f¡o<i	CORREZIONI E GIUNTE
Ire Vescovi, senza cognome e senza Chiesa, c;oè Murino, Domenico, e Giovanni. Sappiamo che Murino è di cognome Cassianico e fu Vescovo di Olivólo, e che Giovanni era di cognome Aurio e fu vescovo di Torcello. Ma di Domenico nessun (ch’io sappia) trovò il cognome, né la chiesa che reggeva. Io pure non posso che far conghietture , e veggendo che nei Vescovati di Caorle e di Eraclea intornoja quell’epoca non si segnano Vescovi, così potrebbe Domenico o all’uno o all’altro appartenere. In fatti 1’ Ughelli ove dei Vescovi di Caorle, dopo Leone 87') dice: post hunc multi desiderantiir ep’scopì. , e pone subito dopo un Giovanni del io43. Cosi fra’vescovi di Era elea avvi vacuo da Giovanni 877 a Giovanni Giuliano 1108, come vedi nel Cornare. T. X. Parte III. 571 , che errò dicendo 887 invece di 877. Ciò per altro non esclude che simili vacui essendovi in altre città, più o meno lunghi, potesse Domenico appartenere invece ad alcuna di esse.
ivi. p. 295.
  A toglimento di equivoco, si noti in ambedue i documenti di Enrico V 1116, che il Patriarca di Grado che in essi non è specificata-mente nominato , era allora Giovanni Gradendo o Jradonico. In effetto leggendosi nel secondo dei due documenti: Henricus TVe/fo-nis ducis fra ter patriarcha dei pratici gradenti.s, sembrerebbe che questo Enrico fosse il patriarca grádense ; mentre altro è Enrico fratello del duca Welfone, altro è il patriarca, come vedesi senza equivoco da un altro Privilegio dello stesso Enrico V, dell’ anno medesimo 1 116 inserito fra quelli di San Zaccaria.
ivi p. 541. nota 231.
Machael correggi• Michael
  ivi p. 3 Í8 correggi 348 nella numerazione. ni p. 436 colla prima linea 3o e p. 63g. colonna prima linee 29, 3o.
  Alessandro Pesanzio Romano fino dal primo Aprile 1604 dai capi del consiglio di X. avea ottenuta licenza di stampare il suo libro intitolato: Commentario b re via in universarnT/ieo-logiam tam scholasticam quam moralem D. TAotf?ae(Notatorioa. 1604). Questo libro comprendeva anche un trattato dello stesso Pesanzio col titolo: Tracia tus de immunitate ecclesiastica et de pote state romani pontificis. La stampa era bella e compiuta, allorché per l’interdetto i6o5-i6o6, non volendo i capi del consiglio di X., malgrado il permesso accordato-
ne fino dal 1604, che uscisse alla luce quel Trattato favorevole alla corte di Roma, ordinarono allo stampatore che fossero levati dall’ Opera intiera tutti i fogli che lo contenevano, ristampando quelli che fossero stati necesssrii. Leggiamo in fatti nella filza Parti del cons. di X. adi 26 Aprile 1606 che lo stampatore Pietro Dusinelli il quale sotto nome della Compagnia de’ Minimi aveva stampato il libro di Alessandro Pesanti, fu indennizzato di ducati dodici per la regolazione che in tutti i volami già stampati aveva fatta d’ordine dei capi del consiglio. Il Pesanzio dolsesi altamente di cotesta ordinazione che andò a mil itare l’Opera già inpressa; e volle ristampare in Roma in quel— 1’ anno stesso 1606 il suo Trattato dedicandolo a Paolo V, e a Scipione Borghese Cardinale-
   Questo aneddoto serve a rischiaramento di quanto ho scritto alla pag. 639 del primo volume IV. colonna prima.
ivi pag. 441: colonna prima
  Si ponno unire alla serie de’ manoscritti intorno all’ Interdetto anche i seguenti de’quali la notizia traggo da’Codici di Nicolò Balbi.
  1.	Li; ira et exemplum Gaspari Valer/ ad Lectorem in traductione Librorurn de Italica in Germanicam Linguam continentium Con-troversiam inter Paulum Quintum et Rem-publicam Venetam. Coni. Candide et amici lector. Praeter alia . Fin. Fortiter musculique defendunt. vale.
Gaspar Valerius.
  E questa una Prefazione di certo Gasparo Valiero, colla quale accompagna una sua traduzione dalla lingua italiana nella tedesca di alcune Opere scritte in difesa della Repubblica di Venezia cosi dal Senatore Antonio Querino, come dal I*. M. Fr. Paolo de’Servi traduzione da esso lui compilata poco tempo dopo le insorte controversie, giacché non tralascia di accennare l’attentato assassinio contrala vita di F. Paolo , e il pubblico impegno del Senato per difenderlo e vendicarlo. Il carattere del codice é originale di quel tempo cioè 1607.
  2.	Tractatus Lucae liesii in Interdictum Pauli Quinti ad defensionem Reipub. Vene-tae. Com. Quoniam video hoc tempore fin. in solio majestatis suae restituii. Lucas RI lesili s sacr. Theol. doctor. Quanto breve, altrettanto succoso ed efficace è questo trattatello ; il cui autore, dice il Balbi, meriterebbe esser meglio conosciuto.
  3.	Suggerimento di Pre, Giambatista Co-