SAN GEMINI ANO libretto ch’è di carte 79 numerate da una sola parte, è scritto in dialogo tra un Venetia-no ed un forestiero, e fu come l’araldo dell’ opera maggiore intorno a Venezia che descriveremo qui sotto. Ad ogni modo quel libretto contenente notizie curiose, e in allora a pochissimi note fu ricevuto con buon viso, e molte edizioni se ne fecero. Oltre questa prima edizione ve ne ha una del «565 in ìa.per Fran-cescoRampazetto, che ha lastessa dedicazione, ma non vi è il nome del Sansovino; una del i566 in 8. appresso Domenico de'Franceschi in Prezzarla ali insegna della- Regina.', altra dello stesso Franceschi in 8. 1667. notando che queste due 1566, e 1567 hanno sul frontispicio Dialogo di tutte le cose notabili che sono in Venetia ec. non vi è la divisione in due libri; non v’è la nota degli officii e Magistrati; e v’è di più quella delle reliquie delle Chiese, un sommario delle guerre, e altre cose; di modo che assai diversità, avvi tra le prime due edizioni e queste; diversità non so se attribuibili al Sansovino o ad altri. Vivente il Sansovino si annoverano altre edizioni del i56a,i564, i58a, 1583; ed altre uscite dopo'la morte di lui, con giunte fattevi e da Girolamo Bardi, e da Gian Nicolò Dogiioni (Leonico Goldioni), che lungo sarebbe l’annoverare. Non tralascieró bensì di ricordare un opuscolo che ha molta somiglianza col sopra indicato, ed è: Tutte le cose notabili e belle che sono in Venezia, cioè usanze antiche, pitture, e pittori, sculture, e scultori, fabbriche e palazzi, uomini illustri, i principi di Venetia, e tutti i patriarchi. Di Anseimo Guisconi. In Venezia. MDLVI. in 4 ° Quest’opuscolo, che io non vidi mai, é registrato dal Cinelli nella Biblioteca volante (scanzia 7. pag. 6. e voi. III. p. io5. del-l’ediz. 1746.) e si dice che ¿scritto in Dialogo tra un Veneziano ed un Fiorentino ; che parla senza passione delle sculture che sono in Venezia e di quelle che sono in Roma fatte da Fiorentini, come sono gli ornamenti della piazza di s. Marco, la statua di Bor-tolomeo Coglione, ec. e che si nominano con lode in questo dialogo il vescovo di Chioggia (frate Jacopo Nacchianti) il Brucioli, il Doni, ed il Fabrini tutti nostri compatriotti che in quel tempo si trovavano in Venezia. Chi sia questo Guisconi, non so; del quale altre opere non veggo ricordate. Potrebbe essere nome supposto, o anagrammatico ; e in effetto dalle lettere Anseimo Guisconi si trae fuo* 7 1 può ri netto il cognome Sansovino, ma ciò essere un puro accidente. 66. L’avvocato. Dialogo diviso in cinque libri ne quali brevemente si contiene in materia delle cose del Palazzo Veneto, quanto si legge nella seguente facciata, con la pratica et con l'Auttorità di lutti gli offitìì così di san Marco comedi Rialto. (In fine) Stampata in Venetia per Alessandro de f'ian Venetiano. L’anno M. D. L1I1I. Adi 5o di ottobre. La dedicazione in data 4 ottobre 155/J è a Giorgio Cornaro fu di M. Girolamo. Non vi è il nome dell’autore il quale si professa devoto alla Casa Cornala ; ma si sa esserne Francesco Sansovino. Gl’interlocutori sono Lorenzo, Marino, Felice, e l’opuscolo è interessante anche perchè vi si nominano tra'tto tratto i .più illustri oratori veneziani di quel tempo. Questa è la prima edizione. Varie altre susseguirono, e vidi l’edizione MDLlX di Venezia appresso Francesco Rampazetto. 8. della quale tengo un esemplare in carta grande, ed è con dedicazione di F. S. cioè Francesco -Sansovino a M. Pandolfo.Attavanti gentiluomo fiorentino suo compare; e quella del i566 appresso Lelio Bariletto e fratelli, 8. la quale dopo il frontispicio ha un sonetto nella eledone del serenissimo duce dì Venetia, e dopo la dedicatoria all’Attavanti ha il modo della elettione del serenissimo principe di Venetia; e quella eseguita dopo la morte del-1’ autore dagli heredi di Trojano Navo MDLXXXVI. la quale più di quella deli566 ha alla fine un sonetto sopra gli officiali, in 8; e finalmente un’altra del 1606 presso Altobello Salicato simile a quella del i586. E chi sa quante altre ce ne sono; ma ciò basti. Ricorderò solo, che una porzione di quest’O-puscolo, cioè il terzo libro fu dallostesso Sansovino inseritonellibro del GovernodeiRegni già descritto al num. 25. Altri libretti abbiamo di simile materia allora giranti senza nome dell’autore o dell’editore. Come: La pratica dell’officio degli auditori novi delle sententie MDLVII. 8. dedicata a Stefano Tiepolo procuratore di s. Marco ; e: Ordini delli avvocati di Vinegia, nel qual contiensi quali et quanti debbano essere gli Advocati si ordinarli come extraor din arii et in ogni causa. Et delle mercedi et tanse delle mercedi loro, et d'ogni altra cosa che si tansa in Palazzo. In Vinegia appresso Domenico Farri ad instantia di Battista Furiano MDLXI. (e in fine) confermati per il maggior Consi*