68 — nè acqua. E per costoro fu il meno male. Gli altri uomini per le bastonate e per i colpi col calcio del fucile o erano divenuti imbecilli o stavano malconci, indolenziti, sdraiati vicino al fuoco delle cucine. Le donne giovani e le ragazze, abbandonati i loro cari, si erano date al monte per tentare se tra i nascondigli di essi potessero salvare il loro onore. Le vecchie che reputavano non esser toccate, furono bestialmente disonorate in onta alla fede. Le croci, o sui cimiteri, o sul tetto delle case, o crocicchi delle vie, distrutte. L’ultimo scherno che un albanese può fare ad un albanese, anche questo fu eseguito : i sepolcri furono lordati di sterco umano. Tutti gli epit-teti, le imprecazioni, le bestemmie più orribili ed esecrande, per mezzo delle quali si tenta di disonorare l’uomo e la fede che professa, tutti, tutte te le vomitavano in faccia, con uno sprezzo che ti faceva intendere che per te, per la tua razza, per la tua religione è suonata l'ultima ora. Si chiedeva un uomo in una famiglia per guida; compito il suo dovere al separarsi, all’accomiatarsi, al voltar della schiena, per andare in casa sua, un colpo di fucile alle spalle. Ruz-zolva al suolo. Quando si mandava qualcheduno a portar ordini se si imbatteva in qualche civile armato, veniva svestito e scalzato. Ai ragazzetti, alle fan-ciulline, che si trovavano nascosti, si tirava a bruciapelo alcune schioppettate per terrorizzarli o li get-tavan sulle pietre. A chi aveva il naso un po’ lungo facevagli oservare che sarebbe bene l’accorciarglielo, e giù alcuni colpi di schioppo, le palle del quale passavano vicino alla faccia che veniva sfigurata. Così a chi teneva altra sconciatura. Non mancarono delle madri che per tutelare i loro bimbi da tali barbarie li nascosero tra il parapetto delle roccie e le cascate d’acqua. Diciassette furono gli uccisi da questi bellimbusti che venivano a restituire l’ordine. La guerra civile si era convertita in una tenzone religiosa. Venne a noia perfino a non pochi turchi educati. Di frequente