r,J2 S. GEORGIO QVEM GENVTT PLACIDVM PfATALIS AMAN-‘ DA PROPAGO- Nel codice delle Inscrizioni Veneziane raccolte da Pietro q. Nicolò Caopenna nel 1Ó84. del quale io sono possessore, si legge questa e-nigrafe. In nessuno altro autore stampato o inedito io l’ho trovata ; e non dubito della sua realtà, perché il Caopenna può averla copiata dalla pietra, la quale poscia perduta nel rifacimento del selciato della chiesa non si potè raccogliere da’ posteriori Stringa, Olmo, Talfero. Vedi la nota 248 alla premessa storia. Nicolò de Natali era vescovo di Caorle (Ca-prvlae, Caprvlarvbi) fino dal 1284' sebbene l’Ughelli non abbia trovato di lui notizie ante-riorial 1296-1297. (vol.V. 1140 e ìoóg).Infatti leggo nelle giunte mss. all’Ughelli fatte da’Co-leti, ed esistenti nel codice Marciano 167 classe IX de’ latini a p. 137, al T. V. parte III, cosi : ,, 18. Nicol.ius episcj Capiv'arum armo 1084 ,, signatur in quodam patria» chalis archi vii do-„ dimenio die 12 augusti indictione XII, ut „ suis in scbedis babet patruus meus Nicolaus „ Coìetius ex codice Publicorum ,, 1. c. p. 19. Del 1292 consacrava la chiesa di s. Geremia di Venezia. Il Cornaro (VI. 41?) Per errore mette l’anno 12O2, mentre è ] ^>72, cosi da me letto sull’antica lapida anche oggidi visibile, come dirò meglio in quelle epigrafi. Del 1296 fu presente alla traslazione della reliquia, il braccio di s. Georgio, dal monistero di s. Zaccaria, ove era sitato deposto, alla chiesa di san Georgio Maggiore, traslazione che si fece sen-do abbate Saladino Dandolo, come dal documento nel Cornaro (Vili. 162) e come si è detto nella storia premessa alla nota 118. Nel- MAGGIORE 10 stesso anno 1296 intervenne al Concilio provinciale celebrato da Egidio patriarca di Grado, 11 cui atto per esteso si reca dall’Ughelli (V. 1140) ; e il nome del vescovo Natali si trova ne’registri Vaticani anche all’anno 1297C0//1-promissarius Gradensis capitali in novi pn-triarchae electione anno 1297 ex reg. Vatic. (V. 1009). Aggiunge il Coleti nel mss. Marciano sopracitato che del 1000, come attesta il Tur-eh', diedeindulgenze con altri vescovi alla chiesa di s. Lorenzo in Doliolo dioecesis Carnerinen-sis (1); e che nel ripetuto anno 1 296 aveva fatto il simile a chi visitava le reliquie di s. Antonio : quod et anno 1296 antea praestiterat vi-sitantibus sacra lipsana in sacrario Patavino s. Antonii o/irri asservata, ut literae ejus pro-hant in archivo ejusdem conventus. Il Bottani, che poche linee detta sul Natalia p 149 della Sto-rìadi C'iorlr, errò ritenendo l’anno 1282 invece che 1292. Egli poi dice che era di nobile famiglia patrizia di Venezia, come in documento 10 agosto 1284 della patriarcale suddetta. Non so s’egli intenda ricordare il documento sue-nunciato 12 agosto 1284, fallando forse nella data che è 12 e non 10 ; comunque sia, a me non costa che il Natali fosse di casa patrizia, nè trovolo nelle genealogie ; e non vidi il documento 1284. Da quanto si è fin qua detto, nascono due conseguenze ; l una che del i5oo era ancora vescovo di Caorle il nostro Nicolò de.’ Natali, mentre l’Ughelli (V. i55c>) sulla fede di frate Valerio Polidoro che scrisse della chiesa di s. Antonio. (Venezia lÓgo. 4- a P- 4^ t.) dice che del 1299 siedeva vescovo frate lnachimo il quale con altri vescovi diede indulgenze per le reliquie del santo (2). La seconda che l’epigra- (1) Ho veduto il libro: Octavii Turchi de Ecclesiae Camerinensìs pontifteibus- Romae 1762. nel-i’appendice docum. LXVII p. CII. il qual Turchi veramente dice Caprutanus non Capru-lanus la qual parola Caprutanus ha molta affinità coll’altra Capritanus ossia di Capri dei cui vescovi vedi l’Ugbelli nel T. VII. (2) Per combinare la differenza degli anni il Coleti nelle citate mss. aggiunte pag. 167 T. V. dice che l’anno 1299 in cui siedeva Gioachi/no si deve prendere per i5oo alla maniera di computare veneziana. Quindi, dic’egli, del 1000 era ancora in vita Nicolò (come dal documento Camerinense) : in quello stesso 1000 gli fu sostituito Gioachimo il quale morto, o partito dalla sede, in quel medesimo i5oo vi fu sostituito Giovanni Zane dicendo : Ioannes ,, in hac sede erat die 9 augusti anni i5oo ut patet ex. litteris F. Aegidii patriarchae Gra-„ densis quibus indulgentiam concessit ecclesiae s. Georgii de Pirano ibique Ioannes Zane episcopus Caprulensis memoratur ; ,, il qual Giovanni era anche del i3o4 oc. Cosicché, se tutto ciò è vero, in un anno solo 1000, Caorle avrebbe avuto tre successivi vescovi. Nicolò, Gioachimo, e Giovanni. Vegga meglio cui interessasse questa parte di storia sacra; perchè non sarebbe difficile che il Polidoro avesse sbagliato prendendo loa. (forse abbreviato) per loachimus, anziché per Ioannes.