554 s. Stefano, e s. Matteo è del Ponzone, ma non di Matteo (Imagines Line inde, idest ¡Ila in cornu evangelii opus est Paduanini ; in cornu epistolae, opus Ponsoni ; sed non Mat-thei a quo praesens Palla de s. Georgio ) ; cosicché si dovrebbe concludere che vi fu un Ponzone pittore diverso da Matteo. Gli scrittori però la fanno di Matteo ( vedi aneli? la nota 3^o ) e può essere urto sbaglio del Falle. Oggidì non v è nè quella del Padoa-nino, nè quella del Ponzone. In fianco 1' altare dall’ una parte e dall' altra in alto si legge a caratteri dipinti: altare qvotidie prò fidelibvs def^sctis privilegi atvm in firn 1ACET CORPVS S. PAVLl CONSTA NTINOPOLIT ANI SVB C0NSTANT1N0 C0PR0N1M0 PASSI: di CUÌ vedi nelle note g r g-J.. 124). La Bolla di Grego'io XIII che erige in privilegiato l'altare di s. Paalo è del iS'jQ. e Paolo F del i6o5. a' 20 ottobre conferma il privilegio rammentando il detto altare fabbricato di nuovo . ( Digli atti dell'archivio ). La porta che introduce in questa Cappella era la principale del vecchio Tempio, sopra la quale stava già il monumento del doge Sebastiano Ziani (di cui vedi inscriz. 20) e sull’ architrave di questa porta fu all' occasione del trasporto di essa scolpita l epoca che oggi pur si vede-, MCCCCCLXXXXIIII. (15g4)- Trovo ne' Registri de' conti: per la Capeletta de’morti ducati i5'i4- Nell’andito di essa Cappella avvi l' altarino colia tavola di s. Scolastica, dì mano di Domenico Tintoretto, la quale non costò che cinque socchi di farina-. Icona Dominici Tentoretti pretio farinae sachis 5. Giornali 15 9 5. Ma nel Registro de'conti. Quadro di s. Scolastica al detto (Tintorettó) farina stara quattro e L.....( non si dice ) Fedi la nota 34o. (271) Vedi V epigrafe numero 6. (272) Esiste ancora n>-llo stesso sito . Il Tizianello nel primo ingresso del monastero fece un soffitto coll'angelo che soccorre il Profeta ; e nella vicina Cappella la tavola dell'altare con Maria che va in'Egitto ( Zanetti p. 255). Vedi la nota 54o. (■>.-]o) Fedi 1’ epigrafe numero 7. (274) Pedi V epigrafe numero i5. (273) Fedì le note 214. 25i. e 256, e le Inscrizioni prima e quarta. Dal libro Fabbrica veggonsi Accordi 1602. 19 Luglio. 1607. 28 zugno e 5o zugno. - 1609 3o gena. N. D. per piere grezze per il lavoro della fazzada. E d di' Elenco dall' Olmo : cioè fondamenta della fazzada della chiesa nova tra opera e piere due. 4866. (276) Dal suddetto Libro: 1618. 4 7bre. Accordo far far da novo cinque figure di pietra da costosa del vicentino da esser reposte tre nella sumità et frontispicio della chiesa, et dui nelli fianchi della fazzada ove era dui vasi di legno coperti di piombo quali sono cascati per essersi marciti, come anco mostrano et sono per fare in breve le tre figure che al presente s’attrovano in esso frontispicio quale ancor esse sono di legno coperte di piombo. Quindi accord ivansi ipadri con Zuambatista Albanese Vicentino scultor ha-bita et lavora in Padova al presente, “ il qual promette far dette cinque figure cioè un „ S;ilv.id.tr del Mindo da esser posto nella so n’ri:rà del frotispicio; le altre due figu-,, re staranno in atto di adorar il Salvador; e dove erano i vasi saranno un s. Paulo „ martire in habìto di Cavalìer dì s chiesa et l'altra figura di un altro Cavaliero da ,, esser dichiarila dalli agemi del monastero. „ E tutto ciò pel decembre 1619 per ducati 5oo da lire 6:4- di Falle nel capo 6. a ciò consono dice: statuae quinque ibi in alto sunt Ioannis Baptistae Albanensis quamvis loco sancti p. Banedicti et alterius ex altera parte initio positae fuerint statuae s. Petri et Pauli ejusdem sculptoris quae modo sunt apud Chorum ( Vedi nota 245 ) Aggiunge poi: \t Georgii et Stephani statuae in eodem frontispicio sunt Iulii Mauri Veronensis. In effetto queste pur si veggono ed. hanno ciascheduna le lettere ivlivs m ìvrvs veronensis. f. In quanto poi alla statua che è scolpila dal Tarsìa, vedi il Temanza n^lla nota a pagina 58o. (277) Questi busti sono lavoro di Giulio dal Moro Feronese. Fedi l'epigrafe num. 2 e numero 5. (278) L' Incendio di cui qui sì pirla è quello accaduto nell'arsenale nel i56g. di cui vedi UT. III. p. 199 delle Inserzioni Feneziane. Il Falle nel capo 54 dice : Ex magno'incendio in Arsenalis turribus quae ibi ad porfam, anno i56g, inpulvere tormentario , ut Pl'ira aedificia Venetiis, sic pars istius Dormitorii ad Aquilonem cecidit, quantum est sa-