SAN GEMINIAMO 80 8cvs sANsoviirvs plobewtinvs; (>) e quella del i56g nella pagina che precede il Registro, ed è bensì ovato, ma più piccolo, senza lettere attorno, e con due sfingi che servono di ornamento all’ovato, ed è quel desso che ve-desi nell 'Origine de Cavalieri del i5yo. (num. 69) (2). L’edizioni 1565, e i •‘>69 da me vedute non hanno dopo la dedicazione al Valier alcun Avviso che dia un'idea dell’opera ; questo Avviso lo trovo nell’edizione 1080 (e forse sarà in alcuna anteriore). In esso l’autore espone le fonti alle quali ebbe attinto, cioè alle operazioni segreta resche di Monsignor Vm-cenzo Passaro, di M. Giuliano Ùguccione, di M. Gianfilippo Magnanino. Nei primi sei libri molte sono le lettere d’illustri personaggi al Sansovino dirette, di parecchie delle quali ho già fatta menzione a’luoghi delle opere cui corrispondono ; e il settimo libro contiene sette lettere ¡storiche del Sansovino dirette a sette chiare persone. La prima ad Aluigi Michele è quella già da me indicata al num. 74 La seconda senza data è a Monsignor Luigi Contarmi fu di M. Nicolò, ove tratta delle cose che ponno accadere nelle Consulte de’Governi. Nella terza pur senza data a IVI. Lionardo M .... si duole il Sansovino d’essere stato espulso da non so qual concorrenza per artificio de ministri non per volontà del duca suo Signore, per la qual cosa dice essersi ritirato a far vita tranquilla in questa beatissima città luce e riposo del mondo. La quarta è di congratulazione al Cardinale Sebastiano Pighino. A Giovanna d' Austria è la quinta da me ricordata al num. 71. La sesta al Cavalier Leone Aretino, nella quale parla dello incendio del palazzo ducale e del ristauro, pur senza data ch’è però 1579 (5). La settima finalmente a Gianfilippo Magnanini (malamente detto Magnini nell’edizione i625^nella quale ragiona di se, e de’suoi scritti, e che ho più volte sopra rammentata. Giulio Cesare Capaccio osservò che il San sovino ha la gloria di essere stato il primo a ridurre al nostro idioma la maniera dello scriver lettere (Zeno I. 156); ed io osserverò che il Sansovino non fu tanto spinto dal desiderio di insegnare altrui a dettar lettere, (1 ) Nell'anno i8a6 colle stampe del Picotti si pubblicò: Elogio di Gio. Andrea dalla Croce Medico Chirurgo ed anatomico Veneziano del secolo XVI letto nell’Ateneo di Treviso il giorno Vili giugno MDCCCXXVI dal socio corrispondente Francesco Bernardi Veneziano professore di Medicina e Chirurgia, in 8. e lo si adornò dì un ritratto intagliato in rame ai lati del quale si legge Titianus p. eJo. Ant. Zuliani ine., e sotto in belli caratteri-, Giannandrea dalla Croce Veneziano chirurgo Anatomico del secolo XVI a nuova vita risorto per Francesco Bernardi suo concittadino medico chirurgo anno 1826. Ma questo ritratto non è altrimenti del Croce, egli è di Francesco Sansovino. Ecco come avvenne questo cambiamento. Il buon uomo del Bernardi volendo a tutto costo premettere al suo Elogio l'effigie del Croce, e non trovandola in alcun luogo, fece copiare dal Zuliani un ritratto che senza nome alcuno sta ripetuto a p. 199. e 284, e a p. 78 del Giardino ed Aggiunta del padre Luigi Contarino Crocifero dell'edizione del Vecchi 1619, e non si fece alcuno scrupolo di battezzarlo per Giannandrea dalla Croce, e di attribuirlo al pittor Tiziano. Ma siccome quel Ritratto eh'è nel Giardino è l'identico legno che era stato posto nell'edizione del Secretano del Sansovino 1565 raschiatovi soltanto il nome che girava all'intorno del legno che chiaramente leggesinel Secretano suddetto ; così non v'ha dubbio che quello inciso dal Zuliani non è del dalla Croce, ma del nostro Sansovino. (a) Questa effigie sebbene più piccola ma assomigliante perfettamente a quella eh'è nel Secreta rio i565, e quindi nel detto Giardino, si vede usata fino dal i552 da Anton Francesco Doni a p. 49 del libro primo de'suoi Mondi impressi in Venezia dal Marcolini; quindi non v'ha pur dubbio eh' eli' è parimenti del Sansovino ; e potrà dal sig. Gamba [essere ^avvertita nelle giunte da farsi p. 80 della Bibliografia delle Novelle• Ven. Alvisopoli 1833 8. (3) Questa letteray« fatta ristampare dal chiarissimo ab. Bettio nell'interessante suo Opusco- lo : Lettera intorno al Palazzo ducale e descrizione de’quadri ec. pubblicate da Francesco Sansovino e riprodotte con illustrazioni. Venezia. Alvisopoli 1829. 8; dove a p. io. è anche ristampato uno squarcio finale della lettera Sansoviniana al Magnanini.