g2 S AN GEMINI ANO HVNG PARO TVMVLVM • | MARGVS DVL- zia della quale parleremo altrove) noterò intan-CIVS EXMt X I VIRORVM CONCIL1I CAPI- to i seguenti illustri Veneziani del cognome TANEVS | SIBI ET POSTERIS | MDXG | GAL. stesso e di origine cittadinesca. FE13RVAIU1 P. C. Abbiamo nel ma». Palferiano questa curiosa inscrizione; ma non è cosi esatta come in altri libri da me veduti. P&lfero ha detto Boflos invece di bonosqve; ommise iivnc paiio e le sigle P. G. Ma hco Dolce era capitano delle barche del Consiglio di Dieci, detto comunemente Capitan dei Cai, ossia Bargello. Nei Necrologi di s. Ge-miniano si legge— adi 2 februaro 1604 (s’in-tenJe more veneto) II mag. sig. Marcho Dolce capetaneo grande de ormi 65 iucircha amalato da febt e continua già uno mese visitato dal eccemo Frangiai (cioè Flangini.) Narra il Ri-dolti (File de'Pittori. II. yi ) che questo Marco Dolce volendo intendere da Giovanni Contarmi cavaliere• e pittore perchè cingesse la spada, il Contarmi risposegli ch’era Cavaliere e di casa Contarmi; ma il Dolce il persuase a cambiar l’abito corto, e a vestir piuttosto la toga; e divenutogli amico, il Contarmi fece il ritratto di Marco in piedi così naturale che portato a casa vi corsero incontro i cani e i gatti facendogli festa, credendolo il loro vero padrone. Questo Dolce di diversa famiglia da quella onde venne Lodovico poeta, credesi che fosse di casa originaria Bergamasca, e che aveva beni nel Friuli. Avvi nell’Albero inserito nella Cronaca Gradeniga un Marco stipite da cui venne Zuanne testator ió56, un Bonadio, un Cristoforo, un Pietro e un Gasparo tutti fratelli — da Pietro poi usci un altro Bonadio, Zan-marco test, ligi, un altro Gasparo test. 1617 e un altro Cristoforo ec; la cui famiglia abitava un tempo in s. Cassiano di Venezia. Alla fine di un codice cartaceo dello scorso secolo contenente una copia della Relazione di Venezia del co. Francesco della Torre (Cod. nel òe-ìnin. Patriarcale) evvi sotto alla detta iscrizione, il seguente epigramma: Qui giace Marco Dolce zaffo accorto. Lettor, s'hai qualche fallo, scappa via ; Che non fìngesse per farti la spia Questo tristo guidone d'esser morto. e si soggiunge versi fatti da un popolare poeta a cui non piacque la suddetta sepolcrale inscrizione. Fra le varie famiglie cittadine che abbiamo di questo cognome nelle lapidi (oltre la patri- 1. Jacopo Antonio Dolce cittadino Veneziano protomedico di Udine di fama si dilettò tal volta di paetare. Nella Raccolta intitolata Panegirico nel falice Dottorato dell’illustr. et eccellentiss. sig.%Gioseppe Spinelli rettor de Legisti et cavalier splendidissimo, fatta da Giovanni Fratta gentiluomo Veronese ed Accademico Animoso (Padova. Pasquati 1575. 4) a pag. 10 avvi un sonetto dell’eccellente sig. Jacomo Dolce che comincia Come la rosa nel suo spin natio. E a pag. 28 ve ne è un altro dello stesso Jacomo Dolce che comincia Poiché da l'alto seggio il sommo Giove. Un altro suo sonetto sta alla fine del poemetto in ottava rima che ha per titolo: La Gloriosa Vittoria di David contra Golia del sig. Fulvio Rorario. Venezia. 1581 per li fratelli Guerra. f\. (Liruti JI. 282), E a pag. 14 tergo, e 3 tergo del libro: Corona a Forojuliensibus musis ili. Aloy-sio Foscareno patriae Fori Julii praesidi amplissimo contexta. Utini i6o3. 4 vi è di Giacomo Antonio Dolce una canzone, e un epigramma latino in laude del Foscarini. Anche nella Raccolta di versi fatta da Leonardo Sanuto nel 1614 sonvi rime del Dolce, e ne ha pure nel Gareggiamento poetico impresso l’anno 1611. (Quadrio. II. 285). E parimenti un suo sonetto in lode del cavalier Marino sta a p. 53i della parte Terza della Lira del Marino. Venezia. Ciotti. 1614; sonetto ristampato in altre edizioni della Lira 1618 e 162.5, a pag. 029. della stessa Terza parte. Mortogli il padre suo Orlando Dolce in Udine, gli pose il seguente epitaffio il quale in quella Chiesa di s. Francesco della Vigna legge vasi, e che io prendo da’manuscrit« ti Gradenigo. orlando vricio | Ciri vetusto | QVl POST OCTOGINTA TITAE | ANNOS SFUMA 1NN0CENTIA | AC SINGFLAR1 IN DEFM | PIE-TATE PERACTOS | SIC TEL1C1TER QF1ESCIT | 1AC. A NT DFLCIFS | AMPL1SSIMAE FRB1S | FT1NENS1S PHTS1CFS F. | PI ENTI SS PARENTI OPT. P. C- | mdcii. Giacomo Antonio Dolce viene lodato da Alessandro Vecchi nella dedicazione che in data 1600 a’20 gennajo fa della ristampa della storia De’ Turchi raccolta dal Sanso-vino a Gian Carlo Sivos, del qual Giancarlo il Dolce era amantissimo cognato. A lui come Protomedico di Udine iAcademico Svi-