i94 s- SEBASTIANO anni nelli studii et in scriuer in altro non procacciandoci, ma che però non possa metter alla'stampa alcuna parte della sua historia, con la sop. diligentia descritta se non sarà di nouo revista da quelli alti quali sarà sopra di ciò imposto cargo dairillmo suo Cons. restando fra questo mezzo quella stampata interditla et sequestrata come nella parte (A questa informazione è unito un foglio colle seguenti osservazioni, ma e di differente carattere ; ) Descrire la venuta del Re Frane.0 in Italia quando ruppe Sviceri a Marignano, con l’aiuto del Limano cap.° generai del essercito vro, la rccupcration dello Stato di Milan, l’acquisto di Brescia, et Verona, la tregua fatta con Massimilian dopo il qual fatto segui la liga fatta da Leon p.t0 con l’imperatore per metter nello Stato di Milan il duca Francesco Sforza. Il che riuscì benché questa rcp. non mancasse di difender esso Re in quello Stato. Onde di poi ne seguì, che restata sola fu forza pacificarsi, et collegarsi con Carlo V. ma questo gentilhomo mal informato soggionge immediate alla recupe-ration di Bressa et Verona et tregua con Massimilian, la pace et liga con Carlo V. non facendo alcuna mention della Guerra fatta al Re Francesco d;il Papa, et Impcrator, per metter in stato Francesco Sforza, questa è importantissima materia omessa la qual ha bisoguo di longa scrittura. Quando narra 1’ andata di Borbon al sacco di Roma, lassa di scriuer l’andata del vro essercito in toscana, lassa le cose fatte da quello in Fiorenza, et molte altre degne cose, che seguirono poi. Non fa alcuna mention del duca d’Urbiu uenuto in Lombardia con fanti 4-ra chel cl.° Pisani si congiungesse con Lutrech alla impresa di Napoli. Omette le nobil operation del duca d’Urbin con quelli 4 m fanti con li quali preservò il vostro Stato di Lombardia, et quel che teneva il duca Frane.0 dello Stato di Milan dall’ impeto di gran numero de genti alemane. Omette quel tanto celebrato allogiamento di Cassano con il quale esso duca d’Urbino tene a freno Antonio da Leua di sorte che nulla far potè di que le cose che dissegnava. Fatta poi la pace col Turco nulla dice della uenutal de Ianusbei, et della sua richiesta et della sapientissima risposta data la qual fu di satisfation al s«r Turco, Cesare, et al Re di Franza H MDLXIJ die XVIII septembris in Add. Che al nobil homo Piero Giustiniano, il qual scriue le historie della reptib. nra sia concesso chel possa veder i libri delle parti del Scuato, et similmente le letere delli amb.»r* p.“” et altri nri repatanti, in-diicciate al Duio nro, et altre scritture, al detto Senato pertinenti, dichiarando prima ai capi di questo Cons.° quello che vorrà veder iux. la forma della parte presa in questa materia nel p.*0 Cons.0 sotto di IX. del ms. di dicembre MDXXJ. acciocché con buona et uera informatione possa riformar i libri delle dette sue historie, già date in luce, con le correttioui et additioni, che saranno necessarie, et proseguir l’opera con la debita instruttione, per honor del stato nro. Et oltre a ciò essendo ben conveniente che esso poucro nobil nro per così laborioso carico riceva qualche beneficio, sia leuata la suspensione della sua prouisionc sì, che gli habbia a correr ncU’avvcnire. Et anco sia fatisfatto di quanto deue hauer per tal conto dapoi fatta la detta suspensione. Et tutto quello che scriuerà debba esser reuisto prima che si dia alla stampa, le quali tutte cose consigliano i tre nobili nri deputati per deliberatione di questo Consiglio sopra la revisione et correttione dell’opera p.ta laudando 1’ auttore di buon et ornato stile, come nelle loro scritture bora lette si contiene. de parte — ig de non — 3 non sinc. — 5 I Senno p.» illmi ss.' Capi del ecc.0 Cons-° di X. La som.i et da per tutto predicata clemenzza di V. S. mi persuade et fa creder che con benigne orechie udirano questa hunul snpp. de me Piero Giustiniano suo lidel.0 ser. che ritrovandomi in un stato di