luogo ed anno, e senza nome di autore, la qual però si attribuisce a Cornelio Codanino. Morì lo Squadrone in s. Giustina di Padova nel 2 luglio 165g (Memorie vedute dal Rossi). (006) I11 bello cantra Turcas ab anno circiter 164-5 usque ad 1670 circiter serenissimae rei-publicae tributa fuere in subsidiis, decimis, donationibus, etc. ab hoc monasterio tantum due. 80000 (ottantamila). /''alle Cap. 43. Abbiamo nel Processo num. 78. anno 1645. Oblatione volontaria fatta dal monastero al publico sermo durante la guerra di Candia di ducati 1800 all’ anno (Esibirono i monaci scudi d' argento cento al mese cioè 1200 scudi d'argento all’ anno finché duri la guerra, dal 1645 al 1655 in cui pare sia stato £ ultimo pagamento) Tanto per la guerra, quanto per altre disgrazie trovasi fatta nel 1671. 18 aple. Conventione delti abbati Cassinensi dello Stato Veneto di donare scudi tremila alla Congregatione loro madre per sovvenire alli estremi bisogni della medesima. (007) ha Parte è in data 8 marzo i65g. (3o8) Malamente il Cornaro Codaminus. Quest1 uomo per testimonianza del Falle, che fu suo discepolo, era piissimo e osservantissimo- Del 1662, quando fu eletto abate era Cancelliere della Congregazione. Governò con assai lode, e giunse a sollevare il monastero di ventimila ducati di passività. Costrusse la chiesa di s. Marco di Fagarè ; fece ì primi armadii della nuova biblioteca ; e cominciaron sotto di lui le pitture del soffitto di essa, che poi continuaronsi dal suo successore. Dopo ciò passò al regime del monastero di s. Giuslina di Padova, e poi a quello di s. Paolo de Argon. Più. tardi cioè del 1681 fu abate de ss. Nazaro e Celso di Ferona ; e finalmente sendo a s. Faustino di Brescia quivi morì d'anni 84 nel i685. Mons. Giannagostino Gradenigo pubblicò un elogio di Giambatista Nani monaco Cassinense defunto nel i653 scritto dall' ab. Cornelio da Venezia e lo inserì nella vita eh' esso Gradenigo dettò del Nani (Fenezia 1761. f. ) Questo elogio latino sebbene dal Falle (cap. 47) come ha accennato aita nota 288, venga attribuito all'ab. Cornelio Giroldi pur veneziano , e contemporaneo, nondimeno non può dubitarsi che sia deli'ab. Cornelio Codanino, e che l’equivoco sia provenuto dall' esservi la intestatura Cornelius a Venetiis, senza cognome; imperocché il Coda/lini nel contesto dell'elogio ricorda l' ab. Cornelio (Giroldi) che voleva destinar il Nani procuratore del monistero. (a) Del Codanini fa menzione anche il Jìiancolini, il Fiorelli ec. Nè è poi a tacere che Elena Lucrezia Cornara Fiscopia celebre donna veneziana per letteratura e integrità di vita, temendo non i suoi genitori proseguissero nel trattato di volerla maritare, mandò a chiamare a se segretamente il padre abate Cornelio Codanini prelato di canuta bontà e di venerabile concetto e svelandogli lutti gli arcani della sua anima li chiese l’abito Benedettino di poterlo portare nascostamente sotto le vesti, e doppo che ne ottenne la permissione e l’assenso rinovò nelle di lui mani il voto di castità. (Fedi p. 26. Fila della Cornara scritta dal hupis. 1689. 4 ; cosa replicata da altri scrittori della vita di questa eroina). E diremo eziandio che del 1662 il Cardinale Antonio Barberini fu con ogni onorificenza ricevuto in alloggio dall’abate Codanini (Falle cap. 5o). ha Relazione della venuta di lui in Fene-zia sta a p. i5o t.° del Fol. ili. Ceremoniali nel Generale Archivio in data 1662. 17 agosto. Com. Incognitamente capitato li giorni passati il Cardinal Antonio Barberino. (009) Intorno alla traslazione da Fenezia a s. Maria del Pero di coteste reliquie extat dc-scriptio a P. Bonaventura de Rubeis ordinis s. Francisci qui hic morabatur, in libel— ■(a) L’Armelini nella Bill. T. I. p. 109 e seg. ricorda Cornelio Codanini dicendo che sotto il nome di D. Celidoro Nonciano angrammatico stampò Breve e metodica instrunione per iora\ione mentale e dedicolla a’Novizii Gasinensi. Padova 1674 edizione seconda ; e dice che morì a Verona i685. Nelle Addizioni poi T. I. p. 33. aggiunge: ipsi etiam creditus scripsisse vittim D. Ioannis Ei’ptistiie Nani nobili* Veneti. — E a p. 37 ove parla di Cornelio Merendella dice: nec onatten-du.m reor aliquos existimare huiic ipsum Cor. nettuni Merendellam auctorem esse vitae Io-Baptistae Nani in Historia monastica ms. Hie-ronymi a Potentia relatae quam tamen ahi Cornelio Codanino adfudicant. Cosicché si vede che auche l’Armelioi dubitava qual fosse l’autore di essa vita.