426 S. GEORGIO quel magistrato, facendo sludii ed estratti sui Codici di esso, e scrivendo tutto di suo pugno; il perché è sorprendente com’egli occupatissimo nel giudicare e nell’altre cose di stato, abbia potuto trovare tempo opportuno alla materialità della trascrizione di grossi volumi: Anche in oggetto di Acque vidi varie copie di lui fatte, e specialmente presso altra persona ho esaminato un Codice tutto di suo pugno, contenente gran parte dei Discorsi del Sabbadino e di altri in proposito delle Veneziane Lagune. Risulta poi anche da parecchi di questi Codici la sua religione. Egli cominciava per lo più invocando il nome di Dio. L’Orazione a Sisto V, di cui al num. io com. Adsit mìhì divinuni nuxilium, TNel Registro Lettere qui segnato al num 23 si comincia In nome di Dio et eoa humilissima imploratione del suo divino aiuto : la Commissione di Procuratore i5gi, copiata di suo pugno comincia: Deus innocentis restìtulor et amator tua me. protectione defende . . . Largire mìhi Domine quaeso spirilum cflgito-ndi quae recta surit. . . Custodi me Domine propitiatione tua ... Il Testamento abbiamo veduto che principia: Concede mihi Clementissime Domine ec. Continuando intorno al merito anche letterario di quest’uomo dirò che era de’ socii del-l’Accademia Cacciatrice fondata nel Seminario di s. Marco, e che era solito congregarsi nelMu-seo dello storico Andrea Morosini trattenendosi col Sarpi in gravi e piacevoli studi, come ha rammentato anche il coltissimo nostro concittadino Michele Battagia. (Accad. Venezianep. 53. 56). Amante eziandio delle belle Arti aveva accordata a Marco di Tiziano Vecellio la sua protezione, e ne volle esser compare; e anzi creato che fu Doge gli procurò onorati impieghi e stipendii dal pubblico. In effetto, non volle essere ritratto in tela:da altri, fuori che da Marco, come vedremo più abbasso e come nota il Ticozzi (Vihì de pittori Vecelli. p-2()5. ar)4')-Era ben facile che tal doge il quale godeva la stima e l’ammirazione di ognuno, avesse a stampa pubbliche testimonianze di devozione da lunga serie di scrittori . Io qui noterò quelli che mi pervennero alle mani sì in prosa, come in verso. Prose in laude del doge Donato. .Oratione dell’ illustre et eccell. sig. Massimiliano Montegnaco ambasciatore della Pa- MAGGIORE tria al sereniss. Principe Leonardo Donato. In Venetia appo Bartolomeo degli Alberti. 4. ( senz’anno ), ma è if>o6. Per la Patria s’ intende la Patria del Friuli. Ve ne dev’essere un’ edizione fatta per G. B. Natolini a Udine nel detto anno in ma non la vidi. Oratione di Agostino del Bene giurisc. ambasciatore della città di Verona al sermo Leonardo Donato per la sua essaltazione al principato di Venetia. Terza impressione. In Venetia. 1606 appresso Roberto Meglieti 4 (Non vidi che questa sola impressione ). Oratione di Ilettore Ferramosca dottore et cavaliere dell’ eccell. Senato veneto, et ambasciatore della città di Vicenza recitata al ser. prencipe di Venetia il sig. Lunardo Donato per congratulatione della sua elettione al principato. In Venetia 1606 appresso Roberto Meieti. 4-Oratione del molto illustre signor conte Giambattista Mamiani abbate di Casteldurante ambasciador del serenissimo sig. Duca di Urbino recitata da lui al sermo prencipe di Venetia Leonardo Donato. InVenetia 1606. appresso Roberto Meglieti. 4-ratione della Terra di Cavarzere nella crea-tione del sermo prencipe d. d- Leonardo Donato fatta et recitata dal sig. Daniel dalla Porta orator di detta Terra, all’ eccellentissimo Collegio l’anno 1606 li 6 maggio coll’ intervento delli signori Mainardo Mercante , Girolamo Molino , Nicolò Augusti, Bortbolamio Ranzato , Antonio Mainardo, et Giacomo Mercante, ambasciatori di essa Terra- In Venetia 1606 appresso Roberto Meglieti. 4-►ratione di Giovanni Spineda dottore e cavaliere et ambasciatore della città di Tre-vigi recitata da lui al sermo prencipe di Venetia il sig. Leonardo Donato per congratulatione della sua elettione al prencipato. In Venetia 160S presso Evangelista Deuchi-no. 4- Oratione della città di Chioggia nella creatio-ne del sermo prencipe D.D. Lionardo Donato, fatta da D. Santo di Marangoni dottor et ambasciator di detta città l’anno 1606 h 4 aprile. Di novo ristampata et corretta. In Venetia appresso Roberto Meglieti. 1606. 4 La prima edizione è dello stesso anno in 4-> ma di diverso impressore, cioè di Giannan-tonio Rampazetto. Avvi altra edizione dello