4o SAN GEMINIANO (Secret, p. 168), e dalla Lettera di Giovanni Soranzo Ambasciatore in data i3genn. i5^o ( ivi pag. i65) nella quale lo asseciya che sua Santità avea dato l’ordine che Jacopo il figliuo- lo fosse provveduto di qualche beneficio, ma conveniva che Francesco suo padre stesse avvertito di qualche vacanza, e la facesse conoscere. Ma quantunque altre lettere avesse che il confortavano a sperare (ivi 164 t. e 177), non mi consta eh’ abbialo ottenulo. Frattanto aveva Francesco associato alla propria stamperia il figliuolo, oppure una a solo nome suo ne esercitava ; e varie furono le edizioni uscite col nome di Jacopo Sansovino veneto, o con quel- lo di Jacopo Sansovino il giovane, notandosi fra queste le Orazioni di diversi e L’Arte Oratoria del i56<) (num. 35. 80); la Vita di Gesù Cristo del 1570 (num. 9); gli Annali Turcheschi 1570. 71 (num.6*), e dell’anno stesso i Trattati del Cavalcanti (num. 58) e il Plutarco del Domenichi (n. so) e la Venetia descritta i58j (num. 67). Anche Jacopo il giovane si ammogliò e prese Litigata Litigato (Temanza p. 268), forse della casa stessa onde usci il professore di chirurgia di Padova Francesco Litigato da Len-dinara.di cui vedi il Papadopoli e il Facciolati. Da Litigata ebbe non poca prole che il Teman-za ha notata e che apparisce anche da’Registri de’nati e da quelli de’morti della Chiesa di s. Basso. Jacopo venne a morte nel 1609, leggendosi nel necrologio di quella Chiesa: i3 agosto 1609 il mag- sig. Jac. Sansovino d’anni 51 in circa amalato mesi 12 in circa da febre et indispo-sitione di stomaco et è morto. Litigata fece il suo testamento nel 1626 a prò di Camilla San-sovina sua figliuola moglie di Matteo Tom-masini; e l’ultimo della casa fu Francesco Sansovino juniore figlio di Jacopo juniore qu. Francesco, di cui finora abbiamo parlato. Aggiungo che ne’libri medesimi si fa menzione di un Ja-corno Sansovin anialato za zorni oto e morto da febre nel 27 lugio i5r>7 ; che del 21 luglio i565 mori una Tsabeta mogier de s. Ant. San-soino de anni 30 amalada da parto et ha fato un puto cui si pose nome Giambatista; e che del i56() (m. v.) 24 gennaro monSansuin fiol del suddetto Antonio d’anni 4 etc. Ma è oggimai tempo che venga a dare la serie deirOpere Sansoviniane venute a mia cognizione, o perchè da me viste, o perchè da altri citate, il che già sarà notato. Per maggiore chiarezza holle divise in quattro classi, cioè, prima Traduzioni, e sono dal num- 1. al i5. a.a Opere d’altrineWz quali ebbe parte, dal num. 16. al 60. 5.a Opere sue stampate, dal 61. all‘87- 4-a Opere sue manuscritle, dall' 88. al 97. Classe I. traduzioni di Francesco Sansovino. X. Aristotile. L'anima di Aristotele. La cogui-tion della quale è necessaria molto alt"intelligenza de l’etilica per esser materia congiunta et brevemente raccolta. Al nòbile m. Pandolfo Attavanti. In Vinegia -i55 .. 8. Il Sansovino considerava per padrel’Attavanti, e gli dedica quest’operetta tradotta in lingua toscana, ed è probabile che ne sia il traduttore lo stesso Sansovino il quale anche la colloea fralle proprie traduzioni nella Lettera al Ma-gnanini (Secret, p. 220 t.); ma qui non lo dice chiaramente. Opuscolo di 18carte. Infine: Stampata in Venetia per Bartolotnmao detto l'Imperador ad ìnstantia de Baldisar Constantini al segno di San ’¿orzi. 2. Beroso. Le antichità di Beroso Caldeo sacerdote et d'altri scrittori così hebrei come greci et latini che trattano della stessa ma teria. tradotte dichiarate, et con diverse utili et necessarie annotazioni illustrate da M. Francesco Sansovino. In Vinegia presso Altobello Salicato i583 4- a^a libraria della Fortezza. II Sansovino ne fa dedicazione a Ruberto Strozzi gentiluomo Fiorentino, e parla della Casa Strozzi. Per errore nella Libreria Capponi si dice essere traduzione di Pietro Lauro, ma dalle Dichiarazioni si rileva senza dubbio esserne traduttore il Sansovino; e confrontata poi la traduzion del Lauro, che fu impressa in Venezia nel i55o, con questa del Sansovino vedesi esser cosa affatto diversa: come pure sono differenti le annotazioni e le illustrazioni. Non è a maravigliarsi se il Sansovino non l’ha registrata nelle proprie traduzioni, perchè la data della Lettera suddetta al Magnanini è del »579; e questa edizione è del 1503. È probabile che lo Strozzi grato a questa dedicazione abbia donato al Sansovino quel Tazzone d’argento di cui nel testamento si fa cenno. 3. Crescenzio. Pietro Crescendo Bolognese tradotto nuovamente per Francesco Sansovino nel quale si trattano gli ordini di tutte le cose che si appartengono a cornmodi et agli u-dli della villa, con le figure delle herbe et degli animali poste a suoi luoghi, con un am. pio vocabolario delle voci difficili che sono in quest'opera et con i disegni degli stromen-ti co'quali sì culdva et si lavora la terra. In