352 nato Ulmo veneto et Casinensi monacho, Venetiis Deuchinus. 1612 4. Il Valle pure ne parla al cap. 11. Esso fu portato a Venezia da alcuni mercatanti V eneziani i quali andarono in Candia, ove in una spelonca era vissuto s. Cosma facendo asprissima penitenza, edera ivi morto nelC anno 6 ">8 avanti il mille. E avendo saputo che in quella spelonca riposava tuttavia il cadavere, procurarono di derubarlo, entrando in essa, sebbene con malagevole camm'n't, e riusciti recaronlo alla nave e tranquillamente col sacro furto venuti a Venezia collocaronlo in questa chiesa di san Georgio Maggiore. Anche il Cornaro ( T. Vili. p. 88. 89. 90. 91.) ne ha a stampa Vita Sancti Cosmae heremitae et confessoris, e la si trova mss. anche nel codice Marciano in fol. fra’ latini col num. 36o. La traslazione poi dal vecchio altare al nuovo seguì sotto Vab. Alabar-di nel 1693, in cui, come si è veduto, ebber luogo le traslazioni di alcuni altri corpi santi. E non solo in questo altare, ma anche fuori in appositi reliquiarii si venerano parte del cranio ed altri frammenti del detto santo eremita. Alla base delle colonne dell’altare v’ era inciso (per testimonio del Cornaro) questo distico : sic snrs est cos-MAS CRETENSIS CVLTOR EREMI QVEM MERITIS CLARVM SIGNA PATRATA PROBAKT. Ma levato quel distico si scolpì coRprs s. cosmae erbmitae confessoris, dice il Cornaro. Oggi però v è la epigrafe scolpita quale io qui V ho riportata. (259) L'Altare di s. Stefano fu ordinato nel xSgS come diremo nella seguente nota 209 a. e l’altare di s. Benedetto nel 23 febb. i5g2 (cioè 1^9^) come da Accordo con Gio. Giacomo tagliapietra da s. Vidal e con Mistro Piero di Contino suo padre per ducati i326 compresi altri lavori in sagrestia. Questi due altari, attesta il Valle (cap. 8) fatti costruire da' padri costarono ducati 600, olire le casse di marmo, e le colonne date dai padri stess\ La Prilla di Iacopo Tintoretto coi s. Benedetto costò due. cento, come dal Giornale l%4 Per altro trovo ne' R egistri dal Convento, che costò di piìi ; 15g4 Palla di s Benedetto a Giacomo Tintoretto due. v5o- Il Valle osserva nel luoco citato, che meritamente lOlmo si è doluto che invece delle immagini de' monaci e de' commessi, i cui nomi s' ignorano, piste sopra questa palla, si avrebbe dovuto piuttosto dipingere quella di s. Cosma Eremita, il cui corpo quivi riposa. E' però verosimile, aggiunge il Valle, che la prima effigie posta in. mezzo sia dell' Alabardi, e gli altri sieno i cellerarii al cui tempo fu fatta la palla. Non trovo memoria che cosa abbia costato la palla col martirio di s. Stefano. Nel registro Libra Fabbrica trovo : 16^.1. 27 Xbrio. ,, Accordo con Giamb. de Florio scultor di legriame per sei statue di cirmolo che van-,, no sopra l’aitar di s. Stefano e sopra l'altar di s. Benedetto A' lati dell' uno e l' altro altare stanno due per parte le statue di quattro apostoli in pietra. (239 a.) I tre altari che stanno al mezzodì furono ordinati nel i5 )2 al p. di marzo, come da Accordo con M Gio. Giacomo di Pietro tagliapietra a s. Vitale per due. 800 (Libro Fabbrica)'. I tre altari che stanno a tramontana furono ordinati allo stesso tagliapietra con Accordo i5g3. 26 febbraio pii prezzo di due. 1400 compreso V aitar grande della crociera pur a tramontana cioè quello di santo Stefano. Vedi anche la nota 269 (260) Dal Libro Fabbrica : i5g6. 16. aprili. „ Per la presente Scrittura promette e si obbli-„ ga Leandro Bassano pittore far di sua mano a perfettione un quadro di s. Lucia di „ altezza et larghezza come l’altare dove va riposto eh’ è il terzo a man sinistra dell’al-,, tare della Madonna conforme al dissegno et abozatura da lui fatta , et farlo in tutta „ perfettione si de colori fini come di oltramirini, ampliando 1’ istoria di detta santa ,, Lucia in bella et vaga forma, quale quadro promette darlo finito compitamente per ,, tutto settembre p. v. per ducati 80 (ottanta da lire 6:4). ^ è la soscrizione originale. Io Leandro Ponte Bassano cavalier mi contento et confermo quanto disopra. (Il monastero non si obbhga ad altro che agli ottanta ducati finita l’ opera. (261) Dice P Olmi nel Libro V : Altre volte soleva star attaccata al collo di cosi bella statua una collana d’argento dorata con una medaglia bellissima di argento e cristallo insieme; ma essendogli stata empiamente rubata, non puote mai partirsi dall’isola il ladro ( il che noi senza dubbio ascriviamo a grandissimo miracolo) il quale scoperto ed avendola restituita, nè per occasione di barca, nè por esortazioni, e consiglio dei monaci,