Nota alle pag. 700. 701. Le mie conghietture sulla diversità che hassi negli esemplari della Venezia attribuita ad Alberto Durerò incontrano forse una opposizione dall’avere io rinvenuta posteriormente a quanto ho detto alla pag. 699 e 700 una stampa della Venezia lóoo, simi-gliante a quella del Procacci, che non vidi, ma che mi venne da esso descritta. In effetto negli scorsi giorni d’Ottobre 1840 ho qui esaminato e fatto esaminare un esemplare che ha il solito titolo VENETIK a stampa, e la solita cifra MD fatta a penna assai diligentemente^ ed ha il campanile di S. Marco colla guglia come nell’esemplare Procacci. Per le dimensioni e misure esattamente prese, è cèrto, che tanto questa stampa, quanto quella del Procacci e tutte le altre furono tirate sopra un solo ed unico tipo in legno che è quello conservato nel Museo Corrario. Ma siccome 1’ esemplare, eli’esamino , presenta qualche tarlo già esistente nel tipo, lo che mostra che le tavole eran vecchie quando si è tirato tale esemplare ; e siccome la qualità della carta, in cui è quest’esemplare impresso, indica una data assai più recente dell’ epoca i5oo in cui furon lavorate le tavole stesse, cosi devo conghietturare diversamente da quanto ho esposto alla p. 700, e dire invece : i.° che in origine queste tavole ebbero il millesimo ÍVJD intagliato, e il Campanile di S. Marco senza cupola e col provvisorio basso coperto, coni’ era in effetto atteso 1’ abbruciamene del 1489 ; e che quindi le prime stampe e la maggior parte di esse furono in questo modo divulgate. 2. che passate queste tavole posteriormente in mano di qualche negoziante o speculatore ahbia voluto riprodurne le prove a stampa, ma però con dei cambiamenti, cioè, levata la cifra MD, levato il pezzetto antico del Campanile senza guglia, e sostituito un nuovo pezzo col Campanile adorno di cupola o gnglia quale era negli anni i5i 1 e i5i4> e quale vedesi oggidi; e ciò forse per lo motivo di far credere più recente questa pianta topografica, e averne maggiore spaccio. 3. che però tirati alcuni pochi esemplari .con tali varietà , e quasi per uno sperimento, siansi rimessi non i due pezzetti antichi eh’ eransi levati, cioè quello col MD , e quello colla cella, attico, e basso coperto, ma bensi due nuovi pezzi simili in generale agli antichi. Che poi non sieno gl’identici antichi si conosce e dalla cifra MD più goffamente intagliata di quella che si vede nelle prime stampe ; e dalla cella delle campane la quale nel nuovo pezzetto fu intagliata presso che simile a quella d’oggidi, e quindi affatto diversa dall’antica i5oo. Ognuno potrà nel Museo Corrario esaminar sul tipo i dne nuovi pezzetti incassati, in cambio degli antichi che si saran perduti probabilmente dopo che ne furon levati ; e farne confronto con una delle antiche pruove a stampa che pur in quel Museo si conservano. Il motivo del nuovo cambiamento può essere stato quello di aver meglio riflettuto che per far credere di data recente tale pianta non bastava levar il millesimo i5oo, nè aggiungere la cupola al Campanile, ma ci sarebber volute innumerabili variazioni e nelle facciate delle chiese e ne palagi, e spezialmente nel ponte rivoaltino, cb’è tal quale era del i5oo in tutte le antiche e nuove impressioni della Venezia MD. Nota alla pag. i58. Alla pag. i58 ho ricordato Ottaviano Grimani. In questo mese di Ottobre 1840 ho veduto presso un Rigattiere in Calle de’ Fabri un assai bel busto in marmo di que-sto Grimani scolpito dal Vittoria : Vi si leggono nel zoccolo queste parole pure scolpite : OCTAVI. GR1M. D. M. PROCVRATOP«. enei contorno dietro il busto: ALEXANDER VICTOR. F. Aggiungasi all’opere del Vittoria anche questa che non veggo indicata da altri. Non dubito che questo busto spettasse alla famiglia Gri-mani de’SS. Ubaldo ed Agata, cui appartiene la Cappella in S. Sebastiano ov’è sculto dallo stesso Vittoria il padre di lui Marcantonio.