S. SEBASTIANO Ja chiesa di Nicosia a detto Cesare suo fratello, cui Clemente VII alcune grazie aveva conceduto negli anni i55o- 1532 (Marini. 1. c. p. 224. T. i.) Non vi succedette in effetto se non se dopo la morte del fratello Livio, per quanto si deduce dal Sajanello (Voi. II. 36). Non ho circostanze particolari intorno alla vila di Cesare ; se non che venne a morte nel 20 novembre 1667, avendo testato nel 16 dello stesso mese inatti di Vettore Maffei. Darò qui un sunto anche del suo Testamento. Egli s’intitola Cesare Podocatharo eletto arcivescovo di Nicosia del regno di Cipro. Istituisce Commissarii Zuanne Trevi-san abbate di s. Cipriano di Murano, e Antonio Michiel genero di lui testatore. Lascia al nipote llercole Podocataro il cavaliere un bacino d’argento coperto ¿Coro lavora-do con suo ramino medemaniente dorato et lavorato. Item due coppe d’ argento dorato quale la serma regina di Pollonia donò al rmo sig. Livio bona memoria fu nostro fratello nel piede del quale vi è l' arma della soddetta serma Regina. Item uno pendente con gioje et perle qual pendente detto mis. llercole nostro nepote per avanti haveva donato al sopraddetto bona memoria il sig. Livio nro fratello, e due veste V una foderata di Lovì cervieri, e V altra di zebe/lini. Segue il legato a Fortunio Spira, di cui ho altrove detto. Indi al rdo 7nis: Pietro Podc-cataro abbate della Vera Croce di Cypro nro pronepote lascia/no uno rubino ligado a oro qual fu del rmo nro fratello bona memoria et uno saphillo legado similmente in oro. ( 11 detto Ercole eia padre di Pietro ). Seguita: Vogliamo che il nostro corpo sia in deposito in chiesa di s. Sebastiano in loco più. honorevole si potrà. . . . et che fabri-cha serà la sepoltura del rmo nro fratello bona memoria in detta chiesa di s. Sebastiano ordiniamo chel corpo nostro insieme con quello del d. rmo nostro fratello e del q. magnifico nostro padre, le ossa del quale si at-trovano sepulte in chiesa di s. M. dei Miracoli di Venezia in deposito similmente le ossa di dui nostri nepoti si attrovano in chiesa di s. Sebastiano predetto tutti cinque siamo posti in d. sepultura. Dispone poscia delli danari onde sia soddisfatto il maestro qual fabbrica la sepultura delsudd. rmo nro fratello e sii finito il paramento d'oro et fate le figure entrano in detta sepoltura secondo sera d'accordo il elmo mis. Matheo Dando- lo cavaliere commiss, del detto rmo nro fratello, et mis. Ciac. Sansovino architetto. Una lettera di Paolo Manuzio direttaal nostroar-civescovo di Cìpri (Cesare)in dataXXVgen-najo i555 (M. V.) 'procura di consolarlo per la perdita dell’ arcivescovo fratello ( Livio ). Vedi lettere di P. Manuzio. Venezia 8. i56o. Ad un Cesare Podacataro cavaliere Ci-priolto fu eretta epigrafe onoraria nella nostra chiesa di s. Paolo Apostolo che riferirò fra quelle epigrafi. Non è indicato per arcivescovo, e l’epoca della morte (se pur è veridico il mss. ond’io la trassi) è 5 marzo i55y; quindi è un Cesare precedente. Però la cosa sarà meglio esaminata a momento opportuno. 4- Jacopo Podacataro tiene il seguente epitaffi o nella cattedrale di Fadova : hic iacent ossa iacobi podacatari nobili* ciprii. Vedi Salo-monio lnscriz. p. a3. num. 115. 5. Ettore Podacataro cavaliere è celebrato da Lodovico Domenichi ( Facezie . Venezia 1374- 8. p. 409). non solo per la nobiltà del casato; ma eziandio per la propria gloria e riputazione, scrivendo opere et historie elegantissime, vìvendo cavallerescamente, donando a tutti i meritevoli et eccellenti in qualche professione, e in somma facendosi amare et honorare da tutti i buoni et da tutti gli huomini dì valore et di pregio. A questo Ettore il Porcacchi dedicò : Il primo volume delle cagioni delle guerre antiche (Venezia. Giolito i566, e in fine i564- 40; e il Podacataro accettò il libro benignamente, come da un’altra lettera del Porcacchi al suddetto Ettore. (Pino. Lettere III. 555) Orazio Toscanella tre opere gli ha addirizzate dalui tradotte, cioè; liodolfo Agricola dell’Invenzione dialettica (Venezia. Bariletto 1557. 4.). Dialettica diGeorgio Trapezontio (Venezia: Bariletto 1567. 4): e il Dialogo della parti-tione oratoria di Cicerone (ivi 1556. 15.17. 4.), riflettendo che tanto la traduzione del-l’Agricola, quanto quella del Trabisonda furono intraprese dal Toscanella per ordine del Podacataro, e che tutti sanno che puro desiderio di giovare al prossimo ha fatto fare al Podacataro questa e altre spese, e non sorte alcuna dì particolar beneficio. Una lettera di Ettore a Pietro Podacataro suo fratello abbiamo fra quelle dal Pino raccolte (IH.