,£ SAN i56o fu oratore di obbedienza a Pio IV sommo pontefice insieme con Girolamo Grimani, e Girolamo Zane, ed ebbe con esso loro riportato l'ordine cavalleresco (Morosini. Vili. i53 Justi-nian. 3g8); anzi il Michele ebbe in dono dal pontefice e recò a Venezia quella porzione del Legno della SS. Croce che in questa chiesa di S. Geminiano veneravasi sopra l’altare di S. Elena, come dall’epigrafe num. l\. Sparsasi di nuovo fama di grande apparecchio da parte de’turchi contra l’isola di Malta, la repubblica seguendo l’antico uso di non istare frattanto o-ziosa, accrebbe le marittime forze a difesa degli stati proprj, e prepose all’armata come Capitan generale il nostro Melchiorre; e ciò fu nel 1565 geminiano impresse in Venezia nel 1S49. 8 un sonetto a pag. 88 in cui lauda il valor del Michele; e parimenti Gaspare Almerino ha un’ode latina in onore di lui che comincia: Est mutus is qui laudibus optimi viri suum os non applicai, sta in un cod. misceli, della Marciana num. CL. classe XII p. 184. Un suo ritratto intagliato in rame in 4-° piccolo collo stemma Michiel, intorno a cui è scelvs osine retexit, e il nome dell’incisore nb. fe, e l’epigrafe melchior. michael. eqves. proc. et. venetorym. classiaiuvs. imp. in mezzo a trofei, e a’due prigioni che il ritratto in forma ovale sostengono, ho veduto appo il mio amico signor Consigliere Giovanni Dottor Rossi. E un altro suo ritratto di mano del Tintoretto ador- (.Morosini. Vili. ali. Justin. 4*9)- L’anno do-, nava la Sala del Gran Consiglio innanzi lo in-' ' ’’ " cendio 1277 (Sansovino. Lib. Vili. p. i5a tergo). Noi registriamo il Michele fra gli scrittori Veneziani patrizii per le sue Relazioni delle quali una è intitolata: Relazione Ietta in senato l’anno i56oildì8giu- po i566 paventando sempre l’insidie ottomane, erasi tenuto discorso in senato circa al fortificare varii luoghinelFriuli e soprattutto Udine; e venne perciò deputato Melchiorre insiemecon Tommaso Contarmi, ed Alvise Mocenigo onde attentamente esaminato il sito, e la forma della Città, e tutto ciò che fosse necessario a renderla forte, riferissero, e dessero il loro parere. (Morosini Vili. 229. Justin- 424 Palladio. II. 184* i85. 186.) Nella villa di Lughetto ovvero Steo-letta nel territorio Padovano trovansi alcune inscrizioni le quali ricordano la pietà di questa famiglia Michiel, e di Melchiorre spezialmente che fece consacrare quella Chiesa di suo juspa-tronato nel i563, e adornolla nobilmente, e dedicò un sepolcro a quei sacerdoti nel 1571 (Sa-lom. Agri pat. inscript, p. 335); e cosi parimente un’altra epigrafe sopra grandioso deposito fu collocata nella Chiesa di Sant’Antonio in Padova dal nostro Melchiorre a suo figlio Girolamo già capitano dalle galee di Baruti, morto in età ancor fresca. (Tommas. Inscript. p. a65. Salom. p. 383). (1) Venne a morte il Michele nel 1672 del mese di Aprile, come dalle Genealogie di M. Barbaro, d’anni circa 83. e fu sepolto nel mezzo di questa chiesa come dall’epigrafe al num. 3. Il Giustiniano storico sopracitato chiama questo cavaliere vir ingenio auctoritate ac rebus gestis insignis. Lodovico Pascale da Cataro ha fralle sue Rime volgari gn°i eia. se. tornato da Roma ambasciatore. Comin-Delle qualità della corte di Roma, fini* lo riputeremo sempre grande e sempre onorato (Arch. generale e mss. Rossi). Alcuni scritti suoi intorno a cose militari trovansi nello stesso archivio in un codice cartaceo in fol. intitolato Scritture antiche per fortificazioni e sistemi militari 1571. Hanno qesuto titolo 1546. Arecordi mandatidal cl. mss. Marchio Michiel. Cominciano. Buonissima cosa saria che questo ili. dominio facesse uno provveditore per anni dui .... e di fuori si legge i5/j6 Aricordi mandati dal cl. m. Marchio Michiel cussi richiesto da sua Sig.a in S. Maria in Organa (2). In quel codice trovansi, oltre quelli del Michele, gli scritti di altri, cioè, di Giulio Savorgnan figliuolo di Girolamo e fratello di Ascanio; di Luigi Gonzaga, di Alvise Cornaro; di Moretto Calabrese; di Stefano Petris; di Valerio Chieregatto; d’Andrea Gromo; di Giordano Orsino generale d’infanteria della rep. Veneta; di Michele da san Michiele; del duca d’Urbino; e di Alfonso Ariano. ( i) 1 due necrologi Marciani pongono la morte di Girolamo in settembrio 1556. ha epigrafe in Padova che ho letta io sui marmo dice visit annos XXXV menses V. dies XXVI. obiit anno salut. MD. LVll, periodai malamente il Tommasini e il Salomonio e altri copiarono i558, anziché 1507. Quanto alla diversità dell'anno mortuario sto co’ due necrologi e colle genealogie del Barbaro che hanno 1556, e giudico errore di chi diede V epigrafe a scolpire [aver messo i557. (2) N.B. Il mss. con errore dice al cl. mss. invece che dal come si rileva dal contesto.