio con buona fede, perchè il si-„ gnor I’apa confermi tutte quelle cose le quali noi abbiamo promesse, giurate, e sta-bilite, come sopra si legge, e si contiene nel presente istromento. „ E ancora da notare, che promettiamo, e giuriamo di far osservare tutte quelle cose e „ ciascheduna, che detto Pietro d’Allomanno nunzio nostro ha promesso e giurato in luogo ,, e nome nostro, come di sopra si contengono, al signor Giacomo Tiepolo Doge di Ve-,, nezia, et alli Veneziani già detti, come si contiene nel pubblico istromento fatto per „ Gabriel Notaro infrascritto l’anno del signore 1201 (a) il giorno 7 ch’esce del mese „ di aprile, nell’ Indizione 4 sigillato col sigillo dello slesso signor Doge. E tutte quelle „ cose, e ciascheduna, le quali il detto signor Doge e Veneziani hanno promesso, come ,, sopra si è detto, al medesimo Pietro d’Altomanno accettante a nome nostro, le quali „ nel predetto istromento si contengono, furono fatte presente, consenziente , e volente „ don Nicolò vescovo di Reggio, legato del signor Fapa in questo negozio, come appa-,, riva per le lettere dello stesso signor Papa. Onde in confermazione di tutte queste co-,, se noi Giovanni Re di Gerusalemme eletto imperator Cpolitano abbiamo comandato, ,, che la presente carta fosse roborata con il vigore del nostro proprio sigillo. E li testi— ,, monj rogati, e presenti a queste cose furono (h) il sig. Dono Reatino , Giovanni del ,, Giudice, Bernardo Adinolfi Malebrance, Maestro Giordano Notaro di Reggio, Domi-,, no Guido di Triangolo canonico di Lione, e Stefano suo compagno, Giovanni Capel-,, lano, e Tommaso chierico dello stesso sig. Re; D. Pietro d’Altomanno, D. Ivo di Ma-„ telina, D. Arnaldo, e D. Corrado soldati, Ugo di Vernone, et Odino, et altri molti. ,, Fu fatto nella Città di Reggio. ,, Io Gabriele scrivano del sacro Palazzo Nodaro fui presente alle predette cose, e di „ comandamento e precetto del predetto sig; D. Giovanni illustre re di Gerusalemme, „ eletto in Imperator Cpolitano, ho scrino, e roborato tutte queste cose, ed a pre-„ ghiera, e comandamento dello stesso ho fatto più istromeriti di un solo tenore di ,, tutte le cose predette, li ho scritti, e ridotti in forma (c). co, e con molte reliquie bruciò anche molti privilegi ducali ( T. XII. li. 1. p. 546). Anche il Sansovino nel Cronico lo ricorda all'anno 1200. Non sono però d’accordo tutti gli scrittori sulla vera epoca in che avvenne. Alcuni pongono il 1228, altri il 1206, altri il 1258. (>oo) Al qual proposito 1' Olmo nel libro terzo latino dice : Debeo utcumque carissimae interim Reipublicae veteres, quas Princeps idem optimus (cioè Iacopo Tiepolo) nobis commendavi, memorias nunc integre retinere. Invenio enim inter Byzantinas in Insula membranas a Principe commendatas, et foedera quae Ioannes Brennensis ec. e qui (a) Nell’ autentico latino, per errore del copista si legge MCCLXXprimo invece che MGCXXXprimo. (1)) Tesles aut. ad hoc rogatos et preseutes fuerunt. Dus Damis Reatinus. Bus lohes de iudice. Bns Bernardus Adinolfi Malehrance. Magisler Iordanus not. Reatini. Bns Guido de Triangulo canonicus laudunensis. Stephanus sotias cjus. °hes Capellanus. 7 Thomas clcricus dicti dui regis. Dns petius de Altomanno Dos Yito de Malelina. Dns Arnaldus j Bus Conradus militcs. Ugo de Vernone. Atcjue Odinus et alii quamplures. (c) L’ Olmo aggiunge, ciò che non è neli’autcntico, cioè : non aggiungendo nè sminuendo cosa alcuna che muti tu sentenza correndo l’unno del Siq. 1 '.¡32 nella quinta Indizione. In Fcnctia.