s. SEBASTIANO 27 DNO FANTINO FADINO Q. DNÌ | PETRI ET VXORI SVAE SVISQ. I HEREDIBVS H. M. DI-CATVM EST | ANN. MDLVII. Sul suolo sotto l'organo. Leggesi nelle carte del monastero: clie Fantin Fadin q. Pietro da s. Barnaba « con testamento i5j5. 3i ottobre, » notajo M. Ant. di Cavanis lasciò a’ padri di » questa chieda ducati mille di capitale alla cali mera d linprestidi al Monte Novissimo con » obbligo ad essi padri di una messa perpetua » quotidiana alfaltar del Santissimo. La famiglia Fadini (dicon le Cronache Cittadinesche) già detta Bonfadini venne di Brescia l’anno >a54- Del i553 vi fu Francesco Fadini Guardian Grande della Scuola di 8. Giovanni Evangelista e del Lodovico Fa-dirti fu eletto piovano di s. Giovanni di Rialto, e mori del « 583, essendo anche canonico di s. Marco. Il Martinioni nel Catalogo de’ Dottori che sono nel clero Vertelo ricorda Antonio Fadini (che fiori dopo i65o) prete in s. Tro-vaso dottore in V. /. che accompagna il nome con la dottrina. E nel codice num. XCIX della classe IX nella Marciana, contenente poesie di varii in onore di Gianjacopo Farsetti f. di Francesco il quale Gianjacopo era podestà e capitanio di Crema (anno >677), nell’occasione di una statua di marmo eretta in suo onore dairOrdine Militare, si trova un sonetto di un Fadini, che comincia : Questo, Signor, ch'ai tuo gran genio incise. Un ramo di questa casa era già estinto in Venezia nel secolo XVII, essendo che l’ultima ne fu Antonia Fadini f. di Taddeo moglie di Giacomo Vico la quale lasciò erede della propria facoltà il marito. Di questo cognome da non molti anni nel Friuli mori un abate Fadini e ne passò l’eredità nel Consigliere di questo Tribunale Mercantile Cambiario Marittimo Lorenzo Paron il quale al proprio cognome aggiunse quello di Fadini. Altre memorie ne vedremo in santo Stefano protomartire. a 8 D. O. M.J_HIC IAGET N. D. REGINA DONATO I FRAC.CI F. OBYT VIRGO ANNO MD | CLVL 3i. IAN. AETATIS ANNOR. I LXXV: I LAVRVS ET MICHAEL MINOTTO l COM-MISS.1 EX TESTAM.TO POSVER. Poco lungi sul pavimento. Trovasi negli Alberi Francesco q. Antonio Donato; il quale era nato del i55tì, ed ammogliatosi del 10^5 in donna Elisabetta Pasqualigo ebbe varii figliuoli, fra’quali, sebbene non sia registrata negli Albe-, ri, può esservi stata Regina che mori vergine d’anni LXXV; tanto più che il detto Francesco e discendenti eran di quella casa che ne’ contorni di s. Sebastiano abitava. Laviio e Michele figliuoli di Andrea q. Vincenzo Mijotto trovan-si negli Alberi suddetti. Fra li patrizii del secolo XVII aventi nome Francesco Donato veggo due distinti : t. Francesco Donato in di Marcantonio, che dopo essere stato senatore fu eletto nel 1G11 provveditore all'isola del Zante e abbiamo nel-l’Arch ivio Generale una Relazione sua mss. di quell’isola dettata l'anno i6i4- 2. Francesco Donato f. di Giannalvise q. Francesco, nato 1601 da Lucrezia Basadonna, ed ammogliato del 16.46 in donna Tarsia Dol-fírto, dopo di avere coperti con zelo e dottrina varii magistrati, siedette distinto fra’senatori e fu nel 1645 delli XLI che elessero il doge Francesco Molin. Mortagli poi la moglie entrò in prelatura, ed ebbe in Padova nel i65o un canonicato per rassegna di Andrea Vettorelli; cui però rinunciò nel seguente anno i65i (Don-dirolgio p. 7 f>). Molte opere compose, per testimonio dalli contemporanei Pierangelo Zeno (Memoria p. 46) e Giustiniano Martinioni (Catalogo p. 5); e fra queste a stampa vedonsi due canzoni, una per ía Vittoria ottenuta dal-rarmi Venete contro il Turco Vanno 1649, che comincia: Stillar già dagl' Iblei vie pià soavi ; l’altra per la Vittoria del 1651, e comincia : Fama mostro vagante apre infiniti (Zeno 1. c.) E io credo che questo medesimo sia quel Francesco che tradusse il libro seguente: Lettere et Orationi di Bessarione cardinal Nice-no, et patriarca dì Costantinopoli, per la guerra contro Turchi. Tradotte dalla latina nella lìngua italiana da Francesco Donato Veneto Patritìo. In Venezia MDCLXVIII appresso Francesco Valvasense. 4- E curioso che la dedicatoria lunga ventidue facciate e sottoscritta dallo stesso traduttore Fran. Don. sia diretta illustrisi, et ecceUentiss. sig. sg. colendiss. senza che si sappia il nome del mecenate, e non