56 SAN GEMINI ANO pa. II Poggiali tra le edizioni fattene dal Giolito nota come migliore la suddetta i558. l.a Lettera del Sansovino alla Stampa fu riprodotta a p. XXIV del Libro li ime di Madonna Gaspara Stampa ec. Venezia 1788 8. 54. Cento Novelle scelte dai più nobili scrittori della lingua volgare per Francesoo Sansovino, nelle quali piacevoli ed aspri casi di amore ed altri nota bili avvenimenti si leggono. In Venezia per Francesco Sansovino MDLXI. in 8. dedicate a Isabella Regina d’Inghilterra in data 26 settembre i56o. Finge il Sansovino che l’anno i556 alcuni giovani e alcune donne Veneziane per fuggire la pestilenza che minacciava la Città si riparassero ad Oriago lungo la Brenta, e quivi in casa della buona memoria di ¡VI. Francesco Landò raccolti da IVI. Nicolò Manolesso, e da ¡VI. Giovanni Landò gentiluomini si dessero bel tempo: poscia ad altro non lontano luogo passassero, e la lieta brigata del Boccaccio imitando dessero principio al novellare. II Sansovino nella lettera a’Lettori protesta che questa sua collezione di Novelle non ha che far nulla con quelle del Boccaccio, perché quelle del Boccaccio sono tutte d’oro o la maggior parte, e queste son pura et schietta limatura di rame. Nondimeno volle metterle insieme affinché abbiano i lettori qualche cosa anche in argomento di novelle, finché venga fuori il Boccaccio con nuove annotazioni. Peraltro prosiegue a dire che alcune anche di queste raccolte hanno 'qualche inventione e in alcune altre v’é qualche poco di stile; e dice che ve ne sono del Brevio, del Gratia, del Firenzuola, del Molta, d'Erasto, di Masuccio Salernitano, del Parabosco, di ser Giovanni Fiorentino, ossia del suo Pecorone, dello Straparo/a, ma le migliori; conchiude che ve ne sono anche di sue, e che tutte poi sono state da lui rassettate e racconcie nella lingua, per quanto ha potuto, e secondo che dalla fretta degli stampatori gli è stato conceduto. 11 Sansovino però non fu fedele nel ricordare tutti gli autori onde son cavate queste Novelle avendo spezialmente ommesso di ricordare il Bandello dal quale assai ne prese ; non pose il nome dell’autore ad alcuna novella, cosicché stando a quel libro non si saprebbe cui spettassero, e gran libertà sì prese nelloal-terare i nomi, i fatti, lo stile, la lingua di esse, colla buona intenzione di migliorarle , avendone anche ommessi degli squarci come nella Novella del Molza (Ved. Borromeo Caini. Novel. p. 58 ediz i8o5). Fuvvi per altro chi ebbe la pazienza di esaminare a quali Autori ognuna delle Novelle appartenesse: e i 1 primo, per quanto io sappia, fu Federico Se-ghezzi il quale molti (non tutti) seppe scoprirne, e notò eziandio gli autori delle ballate poste in fine a cadauna giornata. (Vedi Apostolo Zeno Bibl. Font. II. i85 ; e Borromeo Catal. p. 87. 88.) La nota manu-scritta del Segbezzi venne aumentata dal-P Ab. Colombo che altri autori scoperse; ma il mio carissimo amico nobile Giovanni de Varga segretario di guerra, e referente politico nell I. R. Comando Superiore della Marina, grande ed intelligente raccoglitore di Novellieri italiani, superò que’due nell’esame, e all’infuori di sei novelle, svelò gli autori di tutte le altre non solo di questa edizione 1561, ma anche delle altre edizioni che ora vengo a descrivere. Non istarò qui a notare questi autori, perchè il chiarissimo Gamba ne diede l'esatto elenco a p. 195. e seguenti della sua Bibliografia delle Novelle Italiane (Venezia Alvisopoli 1835. 8.) ch’è quello stesso del Varga, ch’egli non nomina se non se col prezioso titolo di mio amico coltissimo e diligentissimo. Osserverò bensì che sotto il titolo di Ignoto sono in questa edizione 1561 le novelle 1. Corebo da Firenze ■s’ innamora di Mad- Orsa, 1. Giliberto ama mad. Francesa 5. Mess. Hamberto Francescani è da una donna amato 4- Uno scellerato'figliuoloammazza ilpadre;equindi con-ghietturo che o tutte quattro o alcuna di esse sieno o di Nicolò Grazia (di cui vedi il volume primo delle mie Inscrizioni p. 80) o del nostro Sansovino, della qual incertezza non si potrà mai uscire, essendo che in questa edizione per la prima volta vennero esse alla luce, e nelle seguenti edizioni o furono omniesse, o non è detto mai di chi sieno. — Centonovelle ec. (edizione seconda) nelle quali ec. di nuovo ampliate, riformate, rivedute e corrette. Venezia, senza nome di stampatore, i56a. in 8. In fine vi sono sei sonetti, cioè due del Veniero. due del Dolce, due del Tasso in morte di Irene di Spi- li mbergo, e poi il nome dello stampatore (//1 Venetia appresso Francesco Sansovino MDLXII.) l.a dedicazione è a M. Sigismondo di Cavalli eletto oratore al duca di Savo-ja, in cui è sottoscritto il Sansovino; vi è poi l’avviso a’Lettori come nell’edizione i56i.