SAN GEMINIANO sonetto sta alla fine del secondo volume delle Orazioni raccolte dal Sansovino e impresse nel i56g. in 4.“ e comincia Tu che hor apri su in del quegli occhi vivi ec. e moii fanciulletta di XI anni come lo stesso padre suo dice (Lib. II. p 44 della Venetia'). Ma per sapere le qualità di questa giovanetta leggami nella Parte III p. 691 della Cronica Universale del Sansovino. Ven. X 574» le seguenti parole: Fiorenza Sanso-vina, fanciulla di undici a nnifigliuola di Francesco, gratiosa, iella., et piena di virtuosi pensieri, quest'anno essendo lungamente giaciuta nel letto inferma, di malattia non conosciuta, venne al suo fine con grandissimo dispiacer di tutti i suoi. Era vivacissima d'ingegno, humile, et di miralil gratia, o ridendo, o parlando. Si dilettava di leggere, onde con l’acutezza de lo spirito haveva imparato da se, a conoscer le lettere, et senza altro maestro si messe a scrivere di modo che esplicava benissimo i suoi concetti. Fu veramente degna di vita, e però s'è voluto notarla nel presente luogo, acciocché il suo nome resti eterno, poi che il Signor Dio la ha voluta per se come pura et candida an geletta. Grande afflizione quindi per la perdita sua avendo provato Francesco, altrove non trovò sollievo se non nella lettura della Vita di Gesù Cristo scritta latina da Landolfo di Sassonia certosino; e da questa lettura poi vennegli il desiderio di farla volgare; le quali cose lo stesso Sansovino racconta nella Prefazione al detto Volgarizzamento impresso l’anno i57oIa prima volta. Che se in essa dice che Vanno passato gli è morta la figliuola, perlochè essendo stampato il libro nel 1570 parrebbe che fosse morta nel 1669, devesi nondimeno intendere i568, imperocché la stampa era bella e compiuta nel i56g, e si pubblicò al principio del 1*170. Avendo noi pertanto veduto che fiOrenza mori del 1068, ne viene che debba correggersi lo Zeno, il quale nel voi. I della BibL Fontan. p. 124 asserisce che Fiorenza figliuola è morta del 1.570, e che del i568 mori altra Fiorenza moglie di Francesco ; ma Francesco non ebbe moglie di nome Fiorenza, bensi una Benedetta Misocca morta nel 1585, come apparisce dall’Al-bero della casa Sansovina datoci dal Temanza tratto da documenti sinceri (Vite ec. p. 268). Errò poi anche il Temanza che notò essere morta la figlia Fiorenza nel 1670 anziché nel i568. tratto forse in errore dall’anno che sull’epitaffio si leggeva. Ma quest’anno 1Ó70 si riferiva a quello della morte di Jacopo padre di Francesco. Francesco Sansovino figliuolo di Jacopo nacque in Roma l’anno 1021 (ì) e fu tenuto alla ( 1) Che sia nato in Roma lo dice egli stesso nel suo Secretario p. 219 ed. 162Í). Quindi errò chi il disse nato in Venezia (num. 85. dell'opere Sansovine di cui in seguito). Che se egli poi chiamavasi Fiorentino e non Romano, ciò è perchè per accidente nacque in Roma ; che anzi Veneziano dir lo si potrebbe per la lunghissima dimora quifatta (num. 11.). Che sia nato del i52i lo dice parimente egli nel detto Secretario (l. c.) e lo si deduce anche dal computo che se ne pnòfare leggendo la prefazione alle Rime del Massolo (num. 55). Quale poi sia stata la sua madre non si sa. Si sa che Jacopo padre in tarda età ebbe a moglie una Paola ricordata dall'Aretino ( Lettere III. 89.) nell'anno 1.^45 come giovane eletta dalla bontà dì lei stessa per contento della vecchiaja di esso Jacopo. Ma siccome del 1545 Francesco aveva anni 25 di età, cosi Paola se fosse stata sua madre non si poteva dir propriamente giovane; tanto più che dalla lettera dell'Aretino sembra che di fresco Jacopo l'avesse sposata. Da questo ragionamento deduce il Temanza (Vite p. 211. 209) che Francesco sia stato in Roma partorito da una concubina di Jacopo, e appoggia la sua asserzione all'espressioni di Jacopo nel contratto di nozze tra Francesco e Benedetta Misocca (malamente detta Musocca) del i553 in cui si legge che messer Giacomo ha sempre tenuto e tien per suo figliolo m. Francesco, et così voi che sia senza eccezione; e dall'altre parole del testamento di Jacopo 1568, in cui dice raccomando l’anima mia a Francesco mio figlio- lo sia o non sia mio figliolo. Ma Paolo Giaxich (Mem. Accad. de’Pellegrini p. 20. 21) tiene allo incontro che se VAretino chiama Paola giovane, la chiami tale in paragone della età del marito che allora contava anni 66; che quindi nulla impedisce che Paola abbia in Roma partorito Francesco; e che dalle espressioni dubbiose di Jacopo si possa trarre piuttosto, che Francesco sia stato il frutto della infedeltà di Paola: imperciocché se anche Jacopo avesse fatto nascere da una sua concubina Francesco, nondimeno Francesco sarebbe sempre suo figliuolo,e quindinon bisognavan nel testamento quelle parole sia 0 non sia mio