556	S. GEORGIO MAGGIORE
parti ad immensa popolo radunato la Aposto-	doge Paolo Rjnier colla signoria erano radu-Ìica Benedizione. Nel 15 pervenne a Vicenza	nati, e quivi seguirono i ringraziamenti per nel palazzo de’ conti Cliericati ; benedi dalla	parte di S. S. e le sincere proteste di devozio-loggia ; vide il teatro Olimpico; e la sera sire-	ne ed omaggio per parte del doge. In quel di co a Padova nel monastero di santa Giustina,	quindi partito giunse la sera a Padova nel nio-Trattennesi colà il giorno susseguente i4, dan-	nastero di s. Giustina. Qui regalò di ricca co-<lo da una delle loggie della sala della Ragio-	rona il co. Alvise primo Mocenigo rappresen-ne la papale benedizione. Erano già stati dati	tante di quella città, e di altra corona d’agata gli ordini opportuni dal Senato a Filippo Cai-	con medaglia d’oro la dama sua moglie Polisco Savio Cassiere attuale, e a Nicolò Michiel	sena Contarmi. (1). Nel lunedi 20 maggio par-Savio Cassiere uscito, per ciò che riguarda al-	ti per Ferrara, e giunto al luogo detto Canaro
lo	alloggio di S. S. in Venezia ch’egli stesso a-	confine dello Stato Veneto fu salutato dai pro-veva desiderato nel monastero de’santi Giovan-	curatori sullodati Contarmi e Manin, ed effli ni e Paolo. Saputosi il di, che fu il 15 detto,	a loro diresse molte affettuose parole di rico-fu incontrato dal doge e dalla signoria a s.	noscema.
Georgio in Alga, e montato in apposito dorato Molte memorie abbiamo scolpite in varii naviglio, con ricchissimo corteggio giunse in	luoghi tanto di Venezia, quanto dello Slato Venezia nel suenunciato monastero. Molli ve-	Veneto che cotesto viaggio ricordano. Quelle scovi dello stato ammise all’udienza nel giove-	di Venezia saranno da me a’ loro siti rifedi 16 maggio, e assistette al Tedeum solenne-	rite per esteso. E qui soltanto noterò quel-mente intuonato da mons. Giovanelli patriar-	le che esistono nello Stato e che stanno raccol-ca. Questo Tedeum fu cantato dalla cappella	te in un mio codice manoscritto ch’era già deiducale, accompagnato da circa cento stromenti,	la libreria di Amadeo Manzini prete di s. Giu-e diretto dal maestro Baldassare Galuppi detto	liano, e poscia di quella di don Sante della Vali Buranello. Nel giorno 17 ammirò l'Arsenale,	lentina. Ne è inutile il riportarle, non essen-servito essendo e complimentato da Stefano	do alcuna di esse nel Diario di Giuseppe Dini conte Valmarana patrone di guardia ; visitò la	che citerò più abbasso. Il endice è intitolato : chiesa di s. Pietro di Castello, e quella delle Monumenta Pio VI Pontifici Maximo pluri-monache di s. Catterina. Nel sabbato 18 visitò	bus in locis urbis et reliquie ditionis Venetae la Basilica Marciana, la chiesa di s. Georgio	ipsius praesentia illustratis posila. Il Racco-Maggiore, quella del Redentore, e de’ss. Gei—	glitore fu Luigi, o Alvise Contesini, come da vasio e Protasio ; indi l’archiconfraternita di s.	altra più copiosa e magnifica copia dorata che Rocco. La sera nell’oratorio degl’incurabili il	tengo. Da queste due raccolte, e da altri libri procuratore Manin diede una cantata eseguita	estrassi le seguenti, premettendo, che io non da settanta zitellede’quattro differenti Conser-	ine ne fo garante quanto alla scrupolosa esat-vatorii. La cantata intitolavasi il Ritorno di	tezza, quanto all’ abbreviatura delle parole, e Tobia, poesia di Gaspare Gozzi, e musica del	alla divisione delle linee, perchè non le vidi suaccennato maestro Galuppi ; ma il santo Pa-	sui marmi.
dre non v’intervenne. La domenica 19 giorno A Chioggia ne sono tre. Una sulla Torre
della Pentecoste celebrò la messa in s. Giov. e	contigua al Palazzo pubblico. Pio. Pontif-
Paolo; ivi poi assistette a quella solenne detta da	Max \Vindobonam. iter, /adenti [ Clodiae jVI
mons. Giovanelli alla presenza del doge e del-	idus. yiartii. anno. CIDI3CCI.XXXII [ hospi-
Ja signoria; e poscia dalla magnifica loggia co-	tio. splendide, excepto [ studio \ iiartholomei.
strutta appositamente sulla piazza de’ss. Gio-	I. Gradonici. Praetoris | Civitas. Universa. [
vanni e Paolo diede al popolo la pontificale Be-	M. P. ]La seconda posta vicina al Palazzo della
nedizione. Prima di partire da Venezia, in que-	patrizia Veneta famiglia Grassi in cui alloggio
sto stesso giorno alle 19 circa si recò al palaz-	Sua Santità. Grassorum. aedes. ] Pii. VI. Pont,
■io ducale, e propriamente nel Collegio dove il	Max. [ Christ. Reipub. bono j ad. Josephum.
(1) L’ab. Gennari nella Relazione dell’arrivo di Pio Vi in Padova della quale diremo in seguito scrive: il santo Padre nell’atto di congedarsi ad Anguillara donò (al Mocenigo) un cavaliero di pietra dura legato in oro, e campanella e medaglia pur d’oro, ed una sorona di pietra dura simile alla dama sua moglie, e cento zecchini alla corte.