— 27 — Tali elezioni sarebbero riuscite la morte di Ahmet-Zogolli. Quindi per fas e per nefas dovevano proscriversi. Dopo di ciò, e lo sapeva bene che la propaganda di astensione non gli riusciva, si appigliò al- , l’ultimo estremo mezzo. E’ la cartuccia del disperato. Dal lago di Ohri fino allo sbocco della Bojana raccoglie un esercito mercenario e aiutato dalla Jugoslavia tenta di entrare nell’Albania con la forza delle armi. E l’esercito di Ahmet-Zogolli riuscirà? Giammai! Siamo un piccolo Stato, siamo un popolo orfano, derelitto. Contro uno stato straniero che calpesta i nostri diritti possiamo combattere e morire, non per vincere. Ma contro i branchi di mercenari di Ahmet-Zogolli, quand’anche avesse tutti i mezzi di sopravvento non potrà in eterno pareggiarsi alla possanza di un popolo che cerca libertà, legge, giustizia. Se almeno fosse un uomo politico sarebbe nel caso di allucinarsi che una volta si potrebbe intendersela con lui e venire a patti con lui, ma oggi egli è un individuo colpevole di crimini. Per tutto il mondo Ahmet-Zogolli è l’uccisore degli americani, è il fratricida di Avni-Rustemi. Il luogo dell’Albania è chiuso a lui per sempre. Finalmente il governo gettò via i guanti. Le forti misure che sta prendendo lasciano intravvedere che questa volta vuole operare davvero. Il popolo è con lui. In questo istante si deve ubbidire al solo grido della patria «Salus patria suprema lex». ~ Che è che non è, il governo di allora a Tirana non era riconosciuto legale : mancavan denari : voleva ottenere un imprestito, non lo potè avere. Ahmeti a Belgrado colla nomina di Pasic fu il ben accetto. Il suo partito in Albania lavorava tra l’oscurità delle tenebre, si faceva più forte. A dire il vero i patimenti dell’esilio gli fecero conoscere e provare quanto sa di sale lo salire e il discendere per le altrui scale: lo addestrarono a trattare con gli uomini politici ed a conoscere le loro arti. Gli insegnarono in qual modo devonsi prende-