S. SEBASTIANO 17 PETRI MINOTI SENATORIS OPTIMI 1 SEPVL-CRVM ET SVSESORIBVS- I OBIIT DIE XI. SETENBRIS | MDLXIIII. Pietro Miìiotto detto ¡1 Zotto, figliuolo di Francesco q. Pietro abitava nella contrada del-l’Angelo Raffaele. Leggesinel voi. XXXII dei diarii del Sanuto all’ anno i5ai cbe dona J75 Francescana relita g. Francesco Minoto deposita ducati dieci per suo figlio Piero Minoto onde possa venir a mazor consejo d'anni 18 con la prova di 20 ; oppur che avendo anni 20 vagliano per la prova di anni a 5 justa la parte del Cons. di X con zonta. Fu senatore e del J 56/j agl' undici di settembre mori essendo uno de’ Signori al Magistrato del Sale. Sua moglie era donna Marina da Lezze figlia di Donato. (Alberi Barbaro e Cappellarì). L’epigrafe è all’altare del Crocifisso, e ba le stesse scorrezioni. batista che di quel tempo abbia dato saggi del suo distinto sapere alla Corte di Vienna. D' altra parte è notorio che non moti anni prima era istoriografo appo la Corte di Vienna il conte e cavaliere Giambatista Comazzi, il quale frolle diverse sue opere a stampa ne ha una molto analoga ali Operetta attribuita a quel Battista Giacomazzi, cioè, la Morale dei principi osservata nell’istoria di tutti gl'imperadori che regnarono in Roma. Vienna 1689 . 12. Inoltre Girolamo Albrizzi antenato di Almorò imprimeva nel 1688 in 12. a Venezia un’ opera dello stesso Comazzi intitolata: Notizie histori-che dell’ Ungaria ec. Cosicché io conghietturo che pervenuta alle inani di Almorò io-pera mss. di Giambatista Comazzi , abbia o a bella posta, o per equivoco di copia preposto il Già al Comazzi, invece che al Battista, facendolo essere Giacomazzi anziché Comazzi. Quanto poi al detto Comazzi, la Biogr. Universale, oltre al non aver citate tutte le sue opere, dice di non sapere dond'egli sia, nè segna epoca della morte. Avendo io scorso alcune di esse veggo ch'egli era della città, o dello stato di Mantova perchè chiamasi suddito della casa Gonzaga di Mantova. Il primo libro che diede alla luce, sendo alla Corte Cesarea, fu nel 1680, cioè la Mente del Savio dedicato ad Eleonora regina di Germania ec. nata principessa di Mantova e Monferrato ; dicendo egli stesso essere il primogenito de’suoi libri. Poscia veggiamo la sopraindicata Morale de’principi. Vienna 1689. dedicata al principe Carlo Teodoro Ottone di Salm. Di questo libro è una ristampa in Trento per Giannantonio Brunati in 12. senz'anno; e un'altra ivi per lo stesso Brunati coli anno 1715 dedicata dallo stampatorea Giuseppe Scipione conte di Castelbarco, ove si chiama famosa la penna del Comazzi, e si dice essere questa la migliore delle sue opere. E finalmente un' altra ristampa purgata da errori fu eseguita in Milano a spese e cura di P. G. co' torchi di Giovanni Silvestri nel 1810. in 12 ritenuto sul frontispicio il titolo all'autore di Istoriografo di S. M. C.eC. e la dedicatoria al suddetto principe di Salm. Del 1691 impressa a Vienna e Milano in la. evvi Historia diLeopoldoprimo imperatore de'Rcmani. Del 1710 colla data di Colonia imprimeva si di lui il libro Politica e Religione trovate insieme nella persona, parole, ed azioni di Gesù Cristo; e si ristampava in Trento nel 1712, in quattro volumi in 8. In Trento anche stampavasi nel 1710 in altri quattro volumi inQ.,colla data di Colonia e per lo stesso stampatore Brunati (finagrammaticamente Bauntir) l'altra opera del Comazzi intitolata la Conscienza illuminata dalla Teologia di san Tommaso d’Aquino ristretta e volgarizzata. L'autore dedicando quest'opera as. Ignazio Lojola lo prega di protezione al caso che venga perseguitata, come fu perseguitata la istituzione della compagnia di Gesù, fatta di s. Ignazio: e narrando come un Revisore di certa Università nonsi vergognò di scrivergli esottoscriversi di non poter permettere la stampa d’un libro che abbassava alla comune notizia la più sublime di tutte le scienze, prega il Santo ad ottenere da Dio a quel povero Revisore lume sufficiente per conoscere la sua passione ec. Ma mentre in Trento parimenti pubblicava si nel 1711 l'altro libretto del Comazzi intitolato Filosofia et Amore, egli venne a morte. Ciò cifa sapere lo stampatore nella dedicatoria a Filippo Ercolani principe e marchese di Florimon-te ec., che, cioè, il signor conte Giovambattista Comazzi autore, in questi ultimi giorni ha Tom. IV. 30