SAN GEMINI ANO patore Brei/kopf ed alcuno tra le fiamme di Knpenhagen peri. .Apparlien forse a questi un Crucifixus ad otto parli cosi nella Germania famoso, che leggesi esservi stalo sempre, ed anche adesso eseguito; e che anzi ultimamente fu ornato degli accompagnamenti d’orchestra da un maestro di cappella Salinann. Forse restato sarebbe Lotti più a lungo in Dresda, se non fosse stato ivi dismesso il teatro italiano. Tornò egli quindi alla patria ben tosto, e sempre conservò di poi il cocchio e i cavalli de qua- li erasi in quel viaggio servito, ed anzi, morendo, li prelegò alla moglie, come oggetti di piacevole comune ricordanza. Può dirsi che Lotti l’intera vita suaconsum-masse nel servigio della cappella Ducale. 1 registri della medesima fan prova ch’egli vi entrò dapprima come semplice cantore forse introdottovi dal suo istitutore Legrenzi; e che nel 3i maggio 1692 (non già 1690, ch’erra in ciò il P. Martini scrivente senza documento in Bologna) a suffragi unanimi degli eleggenti Procuratori di s. Marco vi fu scelto Organista in sostituzione di Carlo Francesco Pollarolo passato al grado di Vice Maestro. E per ben 41 anno egli durò in tale ufficio, il qual da se solo bastava ad attribuir nel mando musicale piena fama di perfetto contrappuntista compositore a chi v’era chiamato. Finalmente come usci di vita il Maestro di Cappella Antonio Biffi, aspra battaglia eccitossi, la qual però non fece che rendere il trionfo di Lotti ancor più solenne. Imperciocché fra’varj competitori a tal posto, oltre a quel Vice maestro Pollarolo che nella qualità dell’ofliciolo precedeva certamente, era-vi niente meno che il famosissimo Nicola Porpora. Il concorso riusci tanto fiero, che nel giorno 8 marzo 1^53 in cui farsi dovea l’elezione, nessuno degli aspiranti ottenne pluralità di suffragi assoluta dai dodici eleggenti Procuratori di s. Marco: però Lotti avanzò i suoi rivali, ottenendone parità. Restò pendente allora l’affare.’ e soltanto vedesi ch’egli assunse da quel giorno in Cappella funzioni di Maestro, e tosto quel sempre celebre Miserere vi scrisse. Rin-novossi al fine il concorso nel 2 aprile 1736; ed allora con 9 favorevoli voti fu eletto formalmente, ed assegnato gli venne il salario di 400 ducati, e gli altri emolumenti d’effettivo maestro tra quali 1 abitazion gratuita nella Piazza de Canonici accosto alla Basilica stessa, ov’egli passò a far dimora, ed ove gli fu permesso dal Principe di accoglier anche una sorella ed un cognato. Varie messe, Inni, Salmi scrisse Lotti perula Cappella : tutto però sempre senza stro-menti e col solo accompagnamento dell'organo, sebbene alcuni di lui precessori anche de’più rimoti, per esempio Dalla Croce, avesser talvolta adoperala l’orchestra. Non é però quivi mio scopo darne un catalogo che daH'Archivio della Cappella medesima aver potrà facilmente chi il brami. Sempre ocqupato Lotti dell’arte sua, non si circoscrisse alla composizione soltanto, ma anche si estese molto e moltissimo nell'insegnar* l’arte ad altrui. Cantor peritissimo egli stesso tenne scuola di canto che anche gli stessi fora* stieri esaltarono al par di quelle di Bologna, di Roma , e di Napoli : e tenne scuola teoretica di composizione onde uscì un distinto novero d’allievi, de’quali i primarii soltanto verran qui da me indicati. Domenico Alberti, Girolamo Bassani,e Miche/agnolo Ga-sparini, eccellenti riuscirono. Alberti perito senator di gravicembalo scrisse molte opere per questo istromento: e le due rappresentazio-ni verseggiate da Metastasio Y Endimione e la Galatea pose in musica lodevolmente nell’anno 1707 ad uso d’una compagnia di dilettanti che nella parrocchia di s. Felice avea posta sede di musicali trattenimenti. Passò indi a Roma e nelle Spagne, ed ottenne chiarissimo nome. Bassani e Gasparini, all’insegnar il canto principalmente si posero, ma diedero anche a’teatri qualche Dramma musicale, ed ebber plauso. Non meno di questi salse in riputazione Don Francesco Negri buon sonatof di gravicembalo, e scrittor felice di musica stromen-tale, di cantate, e-mottetti. Però il carattere sacerdotale ond’era insignito, il trattenne dal far comparsa anche fra gli scrittori di teatro. Maggior rinomanza ebbe ancora Giambatista Pe-scetti, nome nel mondo musicale assai chiaro .* il quale dopo d’aver nella sua patria dato prove di segnalato valore con uno stile aureo per semplicità, per chiarezza e per regolare unità di pensiero, passò in Inghilterra ove assai più cose fece, e chiuse fra universal estimazione i suoi giorni. Ma quanto non sarà per Lotti onorevole il dir ch’egli fu l’istitutor benemerito di Baldassare Galuppi detto il Buranello autore fortunatissimo d’infinita serie di drammi musicali, e creatore si può dir dei giocosi, e che passò di poi ad occupar il seggio del suo stesso precettore nella Cappella Ducale? E venne da assai straordinaria combinazione che da Lotti apparasse Galuppi le teoriche dell’arte. Avea Baldassare nella prima sua gioventù, colla guida piuttosto