68/1 CORREZIONI E GIUNTE e nobile parie ebbe alla battaglia di Lepanto il 7 ottobre 1071. pag. T 79. inscr. 80 Intorno all’ora demolito Campanile della Chiesa di S. Michele Arcangelo, perla qual demolizione si perdette anche l’epigrafe di marco de fvrì, la cui bravura nella costruzione solida degli edificii si potè chiaramente vedere all’atto della demolizionedelsuddetto Campanile, leggo nella mss. Cronacaattribuita a Tommaso Donato la più precisa storia della caduta di esso Campanile avvenuta nel e già da me indicata: A quel tempo venne in Venez'a maestro Aristotele inzegner Bolognese adi primo settembre, intromettente con il suo inzegnoin più cose; et fra le altre el se intromesse a dirizzare il Campaniele di S. Anzolo, che molti cente-nara è chel declinava verso il campo, come tutti vedeva, el qual se accordò con li paro-chiani et con li preti della contrada con due. i5o far quello dretto. et volcntiera diedono la impresa a Maestro Aristotele perhoche in li anni prossimi passati, essendo a Bologna havea condotto sopra carri di legno una Torre da luoco a luoco cioè dalla Chiesa della Mason per trenta passa fino in capo del la strada. Lo qual convenuto del prezzo cominciò lavorare et cavar le fondamente dalla parte contraria verso san Stefano cavando le piere et i pali quasi per un terzo, et io vidi con li miei occhi la profondità chel messe tutta quella parte in forza de ponte de lastre de piombo, in termine et condition, che questo se drezzò a piombo alla sua via et stette per quattro zorni, et cercava di fermar la fondamenta de sotto dappoi drezzato et non intese ben la condition del terreno di queste lagune, le qual consentono che mai indurisse il terren con spessi pali in gran larghezza. Et per cognosser sei declinava per rovinare, messe sotto le fondamente quantità de carboni, acciò chel consentisse per il franzer di carboni, se l'era per far movimento. Accade1 te che adi 16 decembre a bore tre di notte el terreno de sotto le fondamente venne ad acconsentir in modo che la Torre del campa-nielrovinò dalla sommità,fino alle fondamente verso il Monasterio di San Stefano, et rovinò una parte della chiesa di sant’ Anzolo, con parte del dormitorio dei frati, et uccise due frati in le sue camere, facendo gran danno al monasterio, et fece grande terremoto. El Maestro subito prevedendo la rovina, fuzite di Venetia. Questa cosa ho descritta „ perche fu reputato grande inzegno drezzar ,, quella Torre, che za cento e più anni stava „ in quel modo cioè due volte più, che non è „ il campaniel de Sant’Apostolo, che sta pen-„ dente : et questo io vidi et tutta la Terra. „ Ancheil Savina (p. 267 del mio esemplare) scri-„ ve: Del iYj.55 venne in Venetia uno Inzegner „ bolognese chiamado Aristoteleel qual s’offe-,, ri drezzar el Campaniel de’Sant’Anzolo che ,, giera storto per il terremoto che fo del iog3 ,, e volevalo drezzar tutto intrego con la sua ,, cuba de piombo e conzarlo colle sue campa-,, ne, e lo dre/.zò e stete dretoun die una not-„ te e poi le venne a manco la fondamenta da „ la banda che 1’ haveva drezado e tolse la ,, volta contraria che prima piegava sopra el „ campo di Sant’ Anzolo, e cascò de notte so-,, ra el monasterio di San Stefano et amazzò ,, tre frati e ruinò parte del monastero e dop-„ po li Frati feceno far un ponte de piera et ,, una porta che passa sopra el rio e va nel suo ,, Convento ., Finalmente anche Marino lanuto nelle Vite de’dogi, giustal’autentico codice Estense narrala cosa cosi: „addi primo Xrnbre ,, (i455) cazette il campanil di s. Anzolo in (, questo modo, che essendo stato un Maestro ,, Aristotile inzegnier bolognese tolse a drezarlo ,, per due. i5o, il qual cavò sotto, e lo messe „ in forza di pomi di lastre di piombo, e mes-„ se carboni sotto per vedere se minava, e „ questo fu addi primo ditto, e cosi andò lavo-,, rando fino addi »6 Xbrea ore 15 di notteche ,, il ditto campaniel cazette verso il Monasterio ,, di s. Stefano, e ruinò parte del ditto Mona-„ sterio, ammazzò alcuni frati, e fe gran danno; „ il quale Maestro Aristotile, inteso questo, fu-„ zi di Venetia. ,. Questo passo fu ommesso dall’edizione Muratoriana ove avrebbe dovuto leggersi a p. 1161 dopo le parole favoribus ut faciiis prosequimini. Ho voluto riportar questi passi per correggere un errore mio nell’ aver detto che il nome dell’ Ingegnere Bolognese è taciuto dalle nostre cronache, e per far conoscere il modo usato nello addrizzamento del campanile-p. 180. colonna primo, e colonna seconda. Benedetto Locatelli camaldolese ha eziandio scritti due sonetti, che sono il IH e IV nell’Opuscolo. Rime per la monacazione della signora Gentile Elisabetta Montanari ec. Faenza 1727. 12. Tommaso Locatelli chiarissimo scrittore dei nostri giorni, oltra le curiose Appendici nella Gazzetta Frivilegiata, delle quali fece ristam-