S. GEORGIO la quale piange la morte del fratello Nicolò 1602. Ma più volumi lasciò di sue Epistole, testificandolo il Lollino nella Vita che ne estese, e trattavano di cose filologiche, ¡storiche, familiari, in istile facile, chiaro, e sentenzioso. Ho veduto in effetto, anni sono, un fascicolo di minute originali di Lettere scritte dal Morosini a diversi , fra’qua- li ho fin d’allora notato il suddetto Luigi Lollino, Alessandro Vigonza, Celio Nico- lio, Cristoforo Valier, Donato Moresini, Fabio Pace, Flavio Querengo, Fortunio Li-ceti, Francesco Moresini, Filippo Fabri, Gio-seffo Cicala, Giorgio Ragusei, Giovanni Leonessa, Giovanni Prevozio, Girolamo So-ranzo, Giacomo Gallo, Giacomo Antonio Marta , Gio. Tomaso Minadoi, Simone e Giulio dalla Rovere, Giambatista dal Monte, Galileo Galilei (1), M. Ant. Pellegrini, M. Ant.Ottelio, Nicolò Donato, Nicolò Contarmi, Ottavio Menini (2), Prospero Alpino, Paolo Gualdo, Filippo Pasqualigo, Santorio Santorio, Vincenzo Contarmi ec. ec. Ma maggior numero ne possede la famiglia MAGGIORE 477 Corner Duodo in una miscellanea parte in copia e parte in originale dirette a persone diverse Ira le quali veggo Francesco Erizzo 1617-1618. Giambatista Cominello 1617. Fortunio Liceti 1611, Filippo Fabri 1618., Giambatista Nani 1618 , Angelo Androni-ci 1618, Roderico Fonseca 1618, Camillo Belloni 1618, Renier Zeno 1618, Paolo Gualdo 1618, ( è quella stampata nel 1744) Giovanni Trevozio 1618 , Dionisio Delfino Vescovo, Francesco Piazzoni 1618, Stefano Gallesio 1618, Mario Mazzoleni 1618, ec. ec. Tutte le quali epistole in generale sono tutte familiari e ricordano oggetti letterarii. Anche in un’altra miscellanea Corner Duodo intitolata Lotlinii plurimorumq. epistolae wss. ve ne entrano parecchie del nostro Andrea al Lollino, al Prevozio, a Federico Ceruti, a Donato Moresini, a Benedetto Geor-gio, alcune delle quali furono impresse nel citato libro del Morosini intitolato Opuscu-lorum ec. 1625. 8. De iis quae ì'eneta Respublica ad Istriae oras gessit adversus Oihonem Federici Ini- (i) Avendo da quelJascicolo ccpiate alcune lettere,pubblico ora le due seguenti : Hi. et ecc. Sig. oss. P.r Galileo Galilei. Ritrovandomi li giorni passati in Padova mi fu dal cl. Sig. Gio. Fr. Sagredo inviato per nome diV.S. ili. et ecc. il libro da lei posto in luce delle Macchie Solari che mi è riuscito caro oltremodo non meno per la curiosità et novità delle materie in esso contenute nelle quali V. S. con occhio linceo ha superato la vista dell’aquila; che per veder conservarsi da lei la memoria mia: dell’uno et l’altro vengo a ringra-tiarla affettuosissimamente et offrirle in ogni occasione tutto ciò che può dipendere da me in suo servitio. et pregandole da Dio il colmo di ogni prosperità me le raccomando. Di \ .* (non c è data). (») 111. et Eccmo. Sig. mio osser. Sig. Ottavio Menini. Conegliano. ingoiar gusto V Oracolo di V. S. Eccma, nè so qual sia in lei maggiore o la tile, o la nobiltà de’coricetti, o l’amore ch’ella porta a questa patria, poiché Ho ietto con sin£ bellezza dello stile, „ . ...... parmi che a gara l’uno dell’altro ci concorrano. Del pensiero cb ella ha di divulgarlo con la stampa, potremo parlarne quando si troverà in questa città cosi anco consigliando il elmo Barozzi. Ma che debb’io dire della compositiont fatta nella creation del sermo Prencipe Memmo? Non lessi mai cosa con maggior gusto. In somma può ella ben dirsi padre delle muse; Et io che per altro aborrisco il carico di Reformatore, poiché così è piaciuto al Senato, volentieri le sottentro principalmente per la occasione che mi si va presentare di sostentare con ogni spirito le sue ragioni, bramando pur di vedere, che da questa nostra nobiltà si possa trarre alcun frutto dalla singoiar virtù et dottrina di lei. Il che servirà per risposta della sua amorevolissima lettera, riverendola al solito affettuosamente et salutandola con ogni maggior affetto. 8 agosto 1612.