S. SEBASTIANO HOC TEMPLVM D. SE | BASTIANI A FVDA-MKNTIS | INSTAVRATVM FVIT 1 ANNO DOMINI | MDXLVIII. Sulla facciala esteriore a dritta. Vedi ciò che ho delto nel proemio in proposito della rifabbrica di questo Tempio. TEMPLVM HOC CON 1 SECRATVM FVIT ANNO | DOMINI MDLXII j_TERTI_\ DNJCA POST PASCA I P. R. JJOMINV IOANE FRACISCV I DE RVBEIS EPM AVSE. Memoria della consacrazione, che sta affissa a sinistra della facciata esterna. Nel Processo N. 294 esistente nell’archivio di questa Chiesa si legge: In nomine dni amen. Sia noto corno adi 19 de aprile i56a fo cosecrata la nostra chiesia qui de san Sebastiano da Venecia dal R. Mosignore de Rossi lovan Francesco vescovo Aurensis. e fo consecrata in nome della glosiosa V ir gin e Maria e de sancto Sebastiano, et la fece consecrare el p. fra Bernardo da Verona qual era vie. del monasterio- Un errore di scarpello ch’è in questa pietra cioè aysb invece di avub fece sbagliare il padre Sajanello, il qual credette da principio ( edit. prima pag. 127) che Gianfrancesco de Rvbeis fosse vescovo di Ossero cioè avsebensis, e invece era vescovo di Aura 0 Auria nella Tracia ( avrexsis )• Flaminio Cornaro però (voi. V. p. 291.) aveva opinato che si dovesse leggere av-nENSfM perchè nella famiglia RvuErs di Cividal del Friuli ( non di Cividal di Belluno ) donde trasse origine Gianfrancesco vi è una immagine di lui, dipinta, dicesi, dal famoso Tiziano, cui è apposto il titolo Episcopus Aurensis. Lo stesso Cornaro poi confermò questa sua opinione nelle Addizioni (voi. XIV. p. 289) riflettendo il Rvbeis essere quello medesimo che consacrò un altare nella chiesa di s. Pantalone nel i553, e che consacrò la chiesa de' ss. Gervasio e Pro-tasio nel 1.Ì57. Il p. Sajanello potè pertanto correggere il suo sbaglio nella seconda edizione (voi. II. 62); anzi confermò la correzione coll’autorità di Cesare Giovanelli nelle Addizioni manuscritte al Breviario llistorico della Con-gregazion sua, dove si ha che il nostro Gian-fbancesco era epIscopvs avrensis. Soltanto è a rimarcarsi un errore del nostro Cornaro nello aver detto che del 1557 da Gianfrancesco de Rubeis fu sacrata la chiesa de' ss. Gervasio e Protasio, giacché fu consacrata nel 16^7, e non da Gianfrancesco, ma da un Giovanni de Rubeis, siccome vedremo in quelle epigrafi (1). L’altare del titolare, fu consacrato ne] 1022 (1) Debbo alla erudizione di mons. Giovanni Portis canonico archivista di Cividale, e del dottore Pietro Cernazai di Udine mio distinto amico le seguenti notizie intorno alla persona del vescovo de Rt'beis. Egli fino dal 1554 era canonico in Cividale sua patria. Dalt illustre cardinale Cristoforo Madrucci vescovo di Trento nel i54^> fu consacrato vescovo AVRKXse in partibus, e ciò si rileva da una Definizione 5 febb. d. a. colla quale viene permesso al canonico Giampietro de Rubeis di accompagnare il suo zio Gianfrancesco a Trento per esser consecrato vescovo suffraganeo. Da quel documento non rilevasi qual vescovo lo avesse proposto per suffraganeo. Ne' Monumenti Àquilejesi del p. De Rubeis p. 1684 leggiamo un’inscrizione dalla quale sappiamo che nel i55o monsignore de Rubeis era suffraganeo generale di Pietro Querini vescovo di Concordia. Nel i553. 1557. 1362 furono dal de Rubeis consacrate alcune chiese in Fenezia, e. dopo la morte del patriarca Vincenzo Diedo fino al i5 febrajo i56o, in cui gli successe Giovanni Trevisan, era suffraganeo generale della diocesi Veneta. Nel principio di quest’anno 1 56o si fe ritrarre da un valente pittore che appartiene alla scuola di Tiziano, non già da Tiziano, come sembra aver creduto il Cornaro. Sovrapposta al quadro, che conservavasi appo la sua famiglia in Cividale si legge la epigrafe iojnnes trakciscvs de