S. SEBASTIANO 218 II. Giovanni Brevio cittadino Veneziano fino dal i5i5 trovavasi in Roma,ciò che appariamo da una noterella ad un Orazio, di cui in segui* to. Del i5a4 era canonico di Ceneda e rettore della chiesa arcipretale di Arquà, come risulta da una lapide da lui posta in quella terra ad o-nore di Dante, del Petrarca e del Boccaccio, che reca l’anno MDXXII1I giusta il Burcbella-ti (Epitaphiorum p. 4°) e '1 Salonoonio (Agri patav. inscript, p. i54-), ma giusta il Tomma-sini (Petrarcha Rediv'wus p. 183) ha l’anno MDXXVI; nel che sembra aver torto, mentre nelle note all’opere di Sperone Speroni (T. I. p. 5i. nota 4) l’editore dice : che il Brevio prelato celebre nella corte di Roma, prosatore ed ameno poeta essendo rettore della chiesa di Arquà, in un lato di essa dirimpetto al sepolcro del Petrarca fe porre una iscrizione, da noi veduta, a Dante,al Boccaccio, eal Petrarca negli anni MDAIX.IV non MDXXVI-come si legge nel Toinmasini che riferisce con poca fede quella Inscrizione nel Pelrar-cha Rediv'wus. Nel i54-i era il Brevio prelato alla detta Corte Romana, lo che viensia conoscere dalle sue lettere e dal libro delle Rime, che accenneremo più sotto. La multiplice sua erudizione, e la cultura spezialmente della poesia fecergli non pochi amici, fra’più illustri di allora ; e dalle lettere sue, e da quelle di altri cinquecentisti vedesi la corrispondenza che aveva e col Bembo, e col Casa, e col Berni, e col Guidiccioni, e col Betussi, e col Domeniche e principalmente con Pietro Aretino che sottoponeva all’esame di lui alcuni sonetti in morte del Brocardo, e che laudava l’eccellenza dello stile e la vivacità de’concetti del Brevio, e stimolavalo a dar fuori le opere sue. (Aretino. Lettere I. an. II. 27».) Anche Girolamo Britonio con lode rammentava il nome del Bre-vione’ Cantici e Ragionamenti (Venezia i55o. 8. Cant. XI. c. 266); e Bernardino Daniello Lucchese l'introdusse a ragionare nella sua poetica insieme con m. Domenico Morosìni messer Luigi Priuli, ni. Benedetto Lampridio e molti altri (Venezia 1536. 8. a p. 10); e così pure Alberto Paschaleo o Pasquali da Udine dell’ordine de’ predicatori, che fu poi vescovo di Caorle, nel libro De optimo philosophorum genere. Venetiis. i53a. 4- lo fa ragionare intorno alla eccellenza della filosofia insieme con Marino Grimani cardinale, Giovanni Grima-ni vescovo suo fratello, e Gentile Contarini. Finalmente anche Sperone Speroni nel citato tomo primo dell’Opere a p. 46-48- °v’è il Dialogo della Dignità delle donne, fa presente una opinione circa la condizione della moglie sostenuta da Giovanni Brevio ; e a p. 5i. lo ricorda di nuovo col Varchi, come poeta famoso. E i-gnoto quando sia venuto a morte. È certo però che del era vivo, come da’ libri che fece imprimere. Alcuni tratti in errore dalla data MDLXII che presentano le lettere a lui dirette dall’ Aretino potrebbero forse credere che fosse vivo anche in quell’anno; ma dal confronto delle precedenti, e delle seguenti date delle lettere di quell’autore, vedesi chiaro essere un errore di stampa il leggersi MDLXII, anziché MDXLlI; senza pur dire che del i56a era già morto Pietro Aretino-Dei Brevio abbiamo : 1. Oratione di Isocrate del Governo de Regni a Niccocle re di Cipri. Vinegia (senza nome di stampatore, che vedesi però dall’impresa essere Curtio Navò) 8 con dedicazione al duca di Mantova in data io maggio • 542. E traduzion del Brevio, quantunque non appaja sul frontispicio il suo nome (Pai-toni lì. 195). Venne ristampata senza nome di traduttore da Francesco Sansovino nella seconda parte delle Orazioni diverse p. i2g. ediz. ió6i;eanche ristampata alla fine del libro seguente. Il Mazzuchelli registra due edizioni anteriori i53j. 1541, ma è forse uno sbaglio, non essendo da altri, ch’io sappia, poste in catalogo. 2. Rime et prose volgari di M. Giovanni Brevio. Roma per Antonio Biado Asulano. MDXLV. 8. Il Brevio in data di Roma 25 settembre 1545 dedica al Cardinal Farnese questo suo libro dicendo che si è persuaso a lasciarlo uscir fuori costretto dalle parole di alcuni amici ; e anche perchè essendo state alcune di queste sue giovenili fatiche, poste in musica da molti eccellenti compositori, furonostampate scorrettamente. Seguon le Rime fralle quali avvi sonetto di Giaogiorgio Trissino al Brevio, che comincia La donna per cui tanto mi lamento, e ch’è ristampato anche a p. 58o voi. I. Opere del Trissino (Verona 1729. fol). Vengono appresso le Novelle che sono sei 1. Ermete Bentivoglio. 2. Antonio Bagaroto. 3. Frate Nicolò. 4- Ma-