554 s- GEORGIO sopra del superore Terrazzo, d.'t dove con molta sua soddisfai,>ne osservò la prima Regatta entrare in Dogana. (^Ju ndi di là partilo si lat-ciò tradurre lunghesso il canale sirjo alla macchina per attenderla nel suo regresso, e vedere a prendere dai vincitori le bandiere e i premii. Vide le altre tre Regatte di seguito (i), ossia !e altre tre cor e; e la sera andò al Teatro a s. Benedetto. TSella, mattina 28 maggio, domenica i due più giovani Arciduchi fratelli si portarono a vedere in atto pratico la riduzione del Maggior Consiglio alle cui porte furono ricevuti da Francesco Pesaro, e Francesco Lippo-mano. Intanto l’imperatore col Granduca di Toscana si trasferirono in quest’isola di san Georgio Maggiore, ove udita la messa, girarono alquanto per il monastero; poscia si fecer tradurre alla Giudecca visitando la chiesa del Redentore. Nel dopo pranzo poi tutti cotesti personaggi recaronsi a udire il nuovo Oratorio in musica cantalo dalle figlie dell Orfanotrofio de’Mendicanti ; la sera furon alla festa di Bal- lo cospicua data dal Procur. Tron nel suo palazzo a s. Stae. Alle ore 14 circa del lunedi 29 maggio partirono per Padova (2) lasciate aven-po amplissime largizioni di splendida munificenza, giacché l’imperatore, oltre li due cento quaranta sei zecchini d’oro ripartiti fra’Regat-tanti vincitori a misura de’respettivi premii da essi loro riportati, ne mandò parimenti altri duecento alla casi dell’ Arsenal da dividersi fra quelle maestranze ; cento alle figlie coriste del pio luogo de’Mendicanti, duecento per cadauno de’due presi Alberghi ( Lion Bianco e Scudo di Francia), e infinite altre e tutte generosissime mancie verso di tutti quelli a’quali toccò in sorte di poter prestar la più minuta loro opera nel di lui servigio. Ciò può bastare per aver un’idea di ciò che in Venezia si fece durante il soggiorno di S. M ; t rimetto il leggitore alla detta iielazione stam- M AGGIO RE pala di Nicolò Balbi, se ama averne più particolari notizie, e conoscere spezialmente quali sieno stati i discorsi che S.M.si degnò di tenere co’Procuratoii Andrea Tron e Andrea Mem-1110 tanto in Venezia che in l'adova , intorno alle leggi ed uii della Veneziana Repubblica. Anche nel Cerimoniale, codice membranaceo in f«L del Generale archivio, sotto l’anno 1771 a carte 47 si legge la Relazione cosi intitolata: XX II Maggio 177,1. Venuta in Venezia, dei-1' Imperatore Giuseppe II e delti di lui fratelli il Gran duca di Toscana, l’ Arciduca Ferdinando Governator di Milano, e l' Arciduca Massimiliano. Comincia : Da più. mani di Dispacci, particolarmente del n. h. C Alvise Contarmi 2. attuai Ambasc. ordinario alla Corte di Vienna, pervenne a cognizione dell' Eccmo Senato che ò'. M. l’Imperatore Gius. 1. era determinato di venire in Venezia all’ occasione delta Fiera dell’ Ascensione......Finisce a p. 5o. A Ili 28 giugno S. M. ritornando dalla Alesola passò p'ivatissimamente per Venezia, indi andò a smontare a Marghera , e proseguì per Treviso quel camino che si aveva destinato. In filza Corti Maggio e Giugno 177$ esistono le ducali, e le scritture Pesaro e Tron relative a tale venuta; e nelle Filze Esposizioni si leggono, i Memoriali dell’ arjibasciator Cesareo, che esprimono il sovrano aggradimento in data p. giugno e 19 giugno '775. L’Imperatore Giuseppe anche nel 1785, ebbe a passare per gli stati Veneti nell’ultima sua venuta in Italia; e a Verona, e presso a Cone-gliano ne abbiamo memorie scolpite. Imperciocché a Verona assistette ad una caccia di Tori data, sendo podestà e vice capitano Za-nalvise II Mocenigo, e nell’Anfiteatro venne scolpita l’epigrafe: Joseph. 11. caesar. imp. av- GVSTVS. FERDIITAIS'DVS. IV. REX. STCIL1ARVM M. CAROLINA. REG. CONJVX. AVG. FERD1NANDVS. ARC1D. A. PRaESES. 1SSVBRIAE. HILARES. AC. LVBENTES. LOCO COETERIS SECRETVS AEQVOnEVM LVDVM SPECTAVIT IOSEPHVS IX ROMANORVM 1MPERAT0R SEM-reil AVQVSTVS VNA CVM fratribvs iuc die yigesima septima mensis mah MDCCLXXV. (>) Le suddette bissone e malgarotte erano delle seguenti famiglie Procurator Manin, procu-„ rator Morosini, procurator Erizzo, cà Grimani di s. Maria Formosa, cà Pisani di s. Stefa-,, no, cà Grimani di s- Polo, cà Giustinian di s. Salvador, cà Contarmi a s. Benetto, cava-„ lieri MoGenigo, cà Giovanelli di s. Fosca, cà Lezze, e cà Piovene, cà Dolfin alla Crosera, „ cà Pesaro, cà Pisani di s. Polo, cà Valmarana, marchese Carlo Spinola. (2) Nell’ingresso della locanda dell’Aquila d oro in l'adova, avvi in marmo a caratteri d oro la seguente inscrizione che traggo dalla raccolta mss. del prete Iacopo Ferretto: iosepho. 11. imp. CAF.S. AVG. | PETRO. LEOPOLDO. MAGNO. HETRVR1AE. DVC1. | FERDINANDO. ET. MAX1M1LIANO. | FRA-TRIBVS. VNA. H1C. D1VERSATIS. | IV KAL. IVNIAS. CI3I3CCLXXV. | IO. BATTISTA. CEOLDVS. | P. |