ria delle Grazie di Venezia — s. Marco di Candia -- s. Marco di Negroponte — ?. Stefano di Fune a Bologna — s. Giorgio di Costantinopoli — s. Georgio di Lemno — ss. Martiri di Trieste —Ospitale di s. Martino in cura a’ Monaci benedettini di Trieste — Chiesa nella Vigna murata, poscia Lazzaretto nuovo — 8. Maria del Pero — Chiesa di s. Pietro Novello — Villa di s. Paolo — Cappella di s. Martino — s. Benedetto di Zenson — s. Mauro di Rovarè — s. Andrea di Barbarana — s. Marco di Fagarè — Nel terzo Capo poi del Valle abbiamo elenco di monasteri e chiese de' Benedettini eh' erano già ne’nostri contorni coni/ a Grado, in Aitino, s. Felice d’Arniani, s. Filippo e Iacopo di Venezia, s. Servilio detto anche «.Gallo, s. Gregorio, s. Angelo di Brortdolo, s. Zaccaria di Venezia, s. Cipriano di Murano, s. Maria Nova di Ve ne zia, s. Daniele, s. Bona di Vidor, s. Lorenzo di Vertezia. La chiesa od Oratorio di s. Scolastica di Venezia, s. Gal* lo di Campo Rusolo a Venezia, s. Nicolò del Lido. Quanto poi al Caspi il Valle nel capo 2r> gli dà il merito di avere con somma decenza collocati in capsule e reliquiarii variiframmenti ed ossa di Santi e Beati, e muniti del sigillo plumbeo del monistero nel 1691, come apparisce dalla Pagina ove notate sono tutte le Reliquie. E al capo 5o dice : Alii plures postea calices a variis abbatibus empti sunt, inter quos ille gemmatus est ex dono Abbatis Cleti Caspi in sua professione, simili cum missale pretii due. 5oo. Ila notato poi il Rossi che il Caspi fece dare alle stampe le Vite de’ dogi, opera cominciata dal padre Bartolommeo Gervasi nel 169Ì, e compiuta nel »698. (356) Fin qui scriveva il Rossi, terminando la sua Storia all’ anno 1702 sotto il primo reggimento dell'abate Caspi. Ciò che segue ho raccolto da parecchie altre memorie. Del 1705 a’ 12 aprile giorno di Pasqua visitò il monastero la Elettrice di Baviera con damigelle e Cavalieri. A' 29 di detto mese comparve la Regina di Polonia madre della sopraccennata Elettrice. Dello stesso anno ijo'> a’ 5 di giugno C abate Caspi prestò ventiquattro candelabri il argento della Chiesa di s. Georgio alla Chiesa di s. Marco per l’Esposizione del / enerabile. (557) Nelle carte volanti leggo : 1718 Peritia fatta da più periti per riparare il male della cupola grande della chiesa a causa delle fissure. Avvi la scrittura del 29 marzo 1718. J periti architetti furono : Michaele Magni architetto Romano mandato dal K.r Gian-francesco Morosini di s. Conciano - Domino Giovanni Scalfarotti perito pubblico -domino Domenico Mazzoni, domino Domenico Rossi periti pubblici e colleghi - Domino Antonio Gaspari architetto Veneziano quale da disdotto anni ha assistito ed assiste quasi per titolo di onore il monastero. Risulta dal giudicio peritale , che il danno della cupola e volti non è provenuto dall’architetto, che ha fatto il disegno della chiesa, che ne è stato l’inventore l’insigne Andrea Palladio quale non ha fatto il dissegno della cupola nè assistido alla costruzione di quella (più sotto il Gaspari che diè tale giudizio si corregge dicendo: ma voglio creder bensì che fatto il disegno non babbi poi assistito agli operaii che l’hanno construtto ) ; ma bensì il danno è provenuto dal poco giudi-tio di qualche capo mastro che temerario e senza consiglio ed assistenza d"alcuno s’ ha azzardato a far tant’ opera (vedi la nota 214)» e che sia vero non ha nè aggrandito il soffitto de’ volti, nè fiancheggiato detti come doveva, e certo che non lo sapeva perchè se gli havesse fiancheggiati et aggranditi li soffitti di detti volti cosi havrebbero sopportato ogni gran peso, e non cosi essendo per questo il danno è da ciò provenuto, e tale è stata l’opinione del sud. architetto Romano, e di domino Giovanni Scalfarotti e di domino Zuane Gracci perito benché per la lunga età che possede debolissimo di vista (segue la proposizione del rimedio; i giudizii autografi dei periti ec. ma ciò basti). (358) Sopra la tostatura si legge caietauvs amigazzi rEROxensis. mdccxxxui. siccome me ne avvisa il gentilissimo abate G. B. Trevisanato. (359) Una giunta nel Chronicon del monastero dice: 1735 Veremundus Musitelli Venetus qui claustrum ab Sansovino constructum pavimento ex vivo lapide portisque sat ampl>s adornavit simul cum atrii ante Refectorium magnum valde decora restauratione. Bi-bliothecam quam plurimis codicibus auxit ut ex indice manifeste videri potest. Splen-