289 (16) Sa nulo p. 45/f. T. XXIJ. Rerum ltulicarum. (17) FI. Cornaro p. 5o. ai. T. XI. (18) Sa nulo p. 45g. all’anno g5i. (19) Sanuto p. 462. (20) Sanuto p. 464. 46"). In quanto poi all’epoca è a consultare il Fonlanini nella : Dissertati«) de Sancto Tetro Urseolo p. )6. 17. >8. Rornae 1700. (21) Così Ì Olmo nel Libro primo della Storia italiana. Ma per quanto si ha dal Cornaro ( Eccl. Torcel). Tars I. n5. ) che con altri autori concorda, Felicia 0 Felicita abbades-sa in s. Giovanni di Torcetto non era già mcglie di Pietro 1 Orseolo doge e santo, ma bensì figliuola di Pietro Orseolo li. doge nel 991. imperciocché non si sa che Felicita moglie di Orseolo si sia fatta monaca ; bensì che dopo avuto da lui un solo figliuolo maschio fecero vicendevole voto di castità ( Fontanini p. 7. ed 8. (24) Sanuto p. 465. (20) Vedi nella illustrazione all’ epigrafe numero 2. (24) Il Faustinis- nel libretto De Immunitatibus ecclesiae s. Marci riporta questa Donazione. Vedi Gallicio/ti. Memorie Voi. IV. p. 188. 189. (a5) Vedi l’Inscrizione al num. 2. (26) Vedi le note all’ Inscrizione num. 20, e vedi in seguito di questa storia ove si parla di Pietro Ziani doge. (27) Il Rossi segue 1’ opinione dell’ Olmo, che il Memmo siasi fatto monaco in questo Cenobio. Vedi peraltro le mìe osservazioni all’ inscrizione num. 2. non convenendo io in ciò col sig. Rossi. (28) Giovanni Moresini è già ricordato da tutti gli scrittori della Vita di s. Pietro Orseolo, e dagli storici dell’ Ordine ; e il Valle eziandìo se ne occupa nel cap. 47 dell’ Opera sopra citata, dolendosi però giustamente che di un tanto uomo s’ignori la sepoltura : quamvis aliqui dicant circa sacristiam veterem, aut ibi circiter. Già di lui parlerò in altro luogo. TScn tacerò peraltro come il Tfion notandolo nella serie degli abati, lo chiama così : Beatus Ioannes qui et Turchus, Mauroceno ; dal che parrebbe che il Mo-rosini avesse avuto due nomi, Giovanni, e Turco; ma una postilla di mano recente nel Valle al capo 4 dice : Ferchè un solo ignorante copista del secolo XVI invece di Tu Iohannes ( nel Documento 982 ) ha copiato Turchus, non si deve metter in dubbio il vero nome del Morosini. (29) Ciò intanto può bastare quanto al Sagredo, del quale in altre epigrafi veneziane avverrà di parlare. In prospetto dì uno dei corridoii di questo cenobio era il busto di s. Gerardo Sagredo in marmo bianco coll’ epìgrafe savctvs geiìakvvs sagrelvs | episcoprs et marttr | tertivs hwits C0BN0BU abbas | A. v. Mxxi. Fu poscia trasportato nel luogo dei Valmarana alle Gambarare. (50) Di Giovanni Gradenigo genero di Pietro Orseolo vedi il libretto anonimo ma eh’ è del Fadre Amadeo Luzzo intitolato. Azioni del Beato Giovanni Gradenigo discepolo di s-Romoaldo ec. Venezia MDCCXXXI. per Carlo Buonarrigo. 8. (3i) Abbiamo una carta nell' Archivio del Cenobio vista dall’ Olmo, e così indicata : io5i. Mense Augusti. Ursa Relieta q. Petri Longo donat unam vineam in Clugia minori tempore Dominici abbatis. ubi inter celerà habet. Uno capite tenente in vinea domini dominici Contareni ducis senioris nostro. (51) Vedi il documento relativo nel Cornaro che malam. lesse Aurio ( T.V^III. p. 210.) IIq veduto questo documento in un codice pergameno in fol. nell’ archivio di s. Georgio intitolato: Concessio facta per Petrum Anxium (non Aurium) unius pescherie nominate Palus Sciava — a pag. 09 t... qua propter nos Petrus Anxius insimul cum Pulcro /ilio meo ... e così pure la soscrizicne Ego Petrus Anxio. E nel processo num. 48- avvi lo stesso documento originate ov’ è detto Anxius e Anxio parimenti. (33) Vedi il Galliciollì Libro I. capo V numero i5o. (34) Ecco il documento che io riporto col confronto della copia fatta dall’ Olmo nella sua Storia. Anche il Muratori(Antiq. hai. T. 1. col. a43. 244.) lo riferisce, ma con qualche diversità', per esempio, fra le scscrìzicni dice: Fgo Stepbanus D. G. Sancte ^Equi-