SAN GEMINI A NO 53 mo Brusonì. Venezia per Nicolò Pezzana 1670. 4.0 Anche questa lio veduta, ove alla p. 4,sta la Parte quinta aggiunta da Francesco Sansovino ove si narrano cose notabili e curiose, con dilettevoli successi in diversi tempi. . 28. Delta materia medicinale libri quattro. Nel primo et secondo de quali si contengono i semplici medicamenti con le figure delle. herbe et con le lor virtù, ritratte dal naturale, et la maniera di conoscerle et di conservarle. Nel terzo s'insegnò il modo di preparare et comporre i medicamenti secondo fuso dei medici approvali, così antichi come moderni. Nel quarto et ultimo son poste le malattie che vengono al corpo huma-no, con i loro rimedi contenuti nel presente volume, con le tavole de'nomi delle herbe per ordine d' alfabeto in diverse lingue. In Venezia, appresso Gio. Andrea Valvassori detto Guada¿yji'no M DLXII. (In fine, l’anno è MDLXI.). 4. È dedicato da Francesco Sansovino a Gian Francesco Affaetato baron di Chistella ec. dicendo di publir.ar questo volume utile per la storia de'semplici e per la materia onde dimostrare la riverenza sua verso PAffaetato. Dall’avviso poi a’Ieggitori si vede essere questa una collezione di varii autori trattanti di medicina fatta dal Sansovino, il quale dà minuto ragguaglio di ciò che eia-schedun de’quattro libri contiene, aggiugen-do che l’erbe sono state ritratte dal naturale con grandissima diligenza et non senza molta spesa. Gli autori onde son tratte le cose del libro sono, Dioscoride, Galeno, Flinio, Avicenna, Mesue, Serapione, Teofrasto, P. A. Mattiolo, Leonardo Fuscbio, e Pietro Crescenzio. 29. Della Agricoltura di M. Giovanni Tatti Lucchese, libri cinque, ne quali si contengono tutte le cose utile et appartenenti al bisogno della villa, tratte dagli antichi et da moderni scrittori con le figure delle biave, delle piante, de gli animali, et delle herbe così medicinali, come comuni et da mangiare. In Venetta appresso F. Sansovinoetcompagni MDLXI. 4. (non i56o che per errore leggesi nel Dizionario del Re). Giovanni 1 atti dedica a IN icolò T into medico eccellente; nella qual dedicazione assicura di avere con molta fatica posto insieme il presente volume nel quale ha distesamente trattato quanto gli ha piaciuto di raccorre in questa materia servendosi di parecchi scrittori. Nel- l'avviso poi a’iettori il Tatti dispregiando le traduzioni volgari di Crescenzio, di Columel-la, e di Costantino Cesare, riflette, che poco o nulla si legge in lingua volgare di buono in questa materia; il perchè egli si diede a metter in ordine questo volume, scusandosi se deve esserbreve, mentre a voler dire ogni cosa ci vorrebberode’volumi, e giustificando anche se noi ci fossimo ( parla in plurale ) troppo serviti di qualcuno degli autori infrascritti, mentre non potevano dir pili oltre o meglio di quel che si abbiano detto gli antichi. Gli autori poi onde cavò la storia sono : Pier Crescenzio, Giunio Columella, Costantino Cesare, Marco Varrone, Publio Virgilio, Palladio Rutilio, Marcello Fiorentino, P. Andrea Mattiolo, Dioscoride, Plinio, Teofrasto, Aristotele, Galeno, e Carlo Stefano. Osserva il chiarissimo Filippo Re nel Dizionario Ragionato di libri di Agricoltura. (Ven. 1809. T. IV. p. 112) che il Raccoglitore non ha impiegata molta critica pella sua scelta, ed ha adottato tutto a segno che talora distrugge in una pagina ciò che ha stabilito nella precedente. Le ligure poi sono cattive; e per altro egli non può lodare questo libro, se non pel motivo che a que’giorni poco o nulla di buono avevasi in volgare sull’Agricollura, come ha già detto il Tatti; e anche perchè è a ponderarsi quanto scrive intorno alla qualità delle frutta e delle viti che allora si conoscevano. Ma qui è un poco ad esaminare se quel Giovanni (non Giambatista come scrive il sudd. Filippo Re) Tatti Lucchese o Fiorentino sia il nostro Francesco Sansovino, o sia un altro personaggio, che in allora vivesse, del cui nome , si sia valso il Sansovino. Io tengo che il Tatti supposto, altro non sia che il Sansovino. Le cose eh’ io trovo registrate, e che vidi a stampa col nome di Giovanni Tatti sono cinque, cioè, — 1. del l543 il libro de magistrati degli Ateniesi composto da Guglielmo Pastello Barentonio francese nuovamente dal lutino tradotto nella nostra lingua da m. Giovanni Tatti. In Venetia. Per Baldassar di Costantini M. D. XLIII. 8. con dedicazione dellostam-patore a Gianjacopo Lionardi Oratore del duca di Urbino appresso il Senato \ eneto.— 2. dello stesso anno i545 la traduzione già sopra indicala fatta da Giovanni Tatti Fiorentino del libro di Michele Riccio Napoli-tano(Vedi il n. i5.)—5. del 1 55* la dedicazione che GiovanniTatti fa al Cardinale di