— 45 ine; per sottoprefetto fu designato Zef-Leka, nemico dell’opposizione. Uomo di azione e di astuzia non comune si diede di mano a raccogliere le api disperse. Per Ahmeti fece assai. Varie visite fatte di poi dal capitano Pre-Jaku con truppe regolari ribattè l’idea che il governo attuale non era quello delle ciance; uccisioni, rapine, rubamenti, fellonie cessarono; si pensò più alla marra per intanto che alla politica : insomma si respirò. Nella sola parrocchia di Shoshi nel 1925 furono fatti cinque ponti, dieci case di un piano e venti «Kulle». Queste «kulle» sono piccole fortezze a mo’ di pallazzo. Gli alfieri ed i capi andavano a Tirana a prestare omaggio al Presidente e questi, oltre accettarli cordialmente e pagare loro l’ospitalità, li rimandava ai loro paesi con buone promesse e con regali. Lush-Prela di Shala primo alfiere dei Dukagini, dopo una visita, fu eletto, quantunque analfabeta, membro della Commissione sottoprefetturale colla paga di 7 1/2 napoleoni al mese, il suo figlio nominato caporale, pure senza saper leggere e scrivere, e capo posto di gendarmeria di Shala con 4 1/2 napoleoni al mese. Fu nominato membro della Commissione della sottoprefettura Lulash-Geloshi alfiere di Shoshi, Voz-Deda alfiere di Kiri e Kol-Pietri capo di Dushmani, analfabeta, con 7 1/2 napoleoni al mese ciascheduno. Si riconobbe in questi il vecchio diritto di imporre ad ogni vecchiardia una paga speciale. Per costume poi in ogni lite di sottomano a costoro i litiganti offrivano uno scotto. In breve i suddetti con Mark-Zadiku di Shala e Zadri-Luka di The-thi aspiranti, sotto la protezione di Ahmeti, erano divenuti i padroni dei Dukagini : tutti gli altri capi e persone influenti e sottocapi i servi in barba ai loro vecchi diritti che concedeva il detto «Kanun» dei loro padri. Questi ultimi si cuocevano di rabbia e di invidia, ma che fare? Fu fatto osservare da qualcheduno al ministro degli interni Mussa-Juka che non era giusto, nè a profitto della popolazione che i soli alfieri