555 Paolo Farinato di Verona con tutta quella maggior diligenza che sia possibile a bollino a tutte sue spese dandogli però i monaci il rame battudo et imbrunito.....per ducati duecento da lire 6-4- il ducato et dodici sopra del detto disegno finito che sarà. Avvi la soscrizione arginale de' contraenti, e vi è quella di don Girolamo de Bardi come testimonio. Sonvi le polizze che giungono fino all'anno 15g4- 11. agosto ; dovean essere mille copie, e compresa la carta, stampa, e fattura costò ducati 026.6.0. Tutto ciò dall'accordo in minuta originale che sta nel Processo num. undici. (220) Tutto ciò è già nei documenti riferiti dal Cornaro ; e vedi anche la illustrazione alle inscrizioni 1 2 e i5. Qui aggiungerò che fuori eziandio della Cassa suddetta esistevano in questo Tempio reliquie di s. Stefano. In teca d' argento Tubate Alahardi nel 1091 aveva fatto porre parte del cranio di esso santo, e nel 1691, come attesta il Valle ( cap. 12) in ventre della stessa teca furori poste altre reliquie che diconsi essere del medesimo santo, aventi inscrizioni antichissime gotiche. Oggidì nell’ armadio delle Relìquie conservato nell’antico coro della Notte avvi Reliquiario non d'argento, coll’ indicazione Pars Cranii s. Stephani. ^226) Le opere che durante il governo primo dell’ah. Alahardi furon eseguite a decoro di questo luoco, cioè dal ]5gi al 1595 inclusive sono in complesso le seguenti-, riservandomi di specificarne alcune più precisamente nelle annotazioni. Aitar maggiore di pietra, gruppo di bronzo sopra di esso — altari minori di pietra — candelabri di bronzo all’aitar maggiore — colonne di marmo pel coro — pavimento e sedili del coro — pavimento e sedili del santuario — statuette di s. Georgio e s. Stefano di bronzo nel coro — sagrestia, altare di marmo e pavimento di essa ed arma-dii ivi— coro della notte, e cappella de’ morti coll' altare in esso —palle quattro del Tintoretto, cioè Cristo morto, s. Scolastica, s. Benedetto, s. Georgio — quadro del Pa-doanino, quadro del Ponzane — tabernacoli quattro d’ argento ed Angeli sei di mano di Batista Padoan a i5g5. 27. giugno pel prezzo due. 744 — candelabri sei d’argento — calici sedici d'argento — bacile con vase di argento — teche varie d’argento per le reliquie di s. Gerardo, di s. Stefano, di s- Eutichio, di s. Felice, di s. Benedetto, mezze statue ossia busti d’argento — vesti di seta, paramenti, veluti per gli altari — campane ecc. U ab. A/abardi nel 15go a' 6 di aprile fece la solenne traslazione delle ossa de’ ss. Cosma e Damiano fratelli, di s. Eutichio patriarca di Costantinopoli e di s. Iacopo Alfeo dalla vecchia chiesa al nuovo Tempio. Vedi il Cornaro T. Vili. p. 199 e 285, e vedi nell’archivio il processo numero otto- (227) Vedi nella nata 29. (228) Fortunato Olmo Veneziano figliuolo dì Gianfrancesco q. Gìannantonio q. Castellino, assunse l’abito Cassinense in questo cenobio nel l5g5 ( l’Armellini dice i5g6 ) nel dì di s. Benedetto, sendo abbate Michele Alahardi, sotto il magistero di Iacopo Graffio da Capua dottore in leggi assai lodato dall’ Olmo stesso ne’ manuscritti T. 5. fol. 5i5 già esistenti nella Libreria di s. Georgio. Era abbate titolare. Del i6i5 lo veggiamo maestro de’ Novizii, ed egli medesimo nel libro IV della Storia italiana dì s. Geòrgia dice, che i suoi discepoli furono D. Paolo Soperchi di Venezia -, D. Arcangelo Capobianco di Vicenza : D. Alvise Squadroni di Venezia ; D. Angelo Federici di Venezia. D. Francesco di Pirano; D. Leandro Ferrari da Bergamo ; D. Pietro da Venezia-, D. Marcantonio Barbieri da Treviso. Fu tenacissimo della monastica osservanza, e pugnò fortemente per la sua esecuzione. Forse per questo motivo egli trovavasi spesso fuori di Venezia, come del 1614 era nell’Istria ( vedi nota 72), e il Valle attestava che parte della sua storia avevaia scritta fuori di Venezia ( nota 2 pag. 283). Eruditissimo e pazientissimo mostrossi spezialmente nel raccogliere la Storia del suo monistero e delle cose ad essa spettanti ; e quanto potè prestossi al compimento della fabbrica della chiesa, e spezialmente della facciata, nonostante la contrarietà de’ suoi superiori. [Vedi l’illustr. alla lnscr. 4)- Grato fu poi assai alla Veneta Repubblica che lo scelse per suo istorico ( dice il Valle al capo 47 )> ond’ è che preziose notizie circa alla storia nostra gli fu conceduto di estrarre dagli Archiviì pubblici. ( fedi il num. 7 de’ mss. se-Tom. IV.. 4?