.58 S. SEBASTIANO leggesi eziandio, collo stemma, sopra la nicchia delle ampolle cosirM. ant. grim* d. m. procvra-toh M. d. txini. Non è sola però questa la effigie che avesse il Grimani. Imperciocché Paolo Veronese avevaia dipinta nella Sala del Maggior Consiglio innanzi all'incendio i5y7 (Sansovi-no 102. 6). E abbiamo nel Museo Correr e in altri medaglia in di lui onore coniata nel i555 nel cui diritto è la testa sua calva, con barba corta, e le parole maiic’ antoni’ : giiimani: sena-tor: principali’, e nel rovescio lo stemma gentilizio fra le due lettere M. G. Nel mss. Curti delle Patrizie Venete famiglie in laude della liberalità dei Grimani fatto procuratore leggo i seguenti distici del poeta Bernardo Giorgi: Quotprocurator sumptus Grimanus inurbehac Fecerit haud ulla dicere lingua valet. Sit dixisse satis, Marcum exequasse priores Procuratores mori bus ingenio. Veruni dìvitiis i/los superasse beatis Splendore ac epulis muneribusque datis. Majorem haud pompimi exhibuit Coesarve tri-Devictis Gallis in patriam ut rediit. \umphum Sed nequc Lucullus magno Mithridate subacto Ut Romani intravit ut patriosque lares. Ouam modo Grimanus decorato honoresecurulo Post primum in Veneta qui solet urbe dari. Vivai nestoreos annos clarissìmus hic vir Sospes et incolumis sii mane atque diu. Quo pluries possit sibi conciliare clientes Et valeat cives derneruisse magis. Anche Vincenzo Brusantino nell’ Angelica Innamorata (Ven. i553. 4- Canto XXXIII. p. 557.) lauda il Grimani con questi due carmi: Marcantonio Grimani non vi ascondo Quant'altro di virtude e valor pieno. Fratelli suoi in questa onoraria epigrafe ricordati sono Vincenzo, e Pietro ambedue procuratori di s. Marco; e figli suoi sono Lvigi ed Ottaviano. Quanto a Vincenzo ho esteso un articolo nelle inscrizioni di s. Andrea della Certosa (voi. II. 66). Quanto a Pietro lo vedremo ricordato anche nelle inscrizioni di s. Maria Gloriosa de’Frari, e in quelle di s. Giobbe. Quanto a Lvigi od Alvise,era nato del i5i 1 a- di agosto, e mori del 1.571 a’ 7 di aprile (Genealogie Barbaro). Di lui non trovo cosa da notare. Quanto ad Ottaviano nato era del i5i6;e del 1070 a’ 17 gennajo (more Veneto) fu eletto procuratore di s. Marco de Citra. Del 1574 fu uno de’ procuratori eletti a portar l'ombrel- lo ad Enrico III re di Francia venuto a Venezia. Morì del 1076, e fu in questa chiesa coi maggiori sepolto. In un mss. posseduto dal Canonico Corrierveggo che Ottaviano Grimani del i54i era uno de’compagni della Calza nella compagnia detta de’ Sempiterni. Gli scrittori, fra’quali il Cappe//ari, confuse* ro talvolta questo nostro Lvigi Grimani, col contemporaneo Luigi Grimani senatore distinto nella Repubblica. Questo Luigi era de’Grimani abitanti nella contrada di s. Paolo, ed era figliuolo di Antonio (non di Marcantonio)q. Girolamo. Nacque nel 1518 : Egli si rese illustre sì per le reggenze ch’ebbe di varie città dello stato, come di Verona nel i565 66 : di Bergamo nel i56g.' di Brescia nel 1575 e 1587-88: di Padova nel i58o ; si anche per le commes-sioni onorevolissime ricevute, come fu nel 1067 le trattative intorno alle richieste fatte dal Chi-aus Cubat inviato di Selim per l’esigenza di danari e merci da’debitori degli Ebrei ; nel 1^72 la definizione delle controversie insorte co’ Turchi per cagion de’confini nella Dalmazia al tempo della Guerra di Cipro. In quegli anni 1571-72 fu sostituito provveditore generale nella stessa Provincia a Jacopo Foscarini, a-vendo recato il bastone del comando a quest’ultimo allora eletto capitan generale del mare. Procurò allora Luigi Grimani, benché con infelice esito, la presa delle due piazze Glissa e Ma* carsca. Anche nel Friuli si recò l’anno 1682 onde sedare le discordie cogli arciducali perii confini. Ritrovandosi, come ho detto, a Brescia pretore nel 1587, ed avendo determinato la repubblica di fortificare quel Castello, vi spedi quattro senatori, con commissione al Grimani di dover esser con loro in tutte le consultazioni, e a lui toccò l’esecuzione delle loro deliberazioni. Indi per li movimenti del Piemonte e della Savoja, eletto nel 1589 proveditore generale in Terra ferma ebbe particolar carico di ridurre a perfezione la detta fortezza di Brescia, alla quale con ogni sollecitudine pose fine, restando in essa vieppiù memorie del suo talento. Di ciò tutto fa fede una Cronaca mss. già in casa Grimani di santa Maria de’Servi, citata dal Curti; aggiungendovisi, che se la morte noi colpiva, era destinato per tanti suoi meriti alla dignità procuratoria di san Marco. Morì, giusta il Barbaro, nell’agosto d«l 1590. Vedi gli storici Morosinif e Paruta. Nella Biblioteca mss. Soranzo, per testimonio delGaspari, troyavan-