ai/i S. SEBASTIANO della Scuola di s. Giovanni Evangelista (E-lenco de’ Guardiani mss. in Archivio). 8. Alvise Balanzan del i55o era uno de’ coni’ pagni della Calza, di quella compagnia che aveva per insegna la Calza turchina con una staffa bianca ed una stella. Era ricco, e aveva in sua casa i ritratti della medesima compagnia (mss. Carrier). 'Laccarla. Balanzan del 1371 combattendo contro Turchi fu privato di vita da essi. {Cron. Grad.) 10. Pietro Balanzano (che non so quale sia dei sopraindicati o quale altro nell’Albero, sendovene molti) è effigiato in una assai bella e rara medaglia di bronzo di mezzana grandezza, che ho veduta primamente nella rac* colta del fu nob. Giovanni Balbi, ed oggi è presso il conte Benedetto Valmarana. Da una parte avvi la testa del Balanzano assai rilevata, con berretta in capo, e capelli lunghi giù per le orecchie, e le parole Petro Balanzano, al rovescio un assai pur rilevato teschio umano, col motto attorno nvlaesy re-dekcio. Vedesi essere lavorata tra la fine del secolo XV e il principio de! XVI. Tre stemmi usava questa casa, cioè 1. Tre Capi o Teste di Vacca in campo d’oro, a. Tre spade poste transversali in campo azzurro, 5. Tre ancore d’argento in campo azzurro. In Este vive oggidì un Giambatista di Pietro Balanzan; il qual Giamb. è impiegato all’ufficio delle Ipoteche. La loro origine è di Venezia, per quanto credono. Altri ne vedremo in corso dell’Opera 44 PERP.A OBLIG.0 SOLVESDI R.*° CAPJLO ET I ECGLESIAE LATERANESI IN ALMA VRBE ! MEDIAM LIBRAM CERAE ALBAE ET ELA 1 BORATAE SINGVLIS ANNIS CVM HEC D. I SEBASTIANI ECCLA SIT_ MEMBRV I EISDE I CAPLI ET ECCLAE LAT.S ET IISDE PRIVILE | GIIS FACVLTATIB.S ET INDVLGE/ GAVDEAT 1 MDLXXXXVIII Su pietra affìssa sopra una porta nelsuperior J corridajo del convento. Vedi ciò che ho detto nel proemio in quanto all' obbligo di che fa menzione questa epigrafe. 45 HERMOLAO CORNELIO FRANCISCI FILIO SVMMAE PROBIT ATIS VIRO SAMARITANA ZILIOLA VXOR MOESTISSIMA FRANC. ET IO. PAVLVS FILII PIENTISSIMI HOC PO-SVERE MONVMENTVM. AN. SAL. MDXLV TERTIO NON NOVEM1ÌR. VIXIT- AN. XLV Era il chiostro di questo monastero dipinto sotto ad ogni volto a varii soggetti per lo più sacri, eseguiti sopra tela, ma rese fracide le tele dal tempo, si credette bene nel 1765 di levarle, imbiancando il chiostro stesso, e lasciandovi soltanto alcuni santi, con s. Girolamo, che fan corona alla statua della B. V. che sta in capo al chiostro presso la sagrestia. Eran, dicesi, queste ultime pitture di mano del celebre Si-moncino (Simon Forcellino, di cui vedi al numero 16) ma furono ritoccate nel 1762. Tanto abbiamo dal padre Boriai fralle carte del mo-nistero. Ora in questo chiostro parecchie sepolture v’aveano, fra le quali era la presente. Questa l’abbiamo dal codice Palferiano, e da quel- lo de’ Gradenighi ; e la riporta anche il Saja-nello. Avvi però qualche diversità in una delle copie presso gli stessi Gradenighi, leggendosi dopo la parola pieXtissimi cosi h. m. p. ajì. sal. m. d. xl. v. aiì. xlv. dove il V non vuol direci«-que, ma vixit, e allora avressimo l’anno i54o, e non già i545- Maio sto col Palfero e col Sa-janello. Dì Fruncksco e Giampaolo Cornaiu figliuoli di Ermolao q. Francesco fa menzione il Doni nel Cicalamento ultimo della Zucca (p. 26. tergo ediz. i58g) chiamandoli <¿02 magnifici signori, giovani virtuosissimi, co’quali aveva par-ticolare et lionorata servitù.. Dì questo Frax-cbsco f. di Ermolao, io tengo sia una lettera latina con cui dedica a Tommaso Michiel il libretto : Petri Violae institutiones grammaticae. Venetiis ex officina loann. Rubei. 1558. 8. il qual Viola era precettore nelle cose grammaticali d’ ambedue j la data è del primo ottobre 1557. In una Cronaca mss. Marciana di famiglie Cittadinesche è Giampaolo chimato cittadino dottissimo in ogni scientia et famoso antiquario, ed è riferita questa medesima epigrafe coll’anno i545. Anche il Sansovino (Lib. VIII. p. 138 tergo) ricorda fra gli studii di anticaglie quello dì Gianpaolo Cornaro, ch’ebbe a moglie Elisabetta Labia q. Pietro di casa