S. SEBASTIANO Cornal o ( I. 88 ) riporta un giuramento di soggezione e di obbedienza prestato nel di i/j settembre i548 da Aurelia di Nicosia badessa di s. Maria Maggiore de Sur nel regno di Cipro, a Livio Podacataro e suoi successori arcivescovi. Agostino Beaziano a p. 20 tergo del libretto Lacrymae in funere Tetri card. Bembi dedica a Livio un sonetto ( Ven. Jolitus. i548). E lo stesso Beaziano ha tre sonetti in laude del Podacataro nell’altro libro : Le llime volgari et latine del Beatiano (Ven. Giolit. i55i. ti. Reg. D. 7. D. 8.) i notar dovendosi che fin dal i538 il Beaziano gli aveva addirizzati cotesti sonetti, essendo una falsità l’epoca 155» apposta dal Giolito alla vecchia edizione del i558 unica delle rime del Beaziano. Fierio Valeriano gli dedicò un carmen o breve elegia latina, che sta a pag. aa del libro suo Amorum lib. V. ec. Venet. Joht. i549* nell’occasione in cui partiva Livio ( iuvenum durissime Livi) da Padova per recarsi a Roma dallo zio Lodovico già cardinale) e ne mostrava 1’amico poeta grandissimo dolore. Michele Bonello figliuolo di Giammaria stampator veneto intitolò all’arcivescovo nel i55a la seconda edizione dell’in-stitutione di tutta la vita dell'bucino ec. di Alessandro Pìccolomini. (Ven. i55a. 8.) nella quale fa elogio alla gentilezza de' costumi, alla bontà della vita, alla grandezza d’ animo e sante operazioni che di continuo risplendono nella persona di lui e nella casa Podacatara ; facendoci inoltre sapere che quel Fortunio Spira (del quale ho già detto nelle epigrafi di s. Maria Nova) vero miracolo della Natura non poteva meglio celebrarle che coll' aver fatto perpetuo dono di se stesso all' arcivescovo. E Giovanni Giustiniani di Candia (del qual pure ho detto altrove) intitolava a lui il sermone latino: de divo Nicolao Smirnae pontifice. Vene-tiis. i552. 4-i dicendo che scriveva questo Commentario sulla vita di s. Nicolò per donarlo ad Joannem Paulum Podacatarum nepotem tuuvi aspettando il tempo in cui tu nepotem sacra in~ fula praefecturae Nicosiensis, quam tu cum iua dignitate parique laude jamdiu cbtines, cohonestares ; se non che è morto il nipote avanti il tempo, e quindi lo dedicava allo zio Livio, anche memore il Giustiniani de'beneficii da Livio ricevuti. — Ricorda il Sansovino (Lib. VII. 101) un prezioso dono fatto dal Podacataro alla Confraternita di san Giovanni Evangelista, di cui era socio, consistente in un Tabernacolo di opera tedesca di radici di perle con la historìa dèlia passione di nostro Signore di Tom. IV. i43 fgure piccole di basso rilievo, di grandezza tutta la macchina poco più. dì un braccio ma di esquisita vaghezza e valore di molti e molti ducati. Una lettera del Podacataro diretta al Cardinal Bembo in data a3 novembre i53i di Venezia la quale ricorda VEusebio richiestogli dal Bembo sta a p. 018 del libro 11 Segretario di Pamfilo Persico (Venezia i6ao. 4. ) ed è cavata dalli mss. della libreria del Bembo. Al» tre lettere dello stesso arcivescovo al Bembo esistevano autografe ne’ mss. dell’abate Matteo Luigi Canonici gran parte de’ quali si possie-devano ultimamente dall’avvocato Giovanni Perissinotti. Venne a morte Livio a’ 19 gennajo del 1555 more veneto, cioè i556, alle ore i3 l/a come apparisce col Diario economico del Cenobio da me veduto; quindi è che l’anno MDLV che si legge scolpito 6ul monumento ( non già MDLVIII, come malamente copiò il Cornaro) è a stile veneto e non a stile comune. Egli aveva fatto testamento nel 10 gennajo suddetto i555 m. v. in atti di Vettore Maffei ; ed ecco un sunto di esso. Testamento di Noi Livio Podacataro arcivescovo dì Nicosia del regno di Cipro al presente residente in Venetia in confine dì s. Rafael. Ordina d’ esser sepolto in s. Sebastiano, lasciando per legato 5oo ducati col-l’obbligo a’ padri di una messa quotidiana, e di assegnare uno loco alli nrì comessari (che sono Matteo Dandoloil cavaliere, eMatteoBraga-dino del elmo Andrea ) indetta loro chiesa in luogo nobile per fabricar la nostra sepoltura in luogo alto nel muro nella qual sepoltura nra. ordiniamo sii speso due. 700 sino a ìooo si-come a nostro fratello erede meglio parerà. Lascia il legato di ducati 5oo a Fortunio Spira, del quale ho già detto altrove (T. 5 p.008). Ordina che della sua facoltà sieno investiti ducati i5 mila col ricavato de’quali si eleggano tre scolari, che verran scelti uno da Cesare Podacataro suo fratello oppur dal successore suo arcivescovo, un altro da Ercole Podacataro nipote, e un terzo dalli procuratori dell’Università di Nicosia, onde abbiano ducati 5o per cadauno coll’obbligo di studiare in Padova in bone lettere et fare il loro debito et siano oblìgati studiare anni sette continui, quali anni sette passati, cessi a loro tal legato. Quindi non già un Collegio di Greci in Padova aveva istituito il Podacataro, come malamente intrepretarono lo Scardeonio (Lib. I. p. 12.) e dietro a lui il Salomonio (Insc. patav. p. 5j8) e il l’apadopoli (Lib. I. p. 36); ma soltanto aveva assegnata una J9